lunedì 13 maggio 2013

Bobbio: dai miei avversari una tale sagra di ovvietà, di luoghi comuni e di analisi errate che addirittura non saprei come replicare.

“Continuo a leggere e ascoltare dagli altri candidati sindaco banalità, ovvietà e luoghi comuni sulla nostra città al punto che, quando ne leggo le dichiarazioni programmatiche, addirittura non so neanche cosa ribattere. Non un solo obiettivo concreto; non un solo percorso definito di risoluzione dei tanti problemi della città; non una sola analisi delle gravi tematiche che attanagliano Castellammare”.
Lo ha detto l'ex sindaco di Castellammare di Stabia, on. Luigi Bobbio, candidato a sindaco del Comune di Castellammare di Stabia, con la lista civica “Una Nuova Città”, alle prossime elezioni amministrative del 26 e 27 maggio 2013.
“Possibile che nessuno di loro si renda conto che Castellammare ha bisogno di concretezza, di profonda conoscenza dei problemi, di capacità di programmare le soluzioni e di forza per attuarle? L'unica cosa che ciascuno di loro riesce a fare è quella, talvolta, di copiare le cose che ho detto, quelle che ho fatto cercando, inutilmente, di attribuirsene la paternità. Purtroppo per loro, gli manca la credibilità minima anche solo per far credere agli stabiesi di riuscire a continuare sui percorsi che io ho avviato e che solo io sono in grado di concludere. Siamo alla sagra di paese e all'insulto continuo alla dignità e all'intelligenza degli stabiesi – ha aggiunto l'on. Bobbio - senza neanche rendersi conto della serietà della situazione e dell'insofferenza ormai profonda per la politica delle chiacchiere e delle promesse”.
“I siparietti, le dichiarazioni di facciata e le scenette propagandistiche, senza alcun retroterra e senza alcuna credibilità per il futuro, hanno fatto il loro tempo: pedalate ecologiche, piantumazione di alberelli, analisi incomplete e superficiali, quando non profondamente errate, mancanza totale di progettualità analitica e minuziosa, sono la caratteristiche dei miei avversari che per la loro mancanza di credibilità, derivante anche dalla mancanza di esperienza o da esperienze fallimentari precedenti, rappresentano il riflesso della loro improponibilità come sindaci di una grande città come Castellammare. L'ultima abbiamo avuto il privilegio d'ascoltarla dal candidato del Pdl che ha avuto l'ineffabile capacità di affermare che la funivia del Faito non è un bene essenziale ma solo un simbolo della città! Che dire di un aspirante sindaco il quale non sa neanche valutare la delicata complessità di un sistema turistico quale Castellammare ha la fortuna di avere.”
“Un sistema turistico articolato e concatenato, nel quale tutti i singoli assets si tengono insieme. Un aspirante sindaco che non riesce nemmeno a valutare il fatto che assicurare il collegamento con la montagna significa garantire la concreta fruibilità della pluralità delle offerte turistiche che Castellammare è oggi in grado di offrire al mondo, se solo si da a un vero sindaco l'occasione e il tempo per lavorarci. Che dire di un aspirante sindaco che fa finta di dimenticare che, in quanto Presidente facente funzioni della Provincia (non meno del suo predecessore) porta su di sé la non lieve responsabilità di essere il titolare, unitamente con la Regione Campania, di quello stesso Monte Faito che è stato lasciato andare al degrado più totale sia dal punto di vista boschivo e naturalistico in generale che da quello dei collegamenti. E anche da questo punto di vista non è corretto cercare di ingannare gli stabiesi promettendo loro oggi, nella veste di candidato sindaco quello che si sarebbe già potuto mantenere nella veste di Presidente della Provincia. Alla faccia della “Filiera Istituzionale”!”
“D'altronde, il “piantumatore di alberi” non sta messo molto meglio, prigioniero come è del suo datato qualunquismo generalista. A lui come agli altri, mi piace ricordare che mentre loro rimangono all'anno zero dell'autocelebrazione, dell'autocommiserazione cittadina e del “faremo, diremo, vedremo...” c'è chi, per fortuna, si ripropone alla città nel nome della già dimostrata cultura del fare che ad essi evidentemente manca”.
“Tutti loro, poi, Nicola Cuomo in testa (grande solo nel cercare di sollevare cortine fumogene) continuano a sfuggire, codardamente, al tema dell'impegno concreto, in parole e fatti, contro il cancro camorrista stabiese. Invito, soltanto, Nicola Cuomo (ma so che è tempo perso) a smetterla di fare l'elenco dei disastri e delle pessime gestioni delle amministrazioni dei suoi predecessori, impegnandosi a ripeterli, perché certamente non ci fa una bella figura”, ha concluso l'on. Bobbio.

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