sabato 8 giugno 2013

BOBBIO REPLICA A PENTANGELO E VITIELLO: NESSUNA RISPOSTA NEL MERITO. LA VERITA' FA MALE.

“Conoscendone purtroppo l'eloquio non sempre fluente mi è costato non poco decidere di sobbarcarmi a più di quaranta minuti di preventivata sofferenza per guardarmi le dichiarazioni in video (è troppo chiamarle conferenze stampa) dell'aspirante quasi sindaco e dell'aspirante quasi vice sindaco. Mancava peraltro la dichiarazione dell'ex quasi onorevole di scorta (ahi, ahi, ahi! Taglialatela!) il quale di solito non fa mancare il suo contributo ma che tace da qualche giorno, forse stremato dall'ennesima fregatura annunciata”.

Lo ha detto l'on. Luigi Bobbio, ex sindaco di Castellammare di Stabia

“Tuttavia dopo aver visionato i due filmati la mia insofferenza iniziale si è rapidamente trasformata in un'incontenibile soddisfazione. Che piacere vederli, con due stili profondamente diversi, sbavare rabbia impotente trasudando odio e veleno mentre si dibattevano sotto il peso schiacciante delle mie rivelazione e delle mie dichiarazioni cui non hanno saputo o potuto replicare nel merito neanche una parola! Li adoro quando fanno così! Adoro vederli soffrire prigionieri di una rabbia impotente e consapevoli del guaio nel quale si sono cacciati”.

“Datevi pace, il pasticcio ormai lo avete combinato e certamente è ormai già partito un percorso, sia politico che istituzionale che non siete minimamente in grado di controllare. I fatti sono fatti e restano tali; le parentele non si possono nascondere e nemmeno le relazioni personali. Li ringrazio per avermi trattato come se fossi ancora candidato e competitor a pieno titolo ma il problema, da ieri mattina, purtroppo per loro, non sono io o le mie vicende. I fatti che ho rivelato non sono in nulla indeboliti o messi in discussione nella loro verità storica da qualunque cattiveria, infamia o meschinità possano aver detto su di me”.

“Le mie vicende personali – ha aggiunto l'on. Bobbio - le ho già trattate nei miei interventi in campagna elettorale; le tratterò e le chiuderò, nel merito, nella sede competente che non è certo quella dei loro vaniloqui denigratori e comunque non hanno impedito a quasi 5 mila cittadini di tributarmi la stima e la fiducia personale e politica che mi sono guadagnato in tanti anni di lavoro e di politica. Si rassegnino l'aspirante quasi sindaco e l'aspirante quasi vice sindaco: per quanto possano dire o fare i nostri curricula e i nostri spessori resteranno sempre imparagonabili. Prego l'aspirante quasi vice sindaco di aggiornarsi; non sono ex magistrato ma sono tuttora magistrato; non solo sono ex senatore ed ex sindaco ma sono anche ex capo di gabinetto di un ministro ed ex consigliere giuridico legislativo di un vice presidente della Camera dei deputati. Io posso dire in appena 56 anni di vita di essere stato già tutto questo; di lui dubito che possa, per quanto si impegni, tentare di raggiungere in quello che gli resta (che gli auguro essere comunque lungo), neanche uno di questi traguardi, visto che non gli è riuscito neanche di farsi eleggere sindaco. Neanche la sua retorica, un po' datata e a volte un attimo confusionaria, dovrebbe fargli dimenticare la sua condizione professionale che negli anni scorsi lo portò talvolta a lunghe attese fuori dal mio ufficio nella Procura della Repubblica di Napoli, aspettando che io mi liberassi per poter conferire con me (cosa di cui mi scuso ancora)”.

“Né la stessa retorica dovrebbe fargli dimenticare che il suo connaturato rispetto per la legalità lo portò non moltissimi anni fa a un periodo, sfortunato, di latitanza per una ingiusta vicenda dalla quale sembra sia risultato poi brillantemente assolto. Ciò dovrebbe altresì insegnargli, se non c'è riuscita la sua esperienza professionale che, spessissimo, in questo disgraziato paese, le bufale di alcuni sostituti procuratori si risolvono con le assoluzioni dei cittadini perbene”.
“Purtroppo l'aspirante quasi vice sindaco si è anche lasciato andare all'uso di alcuni aggettivi riferiti alla mia Lista (“miserabile”) in ordine ai quali potrebbe lui si essere chiamato a rendere conto. Gli rammento solo che la sua lista personale ha preso poco più di 600 voti. Sarebbe carino sapere poi chi gli ha fornito i documenti giudiziari che sbandierava durante la ripresa video fra una bussata di campanello e l'altra (cosa che ha fatto molto innervosire il nostro Marco Tullio della provincia di Napoli). Ma ormai mi sono rassegnato a che chiunque sia in possesso di notizie sulle mie vicende personali che a volte io stesso non ho. Quanto all'aspirante quasi sindaco mi piace solo ricordargli che se io sto esalando l'ultimo respiro (tiè!). Allora, lui politicamente, non ha mai iniziato a respirare visto che tranne le elezioni letteresi, l'ultima della quali ha anche perso rovinosamente, si è sempre dovuto muovere al traino di qualcuno più grosso di lui e che, se questa volta dovesse riuscire a vincere, ciò accadrebbe grazie a un concorso di forze certamente non sue. Se io sono un uomo finito, lui, allora, non ha mai cominciato. Se poi lunedì sera dovesse risultare sconfitto... Ricordo anche all'aspirante quasi sindaco che io non mi professo ma sono un uomo di legge e quanto alle regole di questo partito mi permetto di suggerirgli di andarsi a riguardare i filmati della manifestazione al Supercinema per le ultime elezioni politiche, con particolare riguardo agli interventi suoi e dell'onorevole Cesaro. Io le regole le ho sempre rispettate. Per quanto vi riguarda, invece, mi permetto ricordarvi che le congiure, le manovre di palazzo e gli inganni non sono esattamente riconducibili al concetto di regole”.

“A tutti e due, infine, quasi sindaco e quasi vice sindaco, se l'attacco di collera che gli ho fatto venire gliene darà la lucidità sufficiente, suggerisco di riflettere che quanto da me rivelato circa le ormai famose parentele scomode di tanti loro consiglieri, non ha niente a che vedere con i concetti di legalità e di garantismo i quali, come dovrebbe essere noto ad entrambi, in quanto già studenti di giurisprudenza, si riferiscono al campo del diritto penale sostanziale e a quello del diritto penale processuale nonché a quello del diritto costituzionale”.

“I fatti che io ho rivelato, invece, non sono valutabili né in termini di legalità né in termini di garantismo ma dovranno trovare la loro sede di valutazione in quella peculiare e specifica sede, certamente non processuale, che riguarda i procedimenti di tipo amministrativo connessi alle ipotesi di scioglimento dei consigli comunali. Se e quando dalle mie rivelazioni dovessero poi nascere anche percorsi di indagine penale, come spunti investigativi, allora e solo allora ed in futuro si potrebbe eventualmente entrare in una fase di tipo processuale penale cui applicare i concetti di legalità e di garantismo oggi da loro, francamente, richiamati a sproposito. Purtroppo di voi due non si può recuperare tutta intera la famosa frase cinematografica “tutto chiacchiere distintivo”, ma solo la frase “tutto chiacchiere”. Quanto infine al quasi vice sindaco gli ricordo, come lui stesso ha detto, che l'incontro fra noi vi fu prima che presentasse le sue liste. E menomale! Se le sue liste fossero state già note prima mi sarei certamente risparmiato un incontro che, francamente, già all'epoca mi pesò molto”, ha concluso l'on. Bobbio.

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