mercoledì 31 ottobre 2012

Un teatro al posto della stazione, Castellammare imiti Parigi e diventi una città europea Intervento dell’assessore all’Urbanistica Francesco Di Somma: così ne tuteliamo la memoria

nella foto da sinistra: l'assesore Di Somma
L’Amministrazione comunale punta alla dismissione definitiva della tratta ferroviaria Castellammare – Torre Annunziata di competenza di RFI con conseguente chiusura della corrispondente stazione cittadina, per due aspetti di non poca trascurabilità: la sostenibilità economica della tratta ed il valore storico/culturale dell’edificio della stazione “di testa”.
Circa il primo elemento, occorre ritenere che il motivo alla base della sospensione del servizio risieda nella eccessiva onerosità scaturente dal binomio domanda/offerta, ossia viaggiatori/numero di corse (e mantenimento della rete) che, secondo le dichiarazioni rese dall’assessore regionale competente, costerebbero circa il 733% in più delle altre tratte (il biglietto per la tratta costa 1,20 euro contro i 10 necessari per la gestione).
Occorrerebbe, realisticamente, anche conoscere i valori assoluti delle cifre in campo (si prospettano in circa 2 milioni di euro l’anno) per decidere coscienziosamente se l’impegno possa considerarsi “socialmente” utile e di conseguenza addossarselo.
In genere però tali considerazioni vengono poste per tratte particolarmente disagiate o zone isolate che a fronte di una scarsità di popolazione si pongono di per sé come tratte improduttive ma non socialmente emarginabili. Ma non è questo il caso di Castellammare di Stabia che, se pur trovandosi in una condizione ferroviaria statale definibile come un “cul de sac”, non può dirsi certo isolata trasportisticamente disponendo della linea regionale Circumvesuviana, veloce e di certo dotata di più fermate, anche cittadine. Pensare che il collegamento della FS Castellammare – Torre Annunziata, con tutto quello che comporta in termini di numero di utenti e di inquinamento, vista la lunga sosta delle autovetture in coda ai passaggi a livello, nonché le gravi ripercussioni sul traffico cittadino, possa davvero essere considerato insostituibile, richiede una non facile acrobazia in termini di bilanciamento costi-benefici.
Ma davvero non è più utile investire e convogliare risorse nel potenziamento della Circumvesuviana? Peraltro interessata, da anni, dall’impegno di ingenti finanziamenti per la realizzazione del raddoppio della tratta. Perché non si attuano i progetti di riqualificazione delle esistenti stazioni cittadine della Circumvesuviana di Piazza Unità d’Italia, di Pioppaino, di Ponte Persica e di Terme? Perché non si realizza la nuova stazione in prossimità del viale Europa ed il sottopasso di via Nocera? Per non parlare dei parcheggi pubblici previsti, nei medesimi progetti, in adiacenza alle suddette stazioni? Tutti progetti già dotati delle necessarie approvazioni e dei relativi fondi. Per essi, quale fine è stato serbato? E perché, in questo caso, i sostenitori “Verdi”, quelli della stazione a “tutti i costi”, per intenderci, non dicono nulla? Come, invece, sta facendo, da tempo, sul tavolo regionale, questa Amministrazione comunale?
Lasciamo ad altri le opportune considerazioni ed affrontiamo il secondo e più suggestivo aspetto della storicità della Stazione della FS. È indiscutibile che il valore storico e culturale della stazione sia da tutelare e rivalorizzare. Ma bisogna pur ammettere che il vero “abbandono” consiste, proprio, nel mantenere una stazione a scarsissima utenza e, di conseguenza, gestione. Al contrario, alla sostenuta ipotesi di dismissione della tratta non corrisponderà l’abbandono della stazione. Tutt’altro!
La stazione è e resterà il segno di una connessione dinamica tra la città ed il suo territorio. Non vi è parte del mondo dove una riconversione di simili manufatti non abbia costituito un surplus culturale, sociale ed economico tanto in rilancio quanto in opportunità.
Un esempio per tutti: la gare d’Orsay a Parigi.
Una stazione costruita agli inizi del ‘900 per poi essere dismessa dopo neppure quarant’anni di attività, che ha vissuto diverse forme di utilizzo fino all’approdo a splendido museo con costitutiva prevalenza di opere della “stagione” impressionista francese.
Considerate le opportune differenze in termini di contesto urbano, ampiezza d’intervento, qualità dell’edificato ed investimenti coinvolti, non si può negare che la trasformazione non abbia minimamente nuociuto all’edificio in se che, evocando ancor oggi una stazione e le sensazioni che essa trasmette, ne recupera per intero valori economici, funzionali, sociali, culturali ed urbanistici.
L’idea di proporre la stazione della FS di Castellammare quale foyer (perfettamente ed integralmente restaurato con recupero e memoria della funzione del passato) di un Teatro Comunale (attesa la straordinaria tradizione drammaturgica stabiese con Raffaele Viviani, Annibale Ruccello…) con un mega parcheggio pubblico interrato, ormai divenuto indispensabile per Castellammare e che potrebbe determinare la istituzione di una definitiva ed estesa isola pedonale, è un’ipotesi affatto peregrina, strumentale o (peggio) speculativa.
Altresì, tenuto conto che la linea ferrata, o meglio l’ampio corridoio che essa impegna, potrebbe essere funzionale, una volta abbattuti i muri di cinta, alla determinazione, assieme al contiguo Corso De Gasperi, di un ampio asse viario con lunghi filari di alberature che accompagnino una doppia pista ciclabile ed una linea tramviaria(ecologica) in sede aperta e dotata di fermate intermedie sino a Torre Annunziata. Tali elementi di collegamento, oltre all’uso quotidiano,  potrebbero risultare anche un collegamento alternativo in occasione degli eventi organizzati all’interno della sala teatrale.
Inoltre disporre di una struttura teatrale, non intesa in senso tradizionale, ma dimensionata e predisposta per ospitare una molteplicità di attività, dalle attività congressuali, ai concerti musicali di ogni genere, alle rappresentazioni ed alle exibition, potrebbe costituire un attrattore urbano non riscontrabile in ambito regionale e con pochi riscontri anche su scala nazionale.
Da una rapida riflessione asettica della realtà socio-economica, della realtà territoriale, se ne ricava, con immediatezza, la sostenibilità di una tale destinazione, risultando con evidenza che gli “eventi” di intrattenimento (teatrali, musicali) e congressuali, sono ampiamente frequentati e richiesti.
Si conserverebbe così l’edificio storico della stazione e la piazza antistante diverrebbe anch’essa un foyer a cielo aperto (chiuso per l’occasione) ad un passo da un lungomare ristrutturato e rivitalizzato nelle sue peculiarità migliori.
Ed è per tali motivi che ogni trasformazione, quando diviene improcrastinabile e necessaria, va compiuta nel massimo rispetto delle volontà memoriali che lo hanno realizzato ed usato.
Ed è per tali motivi che, se si vuole che i nostri figli abitino le dimore che gli abbiamo costruito, ne dobbiamo consentire la modificazione per il miglior adattamento alle nuove esigenze, nel rispetto della nostra e della loro storia, pena l’abbandono completo ed impietoso nell’oblio di qualcosa che non avrà più senso, non ci si potrà permettere e soprattutto non racconterà più nulla perché sarà rimasto lì senza più nessuno con la possibilità o la necessità di dialogarci.

Arch. Francesco Di Somma
Assessore all’Urbanistica Comune di Castellammare di Stabia

lunedì 29 ottobre 2012

Cimitero delle auto in via Panoramica, ordinanza di Bobbio al proprietario: ripulire l’area Il provvedimento sindacale notificato a un commerciante stabiese dopo sequestro discarica

Ha trasformato l’area dove ha sede la sua ditta in una vera e propria discarica abusiva, con tanto di stoccaggio di rifiuti e veicoli fuori uso. Un «cimitero» delle auto allestito, in via Panoramica, in spregio delle più elementari norme ambientali. Un primo «avviso», Salvatore C., commerciante 46enne residente in città, l’aveva ricevuto il 18 settembre scorso con una comunicazione «estremi di notizia di reato per violazione norme ambientali» da parte del corpo di polizia provinciale, che aveva portato al sequestro dell’area.
Ma da allora, nulla è stato fatto per risolvere il problema della bonifica e della ripulitura dell’area. Per questo motivo, il sindaco Luigi Bobbio ha firmato un provvedimento con cui ordina al proprietario del terreno di «provvedere immediatamente alla rimozione, al recupero e allo smaltimento dei rifiuti e al ripristino dello stato dei luoghi». In mancanza del rispetto del provvedimento sindacale, è scritto nell’ordinanza, si «procederà ai sensi della normativa vigente».

domenica 28 ottobre 2012

Stazione, riapertura flop: salta la prima corsa delle 7.02, tutto rinviato a mercoledì E intanto Bobbio scrive a Trenitalia chiedendo informazioni su una delibera «fantasma»

Con gli occhi storpiati e pesti a causa della levataccia imposta anche dal ritorno all’ora solare, e con un Borrelli arrivato non si sa come da Napoli, si è tenuto stamattina un festeggiamento «avatar», anzi meno che virtuale da parte dello scalcinato manipolo dei fedelissimi delle FFSS, vittime di un pessimo scherzo da parte di Trenitalia che, proprio stamattina, ha sospeso l’unica prevista corsa delle 7,02. È rimasto, soltanto, per qualche ora il malinconico gazebo (non si sa autorizzato da chi, ma lo scopriremo) di «Città Viva», sbilencamente installato sui gradini della stazione.
Purtroppo per loro, la sospensione sembra durare fino a mercoledì, giorno per il quale sarebbe stata annunciata la prima corsa.  Gira voce che la sospensione di oggi non sia del tutto causale, posto che, qualche giorno fa, il sindaco di Castellammare Luigi Bobbio avrebbe inviato una lettera a Trenitalia (e per conoscenza al presidente Caldoro e all’assessore Vetrella) con cui chiedeva incisivamente conto dei contenuti della lettera del dirigente regionale avv. Botta con la quale sarebbe stata chiesta, dalla Regione Campania, la riattivazione del servizio passeggeri sulla tratta Torre Annunziata-Castellammare.
Nella lettera dell’avv. Botta, si motiverebbe la richiesta regionale di riattivazione con riferimento  alla delibera di giunta regionale 504 del 21 settembre, nella quale si sarebbero determinate le condizioni per la revoca della sospensione e la riattivazione del servizio.
Con la sua lettera, il sindaco, al contrario, avrebbe fatto notare ai responsabili regionali di Trenitalia che fra la delibera di giunta regionale del 9 agosto, dalla quale scaturì la sospensione del servizio in questione, e la delibera 504 del 21 settembre, addotta dal dirigente regionale a motivazione della richiesta di riapertura del servizio, in riferimento alla tratta Torre Annunziata-Castellammare non sarebbe mutato nulla e che, anzi, la delibera nr 504 sarebbe l’unica, tra quelle della seduta del 21 settembre, a non essere stata pubblicata sul Burc. Se le cose stessero effettivamente così, si attendono sviluppi clamorosi.

sabato 27 ottobre 2012

Presentate nuove unità cinofile FOTO/VIDEO

FOTO/VIDEO
Si è tenuta questa mattina, presso l'Aula "Falcone e Borsellino" di Palazzo Farnese, la presentazione delle nuove unità cinofile del comando di polizia municipale di Castellammare di Stabia.
"Presentiamo oggi con grande soddisfazione, con grande orgoglio, quella che è un'altra esclusiva del Corpo di Polizia Municipale del Comune di Castellammare di Stabia nel contesto regionale", ha commentato il sindaco, Luigi Bobbio. "Siamo l'unico Corpo di Polizia Municipale che si dota di un'unità cinofila. L'unità cinofila darà un contributo importantissimo per, ulteriormente, innalzare e consolidare, il percorso che ci ha portato a garantire ai cittadini di Castellammare, livelli di sicurezza, di legalità , di controllo del territorio, come mai si erano visti prima. Siamo ormai quasi a livelli di eccellenza - ha proseguito il primo cittadino stabiese - e di questo ringrazio gli operatori della polizia municipale per quello che fanno e confermo l'impegno della mia Amministrazione e mio personale, affinché il Corpo di Polizia Municipale di Castellammare passa affermarsi come il migliore della Campania. L'arrivo dell'unità cinofila presenta un'ulteriore dimostrazione della nostra forza a livello regionale. Mi piace ricordare che dopo Napoli, siamo il secondo Corpo di Polizia Municipale che si è saputo dotare dietro, autorizzazione del Ministero degli Interni, del sistema di foto segnalamento collegato informaticamente per l'accertamento delle identità in eventualità di illeciti per i cittadini extracomunitari, la nostra operatività e il riconoscimento della qualità della nostra attività si sta affermando anche al riconoscimento del Ministero degli Interni. Il fatto che solo Napoli avesse questo tipo di autorizzazione dimostra come non sia facile averla. Per il Corpo dell'unità cinofila sono stati svolti dei corsi, gli stessi cani sono due giovani esemplari in fase finale di addestramento. Saranno destinati all'ordine pubblico e anche a scopi di ricerca di sostanze stupefacenti, il loro è un addestramento complesso. Sono due stupendi animali, abbiamo garantito loro le condizioni massime di accudimento e abitazione. È inutile dire che siamo completamente soddisfatti per la dedizione che stanno mettendo gli agenti dell'unità cinofila per far si che i due nuovi colleghi. Abbiamo attrezzato una vettura in conformità delle norme vigenti per il trasporto degli animali e anche questo è un ulteriore contributo che ci apprestiamo a dare nell'ambito della cooperazione con le altre forze di polizia. Mi piace oggi annunciare, tra l'altro, che oggi entrano in azione anche i palmari in dotazione alle Polizia Municipale del Comune di Castellammare e per i quali sono stati fatti dei corsi che consentono un'efficienza e ci fa fare un balzo in avanti dal punto di vista del contenimento dei tempi di operatività, tempi ridottissimi nel rilevamento e nella verbalizzazione delle infrazioni, azzeramento del consumo di carta, sistema che si avvia verso la scomparsa visto i dati rilevati le infrazioni rilevate saranno direttamente trasferite nel sistema informatico che, e questo eviterà, no perché ce ne fosse bisogno, percorsi totalmente trasparenti, visto che la verbalizzazione verrà inserita direttamente nel database e non subirà, ma non è questo caso, interferenze, tutto questo innalzerà notevolmente la produttività da parte del nostro corpo che è già importantissima" ha concluso Bobbio.

giovedì 25 ottobre 2012

Terme, assessore Nappi scrive a dg Asl Na3 Sud: dare seguito ad accordi cabina di regia Bobbio: dimostrazione di un percorso mai interrotto, i lavoratori desistano dallo sciopero

“L’assessore regionale al Lavoro, Severino Nappi, coordinatore della cabina di regia per la gestione delle aree di crisi, ha inviato oggi una nota con la quale, nel comunicare che la struttura commissariale alla Sanità ha già fornito assicurazioni circa l’avvenuto adempimento degli obblighi di sua competenza, scaturenti dal verbale di cabina di regia tenutasi il 27 settembre sulla crisi delle Terme di Stabia, prega la direzione generale dell’Asl Na3 Sud a dar corso a quanto convenuto”.
Lo annuncia il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio.
“Nel ringraziare l’assessore Nappi per il costante e proficuo impegno che sta profondendo a favore della città di Castellammare, la struttura commissariale alla Sanità e il dg dell’Asl Na3 Sud per l’eccezionale attenzione e sensibilità già dimostrate nei confronti della grave crisi lavorativa e sociale che coinvolge le Terme di Stabia e i loro lavoratori, invito questi ultimi, alla luce della notizia come sopra riferita, testimonianza della mai avvenuta interruzione del percorso ideato in cabina di regia, a voler desistere dalle paventate azioni di protesta che non avrebbero altro effetto se non quello di far perdere ulteriori occasioni di fatturazione”, ha concluso Bobbio.

Area archeologica di Varano, Bobbio: rivedere aree da sottoporre a vincolo Il dirigente dell’Urbanistica scrive alla Soprintendenza per fissare un incontro

“Coerente con il rigoroso stile di concreta operatività che ho, sin dal primo giorno, imposto alla macchina comunale per garantire alla città fatti e cose concrete e non meri annunci, cui purtroppo era stata abituata nel passato, con atto di indirizzo del 9 ottobre, incaricai i dirigenti comunali competenti di rapportarsi con le autorità istituzionali esterne per quanto riguarda l’annosa e delicatissima tematica dell’area di Varano. In pronta esecuzione della mia direttiva d’indirizzo, il dirigente dell’Urbanistica, arch. Giuseppe Russo, ha inviato al Sovrintendente per i beni archeologici di Pompei, dott.ssa Cinquantaquattro, in data 23 ottobre, una richiesta scritta di fissazione urgente di incontro per un tavolo tecnico operativo. In particolare, il dirigente arch. Russo, nel richiedere l’incontro, evidenzia la sua finalità tesa «ad analizzare e affrontare le molteplici problematiche legate all’aspetto archeologico in ambito comunale…». La suddetta richiesta va ad innestarsi sulla già avviata collaborazione «indirizzata ad una revisione dell’interesse archeologico per le aree perimetrate con relativo vincolo in PRG comunale vigente».
Lo annuncia il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio.
“L’arch. Russo conclude la sua nota evidenziando come l’«impegno comune possa univocamente spingere, da un lato, verso la valorizzazione dei preziosissimi siti di Stabia e, per altro, verso il ripristino di condizioni paesaggistico-urbanistiche e di legalità più che auspicabili nel pubblico interesse… alla ricerca, alla concreta definizione ed effettiva tutela e promozione delle aree di reale e tangibile interesse storico, archeologico e culturale»”.
“Sono, pertanto, estremamente soddisfatto nell’annunciare ai cittadini dell’area di Varano che si è attivato, da parte della mia Amministrazione, il percorso concreto volto a mettere finalmente in positiva relazione il doppio interesse pubblico ravvisabile sull’area: quello alla tutela vincolistica del patrimonio archeologico e quello alla corretta gestione e pianificazione urbanistica residenziale dello stesso. Tale risultato, a differenza che per il recente passato, è stato da noi raggiunto, come al solito, uscendo dall’ambiguità e puntando sulla legittimità e chiarezza dei percorsi e sarà conseguito in concreto, quindi, lavorando sinergicamente con la Soprintendenza per ricostruire una precisa individuazione e valutazione delle aree da sottoporre a vincolo, in maniera concreta e specifica e non più generale, teorica, astratta com’è stato finora. Obiettivo del percorso che abbiamo avviato nell’interesse della città e dei cittadini è, quindi, quello, partito il giorno 23, di procedere in concreto alle occorrenti valutazioni di interesse archeologico, strumentali alla ridefinizione delle aree da sottoporre al vincolo”, ha concluso Bobbio.

Biblioteca, Bobbio: resterà aperta 5 giorni a settimana di mattina e di pomeriggio Il sindaco: due dipendenti comunali già trasferiti presso la struttura, impegno mantenuto

“Come sempre fedele all’impegno preso con i giovani studenti stabiesi, sono riuscito in tempi rapidissimi ad assicurare nuovamente la riapertura della biblioteca comunale per cinque giorni settimanali, sia in orario antimeridiano che in orario pomeridiano”.
Lo ha detto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio.
“Il risultato è stato conseguito, in maniera estremamente semplice, attraverso un interpello ai dipendenti comunali di profilo adeguato per la verifica di disponibilità interna ad essere trasferiti presso la biblioteca. La procedura è stata assai rapida e ha portato all’individuazione di due dipendenti che sono stati già trasferiti presso la struttura. Ringrazio l’ufficio Personale del Comune – ha concluso Bobbio – per la tempestività e l’efficienza dimostrate nell’occasione”.

mercoledì 24 ottobre 2012

Comune, Bobbio replica a centrosinistra: barbarie richiesta dimissioni Russo e Di Saia

“I capigruppo di Pd, Sel e IdV si stanno ancora una volta comportando come il più classico dei buoi quando appella l’asino secondo sue proprie caratteristiche. È, infatti, quanto meno singolare oltre che strumentale che Vozza (ventriloquo della Ciliberto), Apuzzo (ventriloquo di se stesso) e Pannullo (ventriloquo del nulla) chiedano contro di noi una commissione d’accesso assolutamente infondata, dopo essere stati causa diretta o indiretta della commissione d’accesso, quella vera, del 2009 dalle cui conseguenze miracolosamente si salvarono gli stessi Vozza e Apuzzo. Ciò posto, nel momento in cui hanno l’ardire di chiedere le dimissioni di collaboratori dell’Ente spero non si rendano conto della gravità della loro richiesta; siamo alla barbarie, alla violazione delle regole più elementari della civiltà, della politica e del diritto”.
Lo ha detto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio.
“Nel merito, ammesso e non concesso che la circostanza pubblicata dalla stampa sia vera (nel qual caso peraltro a qualcuno potrebbe sembrare di trovarsi in una ipotesi di fuga di notizie), l’unica vera notizia sarebbe nel fatto che la tesi del pm procedente avrebbe preso, nella fattispecie, una clamorosa smentita concretizzatasi nel rigetto, da parte del gip, di una richiesta di misura cautelare: la vera notizia consisterebbe allora nel fatto che un primo giudice, quello delle indagini preliminari, rigettando la richiesta, ha ritenuto legittimo l’operato dei presunti indagati. Sulla base di cosa, quindi, queste opposizioni pretenderebbero che io «dimissioni» i due funzionari (fermo restando che le dimissioni per me sono e restano un fatto spontaneo e io a differenza di loro non dimissiono nessuno)? – ha aggiunto Bobbio –. Nel merito, ulteriormente, per quanto riguarda l’architetto Russo, in particolare, l’acme della barbarie in termini politici, di civiltà e giuridici si raggiunge chiedendone le dimissioni su presupposto che la contestazione fatta alla moglie (a proposito, chi l’ha accertato questo legame anagrafico?) dovrebbe produrre effetti sul marito. Su questo aspetto, io che, a quanto sembra, sono e resto il garante unico della legalità in questa città, respingo sdegnato questa ignobile richiesta ai mittenti proprio perché credo profondamente nella civiltà giuridica e politica. Tutto ciò premesso, parliamo di due eccellenti professionalità in ordine alle quali non può muoversi appunto alcuno circa il lavoro egregio che stanno svolgendo per l’Ente stabiese”, ha concluso Bobbio.

martedì 23 ottobre 2012

Sviluppo della città, Bobbio: presto elimineremo vincolo Asi da Castellammare Incontro con l’assessore Taglialatela. Il sindaco: nuovo appuntamento a metà novembre

“Ho avuto oggi un incontro con l’assessore all’Urbanistica, on. Taglialatela, riguardante la questione della zona Asi insistente sul territorio di Castellammare di Stabia. L’incontro ha visto la proficua condivisione del percorso sin qui compiuto dall’Amministrazione comunale, attraverso l’interlocuzione con l’assessorato alle Attività produttive, con l’Asi di Napoli e per il tramite del parere reso dal prof. D’Angelo. L’assessore Taglialatela ed io abbiamo altresì convenuto circa la necessità di avviare sollecitamente la fase finale del percorso che, sotto il governo dell’assessorato regionale all’Urbanistica, dovrà portare in tempi contenuti alla definitiva eliminazione del vincolo Asi sulla nostra città in una logica di virtuosa, moderna ed avanzata ripianificazione complessiva del territorio. Il nuovo appuntamento è stato, pertanto, fissato per la metà del mese di novembre al fine di tradurre in procedure operative l’intesa così raggiunta tra assessorato regionale e il sindaco della città”.
Lo annuncia il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio.

venerdì 19 ottobre 2012

Castellammare di Stabia, il sindaco Luigi Bobbio ha presentato le dimissioni

Il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, ha protocollato questa mattina le proprie dimissioni.
Segue la lettera inviata ai cittadini.

Cari concittadini,

mi dimetto dalla carica di Sindaco di Castellammare di Stabia.
Non è stata una decisione facile. L’ho presa, però, nell’interesse e per il bene esclusivo degli stabiesi che hanno il diritto e la necessità di poter contare su un’Amministrazione e una maggioranza forti, determinate, coese con il loro sindaco, nel nome e sulla linea di un percorso e di obiettivi limpidi e chiari.
Tutto ciò, negli ultimi tempi, sembra essere venuto meno in vari settori della maggioranza uscita dalle urne fino alla mancanza dei numeri in Consiglio comunale. Non posso accettare lo squallore paralizzante di chi pensa di potermi consumare lentamente nel nome di scelte individuali. È, così, giunto il momento di una rinnovata assunzione di responsabilità da parte di tutti.
Mi dimetto per riportare la politica al centro. In politica, la vera forza è il progetto. Il progetto è l’asse portante sul quale costituire la maggioranza di governo per la città. Abbiamo già iniziato ad attuare a Castellammare di Stabia una vera rivoluzione copernicana, un cambiamento epocale nello stile dell’amministrare e nel contesto civile. La strada va, però, percorsa fino in fondo e, oggi, tocca alla politica cambiare. Opero questa scelta, quindi, nel tentativo finale di accertare chi sia disposto a sottoscrivere il nuovo patto fondativo di una maggioranza che stia insieme con il cemento dell’agire nell’esclusivo interesse della collettività. Una ritrovata e, al tempo stesso, nuova maggioranza, in cui la ricerca e il conseguimento del bene comune siano il binario insuperabile dell’azione amministrativa, il confine invalicabile che nessuna aspirazione personale possa consentire di spezzare. È questo il momento di tentare l’ultima verifica che, coinvolgendo tutti i soggetti politici, possa puntare a conseguire gli obiettivi concreti necessari alla definitiva rinascita e al completo rilancio della nostra città.
Avvio così un percorso basato su un serrato confronto politico in cui i personalismi non abbiano alcun diritto di cittadinanza; un percorso che non intendo subire ma del quale non intendo essere l’unico protagonista, richiedendo una preliminare e piena assunzione di responsabilità delle forze politiche stabiesi chiamate a dimostrare, innanzitutto, di avere la voglia e la capacità di stare insieme con il comune obiettivo di realizzare il bene di Castellammare di Stabia. Un obiettivo che, come il destino della nostra città, oggi più che mai, è nelle nostre mani, nelle mani di quella che ama definirsi classe politica e dirigente. Non temo il peggio, ma non lo cerco. Sono pronto, in ogni momento, a rimettermi in gioco e a tornare a battermi per la nostra città ma, per il suo bene, è mio dovere oggi creare le condizioni per consentire alla classe politica di dimostrare se abbia o meno la volontà e la capacità, al mio fianco, di evitare il disastro per la città; di dimostrare se e quanto realmente ami questa città. Da oggi, è stata girata la clessidra che ha iniziato a segnare inesorabilmente il tempo delle scelte e delle decisioni definitive per Castellammare di Stabia.
Un tempo che scorre e nel cui ambito gli eventi accadono senza curarsi delle nostre volontà. Un tempo che è quello della città e del mondo globale, nel quale essa vive, a cui non importa nulla della nostra velleitaria volontà di fermare l’uno e gli altri. A noi tutti, quindi, resta solo la possibilità e la capacità di scegliere se muoverci in fretta per salire sul treno, già in corsa, del progresso e della rinascita civile, o restare a terra inchiodando non già la politica stabiese (cosa che non avrebbe alcun rilievo) ma una intera città, la nostra, ad un misero presente fatto di possibilità perdute e di aspirazioni deluse che consegnerebbe la classe politica cittadina al povero oblio di un triste passato.
Al punto in cui stanno le cose, pur rivendicando con orgoglio gli eccezionali risultati conseguiti in questi due anni e mezzo, il grande tema politico che va posto sul tavolo non è il nome del sindaco ma è la disperata necessità della città di continuare, oggi più che mai, ad avere una rappresentanza eletta dal popolo che ne conosca i problemi, ne comprenda le necessità e scelga e persegua le risposte e le soluzioni, guidata solo dall’amore per essa.
Il tema, oggi, è la necessità quindi, per la nostra città, di non essere condannata al disastro di sei mesi di commissariamento con la totale conseguente, istituzionalmente prevista, perdita di chance. Troppi, troppo concreti e troppo importanti sono, infatti, i percorsi che abbiamo avviato e quasi portato a compimento in questi primi due anni e mezzo; le soluzioni che abbiamo individuato e, in più di un caso, realizzato in piena sinergia con i vari livelli istituzionali, pronti a riconoscere, nel rappresentante eletto dal popolo, l’unico interlocutore legittimato, con una validazione che può nascere soltanto da quel misto di consenso popolare e di interesse per il bene della città che solo un sindaco può avere. Ed è inutile tentare di sottrarsi, con argomentazioni più o meno dialettiche, alla ovvia constatazione che per mantenere il valore assoluto di un’amministrazione guidata da un sindaco, i passaggi obbligati sono due: l’esistenza di una maggioranza politica e numerica e il voto al bilancio. Tutto il resto sono chiacchiere e speculazioni. In questi primi due anni, tra mille difficoltà, gravati dalle impossibili condizioni della finanza comunale, oppressi dalla crisi internazionale, caratterizzati dalle stringenti e a volte asfissianti prescrizioni imposte dalla Prefettura dopo la commissione d’accesso nel 2009, il bilancio delle cose fatte è altamente positivo. Abbiamo superato la fase difficilissima tesa a ristabilire piena trasparenza, legittimità e regolarità nell’azione della macchina comunale operando una profonda ed efficace attività di revisione dell’Ente dal punto di vista dell’organizzazione, della gestione e delle procedure trasformando un’attività di risanamento dell’Ente, imposta anche dalla Prefettura, da potenziale zavorra per l’attuazione del programma (come sarebbe stato per chi mi aveva preceduto) a strumento prezioso per realizzarlo. Siamo riusciti a dimostrare (anche se qualcuno si ostina a minimizzare in maniera strumentale il tema) che la legalità e il suo pieno recupero non sono soltanto un obiettivo politico e un ragionare astratto ma possono essere tradotti in fatti concreti e in nuovo stile di convivenza che non è fine a se stesso ma è anche precondizione indispensabile per riportare la città sui sentieri dello sviluppo e della rinascita economica e lavorativa. Abbiamo avviato e portato molto avanti percorsi economici e civili di valore assoluto come Piu Europa, Housing sociale, il Piano casa, il Piu Europa dei privati per il waterfront, l’uscita della città dalla zona Asi, la riqualificazione della villa comunale, il nuovo piano regolatore generale del porto che tiene al suo interno la definitiva e positiva soluzione della dolorosa e annosa questione del cantiere, la sospensione in vista della soppressione delle obsolete e penalizzanti tratte ferroviarie con Gragnano e Torre Annunziata, il Contratto di quartiere. Se noi continueremo ad amministrare questa città, essa presto grazie a tutto ciò diventerà quel meraviglioso e gigantesco cantiere per anni sognato e mai realizzato. Castellammare è ormai diventata il centro dell’intero territorio come dimostra, ad esempio, la scelta da noi fortemente voluta del Parco regionale dei Monti Lattari di insediare la propria sede nella Reggia di Quisisana o come dimostra, ancora, il ruolo primario da noi assunto nell’ambito dell’Autorità portuale o ancora gli interventi di viabilità sia sul territorio cittadino che su quegli snodi di comunicazione stradale che per anni erano stati, nel disinteresse di tutti, la croce di una intera provincia. In questi primi due anni e mezzo abbiamo impostato con un duro lavoro, in stretta sinergia con le istituzioni e le parti sociali, percorsi di soluzione, ormai tutti incardinati, per i principali e più gravi problemi occupazionali della nostra città come quelli della Fincantieri, dell’Avis, di Stabia Porto che hanno dimostrato come l’Amministrazione di Castellammare non abbia mai smesso di essere al fianco dei cittadini e dei lavoratori. Abbiamo profondamente avviato un’opera colossale di recupero della qualità della vita e di una dignitosa quotidianità in città con interventi ordinari e straordinari che sono sotto gli occhi di voi tutti e che non necessitano di commenti circa la loro indiscutibile qualità e utilità.
Tutto ciò, oggi, io pongo, sul tavolo di un nuovo e serio confronto politico, dinanzi alla classe dirigente della politica stabiese cui oggi tocca la scelta se rinunciare a tutto ciò contro l’interesse della città o se continuare a guidare la sua rinascita senza perdere le occasioni e senza interrompere i percorsi. Solo un’Amministrazione eletta dal popolo può fare ciò. Al di là delle mistificazioni di qualcuno, tutti sanno che un commissario non è un governo dei tecnici. È infinitamente peggio e non per scelta del commissario, ma per precise e inderogabili previsioni normative che inchiodano il miglior commissario prefettizio a una inerte ordinaria amministrazione. E sfido chiunque a dimostrare che una sola delle innumerevoli, virtuose attività amministrative e politiche in corso possa qualificarsi di ordinaria amministrazione. Senza contare che, per portare a compimento tali percorsi, che si svolgono obbligatoriamente in un sistema di interrelazioni e di interazioni con altri soggetti istituzionali e con le parti sociali, anche al migliore dei commissari mancherebbe il requisito fondamentale della legittimazione popolare per operare in maniera credibile e proficua.
Solo un’Amministrazione eletta dal popolo può fare ciò. Che poi, per qualche obsoleto (a prescindere dall’età anagrafica) esponente politico stabiese, far cadere un’Amministrazione consegnando la città al commissario prefettizio possa rappresentare una “vittoria politica” ciò sta solo a dimostrare quanto vecchio, stantio, sterile e lontano da un reale interesse per la città sia costui. Mi rifiuto di credere che a Castellammare possa essere preponderante il numero di coloro che, esponenti politici eletti, pur di prevalere su di me, sia disposto a camminare sul corpo della città e dei suoi figli. Le forze politiche stabiesi, presenti in consiglio comunale, unite a quelle senza rappresentanza istituzionale, hanno da oggi la possibilità, ove lo vogliano, di dare un contributo importante alla prosecuzione del percorso purché tutti e ciascuno decidano di mettere al primo posto l’interesse di Castellammare e il bene dei suoi cittadini nel nome di una parola d’ordine che possa coinvolgere tutta la classe dirigente di questa città. Dicevo prima che questo è il momento delle responsabilità e ognuno, da questo momento, investito di un ruolo politico, ha il dovere di ragionare di quelle responsabilità che tutti abbiamo assunto liberamente davanti ai cittadini e alle quali oggi, in vista degli appuntamenti imminenti che aspettano la città, non possiamo sottrarci. Noi oggi, sulla base di fatti concreti, di una credibilità che nasce dalle cose fatte, abbiamo il dovere di trovare i percorsi e le condizioni dell’andare avanti nella concretezza di un programma di governo che abbiamo già dimostrato, in questi primi due anni e mezzo, non essere una dissertazione astratta e teorica, ma un autentico e rispettato programma d’azione.
E questo programma, oggi e non domani, ci chiama ad appuntamenti che non ammettono ritardi; appuntamenti ai quali soltanto la classe politica eletta può essere presente e non altri. Sono gli appuntamenti che parlano del presente e del futuro di questa città, del ruolo e della missione civile che le vogliamo affidare, della grande programmazione economica, civile e urbanistica. Del ruolo della nostra città nel Mezzogiorno e nel Mediterraneo. Del futuro dei nostri figli. Se a questi appuntamenti non saremo presenti noi, non sarà presente nessuno, perché nessuno sarà titolato a rappresentare la città. E questi appuntamenti, se non onorati nei prossimi sei mesi, saranno irrimediabilmente persi. Su questo argomento spero vivamente che nessuno, neanche il più incallito degli oppositori, sia disposto a giocarsi una scommessa che vedrebbe, come unico perdente, la nostra amata Castellammare.
Un commissario prefettizio non farebbe alcun bilancio e, quindi, tantomeno utilizzerebbe denaro comunale per andare in ausilio alle Terme che, quindi, senza un’Amministrazione eletta dal popolo, sono già condannate al fallimento. Mettere due milioni di euro in una partecipata nelle condizioni delle Terme certo non costituisce un atto di ordinaria amministrazione! Solo noi siamo pronti e disposti ad assumere tale responsabilità. Certamente un commissario prefettizio non avrebbe il ruolo e la legittimazione di partecipare alla fondamentale e proficua esperienza della cabina di regia istituita presso la Regione Campania per l’area di crisi torrese-stabiese; non avrebbe la legittimazione e il ruolo di concertare con i privati il masterplan del waterfront del Più Europa; non avrebbe il ruolo e la legittimazione di elaborare il Piano urbanistico comunale che, nell’imminenza ormai dell’approvazione del nuovo Put che vede Castellammare libera dall’inutile gabbia vincolistica, è qualcosa che va disegnato subito, sublimandosi in esso il più alto livello di programmazione e di responsabilità civile della politica. Non potrebbe il commissario, non avendone il ruolo e la legittimazione, portare a compimento il duro e proficuo percorso di uscita di Castellammare da una zona Asi inutile e dannosa. Non avrebbe, il commissario, la legittimazione e il ruolo di cooperare, in maniera efficace e partecipe, alla redazione del nuovo Prg del Porto che verrebbe lasciato all’esclusiva autonomia decisionale e progettuale dell’Autorità portuale. Non avrebbe, il commissario, la legittimazione e il ruolo di portare a compimento il percorso di soppressione delle inutili e obsolete tratte ferroviarie; non avrebbe, infine, il commissario, il ruolo e la legittimazione di portare a compimento, mancando il ruolo fondamentale e indispensabile di un sindaco, i percorsi di assicurazione e rilancio dei livelli occupazionali né del cantiere, né del suo indotto, né dell’Avis, né di Stabia porto. Oggi, adesso, è il momento di dire chi vuole assumersi la responsabilità di tutto questo.
La camorra è tornata a puntare i suoi occhi famelici sulla città contando, proprio, sull’uscita di scena di chi, della legge e del contrasto al crimine, ha fatto la sua regola di vita e di politica. Senza maggioranza, non ci sarà voto al bilancio; senza voto al bilancio non ci sarà governo cittadino eletto dal popolo; senza governo cittadino, con il commissario prefettizio, non vi sarà né presente né futuro per la nostra città. E, purtroppo, senza bilancio, non vi sarà né presente né futuro per i dipendenti delle Terme, per il lavoro in genere a Castellammare e per la città nel suo complesso.

LUIGI BOBBIO

lunedì 15 ottobre 2012

Allarme maltempo, sindaco Bobbio firma ordinanza per chiusura scuole per domani

Allarme maltempo, ordinanza del sindaco Luigi Bobbio per la chiusura delle scuole del territorio comunale nella giornata di domani.
Il provvedimento del primo cittadino ordina la «chiusura delle scuole di ogni ordine e grado per la giornata del 16 ottobre 2012, con riserva di reiterazione nel caso in cui proseguano i rischi derivanti dall’attuale situazione meteorologica, ovvero eventuali danni determinatisi in seguito a quest’ultima sconsiglino od impediscano la normale ripresa delle attività didattiche».

Allerta meteo, riunione d’urgenza in Comune con forze dell’ordine e Protezione civile Il sindaco: si invita la popolazione a evitare fino a rientro dell’allarme le aree a rischio

“Un’allerta meteo è stata diramata, con fax alle ore 20:28 di ieri, domenica, ma materialmente pervenutami solo questa mattina, dall’Ufficio territoriale del governo di Napoli. Sulla base di tale allerta meteo, ho convocato, per questa stessa mattinata, un’urgente riunione con le organizzazioni di Protezione civile, polizia di Stato, carabinieri, vigili del fuoco e polizia municipale al fine di predisporre tutte le precauzioni possibili onde cercare di evitare conseguenze dannose a seguito del temuto evento meteo”.
Lo annuncia il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio.
“Ho provveduto, come da nota della Prefettura, a mettere in allerta gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, presenti in città. Si invita la popolazione a evitare, nelle prossime ore, di frequentare seminterrati e piani bassi almeno nelle aree ritenute a rischio allagamento – ha continuato Bobbio -. Nel corso della riunione di oggi verranno pianificati la vigilanza e il monitoraggio di aree particolarmente sensibili quali centri commerciali e strutture pubbliche con affluenza di utenza. Verrà altresì pianificato l’accurato presidio del territorio con particolare riguardo alle arterie stradali e a quelle aree delle quali siano noto il maggior rischio idrogeologico e idrografico. La riunione convocata per questa mattina si formalizzerà in tavolo permanente al fine di seguire l’evolversi della situazione meteo riferendo alla Prefettura e alla Protezione civile regionale ogni criticità si dovesse riscontrare”.
“Sempre nel corso della riunione, convocata in via d’urgenza, per le ore 12,45, si valuterà l’adozione di ogni altra misura di prevenzione ritenuta adeguata. Si invitano, comunque, i cittadini fino a che non sarà diramato dalla Prefettura il cessato allerta meteo ad evitare di frequentare i luoghi suddetti e, in generale, a limitare i flussi di traffico veicolare. Si rimette alla valutazione dei dirigenti degli istituti scolastici, a secondo dell’evolversi della situazione, ogni possibile valutazione circa la frequenza degli alunni, compresa la mattinata di oggi”.

domenica 14 ottobre 2012

Cabina di regia, Bobbio: ribadisco la mia fiducia a De Vita e al dirigente Battinelli

In relazione alla notizia diffusa dall’ufficio stampa di Castellammare di Stabia e alla distorta e falsa lettura dei fatti data da taluni organi di stampa, ribadisco in maniera convinta e profondamente consapevole la mia piena totale e incondizionata fiducia nei confronti del coordinatore tecnico della cabina di regia, avv. Francesco De Vita, e nei confronti del dirigente comunale dott. Vincenzo Battinelli.
Mi auguro, vivamente, che in questo caso come per il futuro non abbiano a ripetersi inqualificabili episodi di mistificazione e di speculazione politica come quelli verificatisi oggi. Se la nostra città sta uscendo in maniera chiara e visibile dall’abisso di difficoltà e di disperazione in cui altri l’avevano precipitata fino al momento della mia elezione, ciò si deve anche al duro, costante a volte non visibile impegno lavorativo di tutti coloro, soggetti politici e amministrativi, che nel mare tempestoso delle infedeltà e degli ostruzionismi che pure regnano nella politica e nella macchina amministrativa stabiese, affiancano, sostengono e coadiuvano il mio sforzo di buona amministrazione.

sabato 13 ottobre 2012

Cabina di regia, ufficio risorse umane risponde a Collegio revisori conti

Era stata già protocollata giovedì, a firma del Dott. Battinelli, dirigente delle Risorse Umane di questo Ente, una nota indirizzata al presidente del Collegio dei revisori dei conti e, per conoscenza, al Sindaco.
In tale nota, lo stesso dott. Battinelli, nel ricostruire su richiesta del Collegio dei revisori dei conti del Comune, i passaggi relativi ai rimborsi spese effettuati in favore del coordinatore tecnico della cabina di regia, avv. De Vita, ha dato atto che l’ufficio è incorso in alcuni errori materiali di calcolo  e di imputazione che, a suo avviso, hanno portato all’erogazione di una maggior somma nei confronti del coordinatore tecnico della cabina di regia per 5893,78 euro che, sempre ad avviso del dott. Battinelli, dovrà essere trattenuta dal prossimo pagamento correlato all’anno 2012.

venerdì 12 ottobre 2012

Stazione, la replica di Bobbio: centrosinistra finge di non saper leggere gli atti I 200mila euro per la stazione di Marina di Stabia come i soldi fantasma del bacino

“Quando la verità viene a galla urtica e fa male. Da qui la reazione piccata e nervosetta dei vari soggetti politici, favorevoli alla riapertura della ferrovia, che non pensavano che gli atti del passato venissero fuori. Atti, per la verità (parlo del protocollo d’intesa) la cui accurata costruzione in politichese può ingannare qualche sprovveduto, ma non serve a coprire agli occhi dei cittadini stabiesi la verità e quale fosse, quindi, il reale punto di arrivo che si prefiggevano gli amministratori di allora che sono i nostri oppositori di oggi. Ripeto, al di sotto del pomposo politichese, resta l’obiettivo chiaro e netto: sopprimere la ferrovia di Castellammare di Stabia”.
Lo ha detto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, replicando alle dichiarazioni degli esponenti di Pd, Sel e Verdi.
“E che si trattasse di una messinscena ben orchestrata emerge da vari dati di fatto: come i famosi 300mila euro dello studio di fattibilità del bacino, allo stesso modo gli altrettanto famosi 200mila euro per lo studio di fattibilità della stazione di Marina di Stabia sono una clamorosa bufala politico-mediatica, in quanto sul bilancio della Regione Campania, come è stato accertato dalla nostra Amministrazione regionale, non c’è mai stato neanche un centesimo né dei 300mila né dei 200mila. In secondo luogo, che si tratti di una bufala, ieri come oggi, è dimostrato dal fatto che di questi tempi la realizzazione di una stazione, ancorché mini, a Marina di Stabia (e, quindi, sul confine con Torre Annunziata) costerebbe non meno di 10 milioni di euro, soldi che oggi come ieri non sono minimamente intenzionati né in grado di sborsare né la Regione Campania né Rfi – ha continuato Bobbio –. S’impone una terza considerazione: la mozione dei sentimenti dei binari da lasciare, in quanto serventi per il trasporto del ferro per il cantiere, ha trovato una clamorosa smentita negli ultimi anni. Credo, a mia memoria, che l’ultimo carico di ferro su rotaia sia arrivato al cantiere tra il 2005 e il 2006. Da allora, pattugliatori compresi, il ferro arriva al cantiere a mezzo di tir. E, comunque, oggi è enormemente più conveniente che il trasporto del ferro avvenga via mare. Infine, credo di avere già dichiarato (e, ad ogni buon conto, lo ribadisco) che l’attuale area di sedime delle Fs dovrà essere destinata ad ospitare una pista ciclabile e un tram leggero tale da assicurare, per l’appunto, un collegamento alternativo interno per la nostra città e anche con le città vicine, Gragnano per prima. A questo proposito, mi permetto ricordare che ad oggi solo i comunisti di SeL (in nome dell’ideologia) e i Verdi (non saprei dire a nome di che) credono ancora o fanno finta di credere che questi interventi, in particolare il tram su ruota, si possano realizzare con denaro pubblico – ha proseguito il sindaco –. In realtà, oggi come oggi, ogni opera che non si esaurisce nella sua realizzazione, ma che comporta dei costi di esercizio (alti) in vista di ricavi (bassi), per trovare un giusto equilibrio tra queste due voci, può essere realizzata solo da privati, tanto più che il denaro pubblico è finito. Orbene, ciò detto, ben conoscendo di che pasta sono fatti i locali esponenti di Sel e dei Verdi, mi dispiace soltanto che non si sia riusciti a comprendere con i locali esponenti del Pd ai quali riconosco, peraltro, quantomeno un’indubbia propensione al ragionamento serio e costruttivo, sperando che presto si possano trovare motivi ulteriori e seri di confronto nell’interesse della città”.
“Aggiungo infine, per i festanti di domenica, di essere un attimino cauti per almeno tre motivi: il primo, non so quanto convenga festeggiare sulla base di un semplice annuncio di intenzione teorica, manifestato dall’assessore Vetrella, cui non ha fatto seguito alcun atto di giunta regionale in tal senso, guarda caso; il secondo, visto che, dai proclami lanciati in queste ora dagli organizzatori, la cosa, più che un caffè in piazza, sembra voler prendere il piede di un’autentica manifestazione, mi pregio rammentare che la stessa va preventivamente comunicata all’autorità di Ps; il terzo, guarda caso qualche giorno fa, in piena cosiddetta polemica, dopo essere stato contattato da un responsabile di Rfi, che mi segnalava che numerose associazioni cittadine avevano inviato richiesta di poter essere assegnatarie di singoli locali liberi dell’ormai dismessa stazione e che, per questo, mi chiedeva quale fosse l’intenzione del Comune, ho a mia volta inviato richiesta prioritaria di assegnazione all’Ente in comodato d’uso gratuito dell’intero fabbricato dell’ormai dismessa stazione in tutti i suoi locali attualmente liberi. Quindi, fate presto a festeggiare perché presto potreste trovare davvero i lucchetti chiusi”, ha concluso Bobbio.

Stazione, Bobbio: ecco le prove che anche il centrosinistra voleva sospendere tratta Il sindaco: il protocollo d’intesa firmato da Cascetta e Vozza. E ora i parolai che dicono?

Verba volant, scripta manent. Non hanno avuto nemmeno l’accortezza e il buonsenso di informarsi o spulciare l’archivio quanti, in questi giorni, hanno inserito il pilota automatico delle banalità e delle falsità sulla stazione Fs di Castellammare di Stabia, la cui riapertura è stata solo frettolosamente annunciata dall’assessore Vetrella, dopo la delibera di giunta regionale dell’agosto scorso che ne decretava – come richiesto dall’Amministrazione comunale del sindaco Luigi Bobbio e come concordemente convenuto dall’intero governo regionale – la sospensione e la successiva chiusura.
I vari Francesco Borrelli, Tonino Scala, Tonino Amato, Mario Casillo, Nello Di Nardo, Anita Sala e compagnia parolaia, sindacati, rappresentanti dei comitati civici e dei pendolari (quei pochissimi che usavano il treno e a cui, evidentemente, la soluzione alternativa del trasporto su gomma per Torre Annunziata non piace proprio, vai a capire il perché…) avrebbero potuto almeno informarsi prima di parlare. Perché ciò che l’Amministrazione Bobbio è riuscita a ottenere in poco più di due anni e mezzo, ovvero la «liberazione» di corso De Gasperi da una linea ferroviaria «fantasma», invano aveva cercato di ottenerlo anche l’Amministrazione Vozza, come si evince dal protocollo d’intesa tra Regione Campania (all’epoca a guida bassoliniana), Comune di Castellammare appunto e Fs sistemi urbani srl. Un protocollo d’intesa siglato il 26 giugno 2009 – di cui, con ogni evidenza, nemmeno l’assessore Vetrella sa colpevolmente nulla, perché? – avente come obiettivo letteralmente – «la verifica di fattibilità del riassetto complessivo dei collegamenti su ferro nell’ambito del Comune di Castellammare da e per Torre Annunziata e Gragnano, con la delocalizzazione della nuova stazione di Castellammare (lato Torre Annunziata) e la trasformazione della linea per Gragnano».
“Che cos’hanno da dire il Pd, Sel, i Verdi e Idv, adesso? Ovviamente, nulla perché non si è trattato di una semplice dimenticanza o di una disinformazione, ma di una pura e semplice strumentalizzazione e mistificazione della realtà – commenta il sindaco Luigi Bobbio -. Per questi soggetti politici, la verità è una variabile relativa, assolutamente e totalmente soggetta alle convenienze politiche del momento e, in nome di queste ultime, sono pronti a coprirsi di ridicolo e di vergogna smentendo perfino se stessi. Pur di avversare le mie scelte amministrative e i miei risultati concreti, ancora una volta, si sono dimostrati più che pronti e disposti a mettersi sotto i piedi gli interessi di una intera città, purtroppo trovando la facile e pelosa compagnia della solita sparuta pattuglia di cittadini protestatari a prescindere”.
“E la risibile, buffonesca e cialtronesca fanta-ipotesi della speculazione edilizia criminale, cui gli esponenti di Sel e Verdi hanno fatto riferimento in questi giorni, non si affacciò nei loro «cervellini» quando il loro «dux conducator victoriosus» Vozza siglava con penna d’oca un protocollo d’intesa che poi non riuscì nemmeno a tradurre in fatti? Il «gloriosus» non era, allora come oggi, il loro leader e soggetto esponenziale per eccellenza? Perché il «gloriosus», stranamente, oggi su questa vicenda tace? Cari amici di Pd, Verdi, Sel e Idv, decisamente la coerenza non è fra le vostre preclare virtù”, ha concluso Bobbio. 

ECCO IL PROTOCOLLO DI INTESA






giovedì 11 ottobre 2012

Biblioteca, Bobbio: non ci sarà chiusura pomeridiana, stiamo cercando i dipendenti “Nei prossimi giorni il personale sarà trasferito nella struttura, giovani siano tranquilli”

“Con riferimento alla recente questione sorta in merito agli orari di apertura pomeridiana della biblioteca comunale, condividendo e facendomi carico della giustissima istanza e delle giustissime preoccupazioni dei giovani stabiesi assidui frequentatori della stessa, ho dato mandato al dirigente del settore Personale di procedere immediatamente ad attivare le procedure necessarie per la immediata copertura dell’organico, al fine di impedire qualsivoglia variazione di orari così garantendo le possibilità di utilizzo della struttura fino ad oggi abituali”.
Lo annuncia il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio.
“Mi meraviglia, profondamente, come altra dirigenza di questo Ente non abbia immediatamente pensato a sua volta a richiedere al dirigente, dott. Battinelli, l’adozione di tale procedura, ma questa è altra storia – ha aggiunto Bobbio -. In particolare, ho dato mandato al dott. Battinelli, nella sua qualità di dirigente al Personale, che ha con solerzia e prontezza dato attuazione alla mia direttiva, di pubblicare immediatamente, secondo le ordinarie procedure, un interpello rivolto a tutti i dipendenti dell’Ente di categoria C e B affinché, ove mai interessati, facciano pervenire istanza di trasferimento verso la biblioteca comunale. Il termine assegnato per presentare la suddetta istanza di trasferimento è di sette giorni da ieri – ha proseguito il sindaco -. Ove mai alla scadenza non dovesse essere stata presentata alcuna istanza di trasferimento o siano state presentate istanze in numero inferiore a quelle necessarie ad assicurare il servizio, lo stesso dott. Battinelli procederà, sempre su mio indirizzo, all’individuazione del personale da trasferire presso la biblioteca. Mi piace, pertanto, rassicurare i giovani studenti stabiesi che le loro giuste aspettative e le loro ineludibili necessità di studio o di cultura – ha concluso il sindaco – continueranno ad essere garantite”.

Giudici di pace, Comune scrive a ministero: pronti a sostenere spese per struttura Il sindaco Bobbio e il vice Cannavale chiedono chiarimenti sui costi e sulle indennità

Chiusura degli uffici del giudice di pace, si muove l’Amministrazione comunale di Castellammare di Stabia. Il sindaco Luigi Bobbio e il vicesindaco e assessore alla Legalità, Giuseppe Cannavale, hanno chiesto delucidazioni al ministero della Giustizia in relazione ai costi per il mantenimento della struttura stabiese, la cui soppressione è prevista dal decreto «Salva Italia» insieme ad altre 673 in tutt’Italia. La legge prevede, infatti, che gli uffici del giudice di pace possano continuare a operare se i Comuni – singolarmente o in consorzio – decidano di farsi carico delle spese.
Nell’ottica di continuare ad assicurare, quindi, al territorio stabiese un importante presidio di giustizia e sicurezza a tutela dei diritti dei cittadini, ma pur sempre nella consapevolezza degli stringenti vincoli di bilancio dell’Ente locale, nella lettera indirizzata al Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria del personale e dei servizi, Bobbio e Cannavale si sono soffermati, in particolare, su due aspetti qualificanti per l’analisi di sostenibilità economica dell’operazione «salvataggio»: ovvero la dotazione organica del personale amministrativo e le indennità dei magistrati onorari.
“È mia intenzione fare tutto il possibile per mantenere, a cura e spese dell’Amministrazione comunale, l’importantissimo presidio di legalità del giudice di pace a Castellammare, riscontrando peraltro in questo modo precise istanze che giungono dal territorio e, in particolare, dalla classe forense – ha commentato il sindaco Bobbio -. Tuttavia, essendo assolutamente in grado e disposti a sostenere i costi della struttura, necessita sapere (da qui il quesito posto al ministero della Giustizia) a carico di chi cadrebbero i costi degli stipendi dei giudici di pace in particolare, in quanto se ci dovesse essere chiarito che anche tali costi dovrebbero essere a carico del Comune, la prospettiva diventerebbe particolarmente difficile dal punto di vista della sostenibilità economica per l’Ente. Confermo, tuttavia, che anche in questo denegato caso, cercheremo di studiare e adottare soluzioni idonee a consentire di reperire la necessaria copertura. La nostra città ha bisogno di legalità e su questo la mia Amministrazione si sta muovendo con grande determinazione ed eccellenti risultati. È indubbio che poter mantenere in città la struttura del giudice di pace – ha concluso Bobbio – darebbe un contributo ulteriore al complemento di questo percorso di rinnovamento civile”.

mercoledì 10 ottobre 2012

Varano, Bobbio: direttiva agli uffici tecnici per approfondimenti archeologici Il sindaco: “Servono precisa individuazione e valutazione del vincolo sull’area”

“Il 18 settembre scorso, nel corso di un consiglio comunale convocato sulla questione Varano, si è consumato l’ennesimo atto di disprezzo di una parte delle opposizioni nei confronti dei cittadini stabiesi e delle loro necessità allorquando fecero mancare il numero legale impedendo così di votare un ordine del giorno, presentato dal consigliere Melisse, sottoscritto dai consiglieri di maggioranza e condiviso in conferenza dei capigruppo, ordine del giorno con il quale si intendeva porre delle basi serie per affrontare ed avviare a soluzione la variegata ed articolata questione edilizia Varano. A quelle opposizioni, cui evidentemente non importa niente dei cittadini, parve più conveniente tentare di privare la città anche di quest’ulteriore virtuosa occasione con un trucchetto di furbizia politica, piuttosto che dare il loro contributo alla instaurazione, dopo molti e molti anni, di un percorso amministrativamente e giuridicamente corretto sull’area”.
Lo ha detto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio.
“Io mi sono sentito, tuttavia, vincolato politicamente, civilmente e moralmente da quell’iniziativa e ho deciso, nella profonda consapevolezza che la questione Varano va affrontata e impostata in una maniera saggia e virtuosa che tenga conto della complessità del fenomeno e non ricalchi i giochetti, gli artifizi e le illegalità della precedente Amministrazione, di adottare, proprio secondo quanto dicevano la lettera e lo spirito di quell’odg, una direttiva di indirizzo ai dirigenti competenti riguardante, per l’appunto, l’area archeologica di Varano. Ho, pertanto, impartito direttive agli uffici tecnici comunali di condurre ogni approfondimento necessario alla definizione urbanistica dell’intera area, anche in prospettiva del suo rilancio e alla luce dell’ormai imminente e nuovo piano paesistico regionale e dell’altrettanto imminente avvio dell’iter per la formulazione del piano urbanistico comunale – ha continuato Bobbio -. Tale atto è stato da me ritenuto necessario e indifferibile anche per poter finalmente mettere l’Ente nelle condizioni di affrontare, in maniera articolata, una questione complessa in cui diverse porzioni di quel territorio sono interessate da diverse priorità che vanno messe in equilibrio tra loro: salvaguardare il patrimonio archeologico e metterlo al servizio dello sviluppo della città tutelando al contempo le aspettative di centinaia di cittadini stabiesi in relazione al proprio bisogno di abitazione. Ho pertanto affidato agli uffici tecnici di attivare i percorsi utili e necessari a consentire di operare le indispensabili valutazioni di interesse archeologico assicurando altresì, attraverso una interlocuzione con la Sovrintendenza archeologica di Napoli-Pompei, che lo scopo di tutela in conformità dell’orientamento giurisprudenziale in materia venga circoscritto e, in questo modo, anche rafforzato, a quei casi in cui sia stata effettuata una precisa individuazione e valutazione del vincolo, anche alla luce di quanto disposto dalle note tecniche al Prg vigente per le zone destinate a parco archeologico”.
“In buona sostanza, ferme restando, nel rispetto della normativa vigente, le procedure relative a interventi edilizi operati su aree pubbliche, in ordine ai quali non è possibile frapporre alcun ostacolo all’esecuzione dei provvedimenti, la mia direttiva affida ai dirigenti dei settori tecnici l’avvio di tutti gli approfondimenti necessari, in forte sinergia operativa con l’istituzione Sovraintendenza, a definire e individuare in maniera organica e conclusiva le sole aree sulle quali possa ritenersi, secondo la giurisprudenza in materia, effettivamente operativo ed esistente il vincolo in riferimento all’effettiva esistenza di un interesse archeologico”, ha concluso il primo cittadino.

Stazione, Bobbio: raid fa il gioco di chi vuole riaprirla, Borrelli non si atteggi a investigatore “Anche Amministrazione Vozza voleva chiudere la tratta C/mare-Torre Annunziata”

“Siamo alla farsa o, forse, alla strategia della tensione dei poveri. Spero vivamente che il verde ecologista di lotta e di governo Francesco Emilio Borrelli non stia incorrendo in un doppio equivoco. Mi permetto ricordargli che commissario regionale del suo partito non equivale a commissario di pubblica sicurezza, per il quale occorre un concorso molto serio, e che il fatto che egli abbia in comune un nome proprio su due e un cognome con il già procuratore della Repubblica di Milano non lo accomuna nel ruolo”.
Lo ha detto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, replicando alle dichiarazioni dell’esponente verde sulla vandalizzazione della stazione ferroviaria.
“Come si faceva negli anni Settanta, anni tristissimi e bui di terrorismo e di Servizi deviati, nei quali fortunatamente per lui F. E. Borrelli non era ancora nato, la prima domanda da porsi in casi del genere è: cui prodest? Legioni di dietrologisti politici e non si sono dilettati su questo interrogativo «latinorum» e voglio farlo anch’io: cui prodest che proprio stanotte qualche deficiente, autonomo o prezzolato, abbia rovesciato due fioriere e rotto un vetro? Risposta: certamente non a chi si sta battendo per mantenere la chiusura della stazione nell’interesse della cittadinanza di Castellammare. Prodest, certamente, a chi sta latrando, da giorni, contro la chiusura ed elevando guaiti di soddisfazione per l’inopinata marcia indietro del compagno Vetrella temendo, tuttavia, l’immediata reazione del governo regionale e del vero centrodestra, sempre nell’interesse esclusivo degli stabiesi. Allora cosa di meglio di un paio di cialtroni che vanno a rompere qualcosina per potere agitare i soliti fantasmi così cari a questi comunisti ed ecologisti che non hanno mai neanche alzato un occhio come gesto concreto contro la criminalità organizzata, ma sono abituati solo a fare marce e marcette contro di essa? E inoltre, a pensarci bene, - ha continuato il primo cittadino – non è che F. E. Borrelli &co. si sono stancati di marciare e perciò sono preoccupatissimi per la soppressione del treno?”
“Ps: spero di riuscire a recuperare fra le carte che la precedente Amministrazione ha lasciato prima di scappare via dal Comune, il protocollo d’intesa che fra il 2008 e il 2009 fu stipulato dalla rutilante amministrazione Vozza, con tutto il suo contorno e corredino di ecologisti, comunisti, Scala e Borrelli, con la Regione Campania dell’altrettanto rutilante Antonio Bassolino, nel quale si conveniva (come al solito a chiacchiere) di chiudere la tratta ferroviaria Castellammare – Torre Annunziata arretrando la stazione a Torre Annunziata. E allora, suvvia, sforzatevi di essere seri per una volta e cercate di mettervi d’accordo con la vostra stessa testolina: ’sti treni li volete o non li volete? Ci spiegate una volta per tutte come funziona? No Tav e Sì T. Ann.? Per favore, abbiamo cose serie di cui occuparci, smettetela di dare fastidio”.
“Pps: per favore, mi raccomando, voi e il compagno Vetrella, comunque, se domenica mattina pensate di occupare la sede stradale premuratevi di chiedere regolare autorizzazione e soprattutto non lasciate cartacce e bottigliette per terra, nel rammentarvi, infine, che l’affissione di striscioni è vietata (non vi dico poi delle scritte sui muri…). Comunque, grazie per lo sforzo e l’impegno che state mettendo nel regalare quotidianamente a me a i cittadini di Castellammare cinque minuti di ilarità. Però, ora basta: perché non vorrei che dallo scherzo si passasse alle cose serie che finirebbero col danneggiare gravemente i reali interessi dei nostri concittadini. Ovviamente, quali che ne siano stati gli autori, condanno duramente questo gesto di teppismo”, ha concluso Bobbio.

martedì 9 ottobre 2012

Stazione Fs, Bobbio a Vetrella: a quando la foto di gruppo con comunisti e Pd? Il sindaco stabiese: l’assessore sarà contento dell’invito ricevuto per domenica

“Immagino che l’assessore Vetrella sia particolarmente contento dell’invito ricevuto dal Pd, dai comunisti stabiesi e dal verde in trasferta Borrelli per venire a festeggiare con loro, presso la stazione riaperta di Castellammare, la comune vittoria. Non si preoccupi di problemi di ordine pubblico, perché le folle di cittadini stabiesi che imploravano la riapertura sono poche decine, anzi è proprio meglio per venga per rimpolpare un po’ il numero.
Purtroppo, io non ci sarò ma credo che tutto sommato sarà contento di poter festeggiare con i suoi nuovi amici e magari, chissà, di poter beneficiare di una bella foto di gruppo”.
Lo ha detto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, commentando la decisione dell’assessore regionale Sergio Vetrella di riaprire, ad appena un mese dalla sospensione della tratta, la stazione Fs di Castellammare di Stabia.

Terme, Bobbio: la fattura dell’avv. Coppola non mette a rischio stipendi lavoratori Il sindaco: questa inqualificabile guerra di potere nell’Azienda rischia di farla fallire

“Ancora una volta qualcuno cerca di alzare una tensione all’interno delle Terme della quale non vi è alcun bisogno. Chi oggi attacca in maniera così inqualificabile, dura, ingiuriosa e infondata il consigliere Anna Scevola e l’ex presidente Lino Dello Ioio non può pretendere di far credere di non stare cercando di difendere una propria posizione di potere, o quella che credeva tale. È chi accusa gli altri di cercare il potere che mistifica la realtà cercando, invece, di difendere il proprio potere, un potere che, semmai ha avuto, ha definitivamente perso perché gli è stato strappato per sempre dalle mani e mai lo riconquisterà”.
Lo ha detto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, replicando a una sigla sindacale.
“È noto a tutti chi sia l’animatore e l’ispiratore del sindacato Fesica e, quindi, è il caso che la gente sappia che chi accusa altri oggi di azioni finalizzate alla conquista del potere in realtà sta cercando di difendere e rafforzare il proprio potere all’interno delle Terme e sta cercando di acquisirne il controllo – ha aggiunto Bobbio -. Si tratta di un gioco miserabile al quale non intendo prestarmi. Un gioco miserabile che contempla anche, per l’occulto (e neanche tanto) animatore della Fesica, persino la possibilità di far fallire le Terme e mandare a casa i lavoratori cercando in tutti i modi di non far votare il bilancio comunale. Non c’è nulla di nobile in tutto questo, come qualcuno dentro e fuori la Fesica vorrebbe far credere”.
“Quanto alla vicenda dell’avvocato Coppola, per la tranquillità di tutti i lavoratori, è bene chiarire che lo stesso avvocato non ha presentato alcun atto ingiuntivo né diffide a pagare che abbiano un’efficacia giuridica definita. Con l’avvocato Coppola, l’attuale management aveva raggiunto un accordo transattivo a suo tempo e, purtroppo, le difficili condizioni dell’Azienda non hanno consentito di onorarlo. La richiesta del legale è quindi una nuova semplice richiesta di corresponsione delle sue spettanze – ha proseguito il sindaco -. Ho dato, pertanto, mandato alla dirigenza della struttura di fissare un nuovo incontro con lo stesso avvocato Coppola finalizzato alla stipula di un nuovo accordo transattivo che possa consentire la nuova attivazione di un pagamento rateizzato per quanto nuovamente concordato. Quanto poi a coloro che, facendo riferimento a questa non vicenda, parlano di soldi dell’Asl per le Terme che andrebbero in «fumo» a causa della richiesta dell’avvocato Coppola, mentono sapendo di mentire e si rendono complici di uno scontro di potere: la richiesta dell’avvocato Coppola riguarda, infatti, una somma complessiva di circa 160mila euro a fronte di somme che stanno arrivando dall’Asl per un totale di più di 800mila euro. Se la matematica non è un’opinione e se l’italiano non è del tutto sconosciuto a questi signori, 160mila euro di richiesta non possono materialmente mandare in «fumo» più di 800mila euro di fondi, sempre ribadendo che, comunque, certamente grazie al nuovo accordo transattivo, la somma richiesta non verrà riconosciuta per intero e quanto verrà concordato sarà pagato a rate”, ha concluso Bobbio.

lunedì 8 ottobre 2012

Stazione Fs, Bobbio a Vetrella: gestione poco seria su tratta, pensi piuttosto a Circum

“L’annuncio dato dall’assessore Vetrella, riguardante la riapertura della stazione Fs di Castellammare di Stabia, suona tanto supponente quanto scarsamente serio. Si tratta di una vicenda incomprensibile e spero vivamente che rimanga solo un annuncio cui non venga dato alcun concreto seguito”.
Lo ha detto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio.
“L’assessore Vetrella deve spiegare sulla base di quali elementi chiuse in agosto la tratta Castellammare/Torre Annunziata e sulla base di quali elementi ne annuncia la riapertura oggi. Se il dato dirimente è costituito dal numero dei passeggeri viaggianti su quella tratta, fornito da Trenitalia  allo stesso assessore, allora delle due l’una: o l’assessore sostenne e condivise la sospensione della tratta in agosto senza avere a disposizione un elemento fondamentale come il dato numerico dei viaggiatori, oppure oggi si inorgoglisce dell’affermata riapertura sulla base di dati che all’epoca furono completamente ignorati e, comunque, ritenuti ininfluenti – ha aggiunto Bobbio -. In un caso come nell’altro, siamo in presenza di un modo non serio di procedere: non si sospende una tratta ferroviaria, con una delibera di giunta, in assenza del dato sui viaggiatori; non si riapre una tratta ferroviaria senza una delibera di giunta adducendo di aver avuto oggi quei dati che dice di non aver avuto allora. Credo, pertanto, che quello di oggi sia solo un annuncio o forse una speranza personale dell’assessore Vetrella privo del necessario provvedimento di giunta. So, infatti, che la Giunta regionale è favorevole alla sospensione e alla chiusura della tratta, si è già espressa su di essa e ha già rintuzzato un primo tentativo dell’assessore Vetrella di rimangiarsi quanto fatto ad agosto”.
“Oggi, comunque, la questione è una questione di serietà nell’esercizio del ruolo: ci dica l’assessore Vetrella, lo dica a un’intera città, spieghi al sindaco di Castellammare se fu azzardato e avventato, ad agosto, a sospendere la tratta, senza avere i dati dei viaggiatori, o se oggi di fronte a qualche strillo isolato non ha il coraggio e la forza di difendere la sua scelta di allora – ha proseguito il primo cittadino -. I dati dei viaggiatori, se non c’erano ad agosto, indussero l’assessore Vetrella a sospendere la tratta, d’accordo con la Giunta, e quindi ad adottare un provvedimento incompleto. Se i dati ci sono oggi, spieghi l’assessore Vetrella all’intera Giunta, come, al di fuori di una doverosa valutazione complessiva e collegiale, ha lanciato un annuncio così clamoroso e dirompente frutto di una sua personalissima e autoreferenziale valutazione della quale dovrà dare conto. I destini di una città, la mia città, non possono essere giocati sul piano della inesistente resistenza politica dell’assessore Vetrella a far fronte agli strilli dell’opposizione. Se l’assessore Vetrella non ha la forza politica e personale di respingere al mittente gli strilli della sinistra e di qualche decina di pendolari, i quali forse vorrebbero essere portati in braccio al lavoro e a cui comunque è stata assicurata un’alternativa con collegamenti su gomma con la stazione di Torre Annunziata, allora ne renda conto al Presidente della Regione, ai suoi colleghi assessori e ai cittadini di Castellammare di Stabia che, contribuendo in maniera determinante alla vittoria del centrodestra in sede regionale, hanno consentito che l’assessore Vetrella diventasse tale. Spieghi ancora a tutti noi, l’assessore Vetrella, che tanto pomposamente richiama la richiesta di «associazioni di utenti e pendolari e numerosi cittadini» che uso può dire di aver fatto dei documenti firmati non da fantomatiche associazioni di cittadini, bensì da associazioni legalmente riconosciute di Castellammare e realmente rappresentative come l’Ascom. Ciò che più conta, renda conto ai 23mila cittadini stabiesi che nell’eleggermi hanno condiviso un programma elettorale in cui la chiusura della tratta era e resta uno degli obiettivi più agognati dell’intera città. Spieghi, Vetrella, a tutta questa gente, quali sono stati i suoi tortuosi percorsi mentali, a meno che non sia qualche giornale a dirgli, ogni mattina, quello che deve fare o che non deve fare”.
“Ci rifletta, l’assessore Vetrella, e ne tragga le sue conseguenze. Ci spieghi per quali ragioni sta facendo andare al disastro la Circumvesuviana e l’Eav piuttosto che investire fortemente sulla prima, che è il vero collegamento ferroviario della nostra zona con la città di Napoli, preferendo, oggi, continuare a buttare denaro pubblico per mantenere aperto un tratto delle Fs notoriamente anti-economico. Chiedo al presidente Caldoro di convocare un’urgentissima riunione presso di lui con l’assessore Vetrella e il sottoscritto, riunione alla quale non possono non partecipare anche gli assessori regionali di riferimento coinvolti in maniera sinergica e propositiva sul rilancio complessivo della città. La chiusura della ferrovia riguarda, infatti, non solo un indispensabile risparmio di gestione, da parte regionale, ma attiene direttamente alla programmazione e al recupero urbanistico della città e al suo rilancio in termini economici e lavorativi. Non è possibile che l’eccellente e durissimo lavoro che, in sinergia con la mia Amministrazione, stanno infatti realizzando sull’area il presidente Caldoro e gli assessori Nappi e Taglialatela possa rischiare di essere vanificato e cancellato per la scelta isolata di un altro assessore che, ancora oggi, non osa confessare di avere chiuso (peraltro giustamente) una tratta ferroviaria senza neanche avere i dati dei viaggiatori e che oggi non ha il coraggio e la forza di valutare i dati sopravvenuti per quello che sono: ininfluenti, tardivi e inutili nell’ambito di un’esigenza di soppressione direttamente nascente da una più vasta e importante opera di riprogrammazione del territorio”, ha concluso Bobbio.

Stazione, Bobbio a Borrelli e Scala: denuncia interessi criminali oltre il ridicolo “Spero che magistratura non indaghi, così eviteranno l’ennesima brutta figura”

“Quando tuonano Borrelli&Scala, io personalmente tremo. Confesso, però, di aver provato sincera commozione e tenerezza nel vedere i due sui binari e, in particolar modo, Scala assai compunto in giacca e cravatta. Per un attimo, ho pensato anche che la «premiata ditta» volesse farla finita, ma poi mi sono ricordato che, per fortuna, lì i treni non passano più”.
Lo ha detto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio commentando le dichiarazioni alla stampa di Francesco Borrelli e Tonino Scala.
“Al netto delle mie preoccupazioni per la loro incolumità personale, faccio presente ai distratti Borrelli&Scala (o Scala&Borrelli, non so il brand commerciale del duo come è stato registrato) che il «sito», come lo chiamano loro, ovvero la tratta ferroviaria che univa Castellammare di Stabia a Torre Annunziata, era già nel degrado totale fin dal 2001 e ha continuato ad esserlo anche molto tempo dopo. La flora e la fauna «selvatica» che vi hanno trovato, ieri, non sono certo il prodotto di un mese di corse sospese – ha continuato Bobbio -. Anzi, sarà per loro un dolore apprendere che, prossimamente, partiranno i lavori di bonifica e scerbatura della tratta da me richiesti e ottenuti da Rfi. Quanto alla denuncia presentata dalla «premiata ditta» (per la verità piuttosto vaga e fumosa) mi auguro vivamente che la magistratura non indaghi perché ne conseguirebbe la loro ennesima brutta figura. Sarebbe il caso che si rendessero finalmente conto che chiedere indagini penali solo per coprire il vuoto politico e la mancanza di argomenti o per coprire il grave scollamento con la città, non è certo il miglior modo per esserci, politicamente parlando. S&B dovrebbero poi riflettere sul fatto, soprattutto non godendo di alcuna immunità, che fare affermazioni del genere senza avere, com’è ovvio e naturale, uno straccio di elemento su cui fondarle, li espone a gravi rischi giudiziari per il reato di calunnia. Ma stiano tranquilli, qui non ci occupiamo delle chiacchiere dei ragazzini. Se poi il secondo socio della premiata ditta liberasse Castellammare della sua tediosa attenzione e si dedicasse alle cose di San Giorgio a Cremano farebbe un gran piacere alla sua città nella quale così brillantemente svolge il ruolo e percepisce l’indennità di assessore. Non vorrei per ricambiare (e non avendone assolutamente il tempo) – ha aggiunto Bobbio – essere costretto a occuparmi delle cose di San Giorgio. Pericolo che non corre l’altro socio della premiata ditta il quale, forse, farebbe meglio, visto che si approssimano le elezioni, a rinforzare la sua posizione all’interno di SeL: attento, Tonino che i vecchi marpioni ti fanno le scarpe”.
“Certo che per chi come Scala, in particolare, ha convissuto per anni e politicamente fatto parte dell’Amministrazione più «tremula» alla camorra che questa città abbia mai avuto, l’Amministrazione Vozza, agitare menzogne e fantasmi di interessi criminali su un pezzo di ferrovia dismesso è veramente il massimo. Perché non ha mai chiesto indagini della magistratura sui tentativi della politica nell’anno 2009 – ha concluso il sindaco – di svendere le Terme alla camorra come poi le indagini, quelle vere, stanno cominciando a dimostrare?”, ha concluso il sindaco.

Stazione, Bobbio a Giorgiano: poco elegante tuo assessore capopopolo in casa d’altri Lettera aperta del sindaco di Castellammare di Stabia a quello di S. Giorgio a Cremano

Di seguito, il testo della lettera aperta che il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, ha scritto al primo cittadino di San Giorgio a Cremano, Domenico Giorgiano, dopo l’occupazione «simbolica» da parte dell’assessore alle Attività produttive di San Giorgio a Cremano, Francesco Borrelli, della stazione di piazza Matteotti, nella giornata di ieri.

Caro Collega,

            è con grande stupore e rammarico che ho appreso della assai poco elegante “performance” del Tuo assessore, Francesco Borrelli, presso la stazione ferroviaria di Castellammare di Stabia nel corso di una manifestazione contro la chiusura della tratta per Torre Annunziata. Si è trattato di un incontro pubblico (nelle intenzioni, ma non nei fatti, visto che c’erano poche persone ad ascoltarlo, il che la dice lunga sulla statura dell’oratore) che è stato caratterizzato da toni assai critici nei confronti miei personali e dell’Amministrazione comunale da me guidata, con insinuazioni volgari e diffamatorie provenienti da un amministratore di un Comune vicino che non ha alcun titolo né diritto a interessarsi di vicende politiche e amministrative che non lo riguardano. Vicende che, peraltro, nemmeno conosce e che Borrelli sta utilizzando, ormai da mesi, per attaccare la mia Amministrazione.
Tutto questo, capirai bene, è intollerabile.
            Borrelli è un assessore della Tua giunta. E come tale è conosciuto dall’opinione pubblica. Vederlo a Castellammare di Stabia ad attaccare il sottoscritto e a ergersi a difensore della stazione ferroviaria della mia città può generare, caro collega, l’impressione che Borrelli parli a nome della Tua Amministrazione. So che non è così, ma il Tuo assessore sta veicolando questo messaggio.
            Borrelli farebbe bene a occuparsi, con un po’ più di frequenza e assiduità, delle deleghe che gli hai assegnato, senza fare il capopopolo in casa d’altri.
Spero, vivamente, che episodi del genere non si ripetano più, anche e soprattutto in considerazione della leale collaborazione istituzionale esistente tra le nostre Amministrazioni comunali.
Auspico, comunque, nella mia nota attenzione e rispetto per le libertà democratiche altrui, che la prossima volta che Borrelli vorrà venire a protestare nella mia città per qualsivoglia ragione, cosa che ovviamente lui come chiunque altro è liberissimo di fare, voglia almeno indossare per tutta o parte della sua lunghezza un tabellone sul quale rechi scritto: «Non protesto come assessore di San Giorgio, bensì come cittadino italiano e soggetto politico». Sarebbe questo l’unico modo di verificare, peraltro, se la sua visibilità politica è un patrimonio personale o dipende dal ruolo che occupa.

domenica 7 ottobre 2012

Mense scolastiche, Giunta approva nuova delibera: sì alla preparazione pasti a scuola Disco verde al provvedimento dopo atto d’indirizzo del sindaco Luigi Bobbio

La Giunta comunale, su esplicito atto d’indirizzo del sindaco Luigi Bobbio, ha ritirato ufficialmente, nel corso dell’ultima riunione, la precedente delibera sulla refezione scolastica, approvata dall’organo di governo cittadino il 26 luglio scorso, che esternalizzava il servizio di preparazione dei pasti destinati agli alunni delle scuole cittadine. Il nuovo provvedimento presentato dall’assessore alla Pubblica Istruzione, prof.ssa Loredana Strianese, dà indicazione al competente dirigente comunale acché i pasti per la refezione scolastica di tutti i plessi siano preparati presso le cucine delle scuole, in tutti quei casi ovviamente in cui gli istituti siano dotati delle strutture idonee.
La scelta di adottare il nuovo indirizzo è stata assunta dal sindaco Bobbio sulla base di una nota del gruppo consiliare del Pdl, nonché delle segnalazioni di genitori e docenti.
Inizialmente, l’Amministrazione – resasi conto che il personale comunale addetto alle cucine era ormai quasi del tutto andato in quiescenza – aveva cercato di evitare che i costi per il personale di cucina incidessero sull’importo messo a gara, cercandosi di fare in modo che tutta la somma fosse destinata, dall’aggiudicatario, all’acquisto degli alimenti. Dal momento, però, che lo stanziamento in bilancio, destinato alla gara, è oggi pressoché doppio rispetto a quello per l’attuale ormai scaduto servizio mensa, il primo cittadino ha deciso di confermare, nel nuovo bando (per il biennio 2013/2014), la preparazione dei pasti nelle cucine scolastiche, ritenendo che l’entità della nuova somma stanziata sia tale da consentire di contemperare le entrambe le esigenze così raccogliendo le istanze di cui sopra e condividendo la prospettata necessità di valorizzare le ottime strutture di cucina esistenti nelle scuole stabiesi e di privilegiare l’obiettivo e, quindi, il risultato didattico-educativo nascente dal mantenimento del legame scuola-famiglia con la preparazione in loco dei pasti.