“I
cittadini stabiesi hanno il diritto di verificare, proprio nel
contesto di un dibattito comune, quale sia l’inganno politico,
elettorale e, malauguratamente, amministrativo, in cui ciascuno dei
miei sette avversari sta cercando di farli cadere.
Lo
spettacolo è francamente desolante: un candidato che invece di
parlare di programma e di cose da fare dice che vuole levare le
barriere e ricevere i cittadini due volte al mese! (Per la verità io
li ricevevo tutti i giorni, mattina pomeriggio e sera) Un altro che
ci fa capire che si è dato una guardata al manuale Simone di Diritto
commerciale balbettando circa la differenza fra la società di
gestione delle Terme e la società proprietaria del patrimonio delle
stesse! Un altro ancora che promette di fare la qualunque, agitando
percorsi fantasmagorici senza tenere il benché minimo conto che ogni
progetto politico e attività di gestione, per essere credibili,
devono sempre confrontarsi, sul piano della fattibilità, per non
restare vuote chiacchiere, con le leggi, i regolamenti e le procedure
amministrative vigenti! Gli altri candidati che, o non dicono niente
o non si capisce che cosa dicano. Promesse, che fioccano da tutte le
parti, di assunzioni a tempo indeterminato al Comune o in qualche
supermercato. Chiacchiere, clientelismo, bla, bla, bla!
Sembra
di essere tornati alla politica di venti anni fa e forse qualcuno di
loro ci è veramente rimasto essendo stato scongelato troppo in
fretta! Poverini! Tutto sommato bisogna capirli perché nessuno di
loro in realtà sa niente di Castellammare, dei suoi problemi, della
sua realtà e delle sue necessità.
L’unica
urgente riforma, peraltro, delle legge elettorale che il Parlamento
dovrebbe votare sarebbe quella che prevedesse l’introduzione per i
Consigli degli Enti locali del limite di mandato di non più di due
consiliature in tutta la vita. La stessa auspicabile riforma dovrebbe
altresì prevedere per i cosiddetti “tecnici” l’assoluta
incandidabilità se non previa chiusura degli studi professionali dei
quali sono titolari. Sarebbe questo l’unico modo di mettere un
argine a più di un mestierante della politica che, spesso avendo
cambiato anche dieci tra partiti e liste, e dopo varie consiliature
comunali, ha oggi l’ardire di ricandidarsi per tentare di rifare il
consigliere per l’ennesima volta, in cerca, come sempre, di spazi e
realizzazioni personali che non riesce più a camuffare con il manto
logoro e strappato, sempre abusato, della volontà di realizzare il
bene collettivo”, ha concluso l’on. Bobbio.
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