“Pentangelo sul tema camorra ha perso la testa. Evidentemente sa di
essere debolissimo sull'argomento. Offese e insulti personali non gli
permettono però di sottrarsi all'incalzare dei fatti di cui dovrà
rispondere a quei cittadini, elettori del Pdl in testa, ai quali tutto
questo si stava cercando di nascondere”.
Lo ha detto l'ex sindaco di Castellammare di Stabia, on. Luigi Bobbio, candidato a sindaco del Comune di Castellammare di Stabia, con la lista civica “Una Nuova Città”, alle prossime elezioni amministrative del 26 e 27 maggio 2013.
“Nel merito delle mie rivelazioni (e sono solo le prime), comunque, non ha risposto. Allora, le ripropongo con più chiarezza: è vero o non è vero che in una delle sue liste è candidato Emanuele D'Apice, figlio di Luigi D'Apice condannato con sentenza definitiva a quattro anni di reclusione per concorso esterno in associazione camorristica?”
“È vero o non è vero che lo stesso Luigi D'Apice frequenta il comitato dello stesso Pentangelo al corso Vittorio Emanuele di Castellammare?
Quanto al mio (da lui presunto) “isolamento” - ha aggiunto l'on. Bobbio - mi limito a ricordargli che non mi sono isolato ma sono stato oggetto di una ben ordita manovra da parte di quegli ex consiglieri e mestieranti della politica stabiesi che oggi non a caso lo affiancano e dal vertice provinciale del Pdl. Ed oggi è più chiara anche una delle ragioni di questa congiura: Bobbio aveva innalzato un muro invalicabile per la camorra a Castellammare che evidemente ha infastidito più di qualcuno e lo stesso Bobbio mai e poi mai avrebbe consentito, anche in questa logica, di candidare il figlio del “ministro” nelle liste a suo sostegno”.
“Per finire, quando sul tema camorra nella politica a Castellammare Pentangelo si esprime in termini di “corda in casa dell'impiccato” per caso si riferisce al Presidente Provinciale del Partito? Queste cose nessuno le sa meglio di lui”.
“Per quel che riguarda la sua ossessiva volontà di evitare lo scontro in questa campagna elettorale, gli elettori sanno bene che la sua ricerca di silenzio e di basso profilo non serve certo a mantenere il clima calmo ma serve a occultare e a mettere la sordina argomenti caldissimi che sono di eccezionale interesse per i cittadini. Infatti, che presenze riferibili alla camorra si siano affacciate nelle liste di questa campagna elettorale non è certamente tranquillizzante nella prospettiva che chi se ne avvale possa poi in teoria diventare il vertice dell'amministrazione comunale”.
“Caro candidato Pentangelo, le mie rivelazioni non sono fango ma sono fatti ai quali ti invito a dare conferma o smentita. Che poi il candidato Pentangelo, cooptato alla Presidenza della Provincia senza neanche un voto per scelta autoreferenziale del suo capo carismatico annoveri fra le capacità del sindaco l'equilibro e la capacità amministrativa impone che su questi temi gli elettori stabiesi interpellino i cittadini di Lettere”.
“Quanto al mio carattere, io, almeno, ne ho uno e non sono un'oloturia”, ha concluso l'on. Bobbio
Lo ha detto l'ex sindaco di Castellammare di Stabia, on. Luigi Bobbio, candidato a sindaco del Comune di Castellammare di Stabia, con la lista civica “Una Nuova Città”, alle prossime elezioni amministrative del 26 e 27 maggio 2013.
“Nel merito delle mie rivelazioni (e sono solo le prime), comunque, non ha risposto. Allora, le ripropongo con più chiarezza: è vero o non è vero che in una delle sue liste è candidato Emanuele D'Apice, figlio di Luigi D'Apice condannato con sentenza definitiva a quattro anni di reclusione per concorso esterno in associazione camorristica?”
“È vero o non è vero che lo stesso Luigi D'Apice frequenta il comitato dello stesso Pentangelo al corso Vittorio Emanuele di Castellammare?
Quanto al mio (da lui presunto) “isolamento” - ha aggiunto l'on. Bobbio - mi limito a ricordargli che non mi sono isolato ma sono stato oggetto di una ben ordita manovra da parte di quegli ex consiglieri e mestieranti della politica stabiesi che oggi non a caso lo affiancano e dal vertice provinciale del Pdl. Ed oggi è più chiara anche una delle ragioni di questa congiura: Bobbio aveva innalzato un muro invalicabile per la camorra a Castellammare che evidemente ha infastidito più di qualcuno e lo stesso Bobbio mai e poi mai avrebbe consentito, anche in questa logica, di candidare il figlio del “ministro” nelle liste a suo sostegno”.
“Per finire, quando sul tema camorra nella politica a Castellammare Pentangelo si esprime in termini di “corda in casa dell'impiccato” per caso si riferisce al Presidente Provinciale del Partito? Queste cose nessuno le sa meglio di lui”.
“Per quel che riguarda la sua ossessiva volontà di evitare lo scontro in questa campagna elettorale, gli elettori sanno bene che la sua ricerca di silenzio e di basso profilo non serve certo a mantenere il clima calmo ma serve a occultare e a mettere la sordina argomenti caldissimi che sono di eccezionale interesse per i cittadini. Infatti, che presenze riferibili alla camorra si siano affacciate nelle liste di questa campagna elettorale non è certamente tranquillizzante nella prospettiva che chi se ne avvale possa poi in teoria diventare il vertice dell'amministrazione comunale”.
“Caro candidato Pentangelo, le mie rivelazioni non sono fango ma sono fatti ai quali ti invito a dare conferma o smentita. Che poi il candidato Pentangelo, cooptato alla Presidenza della Provincia senza neanche un voto per scelta autoreferenziale del suo capo carismatico annoveri fra le capacità del sindaco l'equilibro e la capacità amministrativa impone che su questi temi gli elettori stabiesi interpellino i cittadini di Lettere”.
“Quanto al mio carattere, io, almeno, ne ho uno e non sono un'oloturia”, ha concluso l'on. Bobbio
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