“Con più di qualche disagio, ho letto, qualche giorno fa, sul quotidiano cittadino, nell’articolo dedicato alla processione di San Catello, riferimenti riconducibili a presunte affermazioni di presunti residenti del Centro antico, secondo cui io avrei in passato dichiarato che gli abitanti del Centro antico sono tutti camorristi. Poiché appare evidente la tattica, mistificatoria e fiancheggiatrice dei miei avversari, di cui ci si rende protagonisti riportando simili falsità, è doveroso e necessario da parte mia smentire radicalmente una siffatta vergognosa menzogna”, lo ha detto l'ex sindaco di Castellammare di Stabia, on. Luigi Bobbio, candidato a sindaco del Comune di Castellammare di Stabia, con la lista civica “Una Nuova Città”, alle prossime elezioni amministrative del 26 e 27 maggio 2013.
“Affermo senza tema di smentita e con assoluta forza che mai, in nessun momento e in nessuna circostanza, ho detto né neanche pensato una bestialità del genere. Chi dice il contrario mente sapendo di mentire.
La mia stima e la mia considerazione nei confronti degli abitanti del Centro antico sono altissime. Il Centro antico è la vera culla e matrice della nostra città – ha continuato l'on. Bobbio - grande è la fiducia che da sempre ripongo nel cuore e nell’intelligenza dei residenti per contribuire in maniera determinate alla rinascita di Castellammare.
Le mie affermazioni in tema di presenze camorristiche in città non sono mai state e mai saranno, per convinzione e mia personale cultura, generalizzate né generalizzanti. Al contrario, ritengo che la nobiltà storica degli abitanti del centro antico sia la prima a soffrire di talune, individuali, criminali presenze. E lo dico avendo già dimostrato con i fatti di porre il Centro antico di Castellammare nel cuore del progetto di rinascita della Città.
Sono stato l’unico sindaco, da anni a questa parte (purtroppo nei limiti che mi sono stati imposti da una cosiddetta maggioranza rissosa e disattenta alla città), che ha elaborato e in parte attuato un progetto per il Centro antico.
Una delle mie primissime iniziative, simbolica e pratica al tempo stesso, è stata quella di abbattere il vergognoso muro di Santa Caterina, presenza avvilente e mortificante, purtroppo tollerata da tutti i sindaci precedenti. Sono stato l’unico sindaco a procedere allo sgombero dei terranei illecitamente adibiti ad abitazioni di extracomunitari (iniziativa purtroppo poi vanificata, malgrado i miei ripetuti solleciti, dal Comandante della Polizia Municipale che non ha dato seguito ai controlli sul territorio).
Sono stato l’unico sindaco che aveva avviato un primo piano di manutenzione delle strade del centro antico e di sistemazione della pubblica illuminazione.
Sono stato l’unico sindaco che ha favorito iniziative di tipo fieristico volute da consiglieri e assessori realmente propositivi, all’interno del centro antico.
Sono stato l’unico sindaco che aveva iniziato a riportare la polizia municipale nelle strade del Centro antico (anche questa, iniziativa poi vanificata dal Comandante della Polizia Municipale).
Il Centro antico e i suoi abitanti, il valore aggiunto che essi rappresentano per la nostra città, sono ancora al centro del mio programma elettorale, nel quale un largo settore è dedicato alla sua rinascita. Ho peraltro fortemente contribuito, in sinergia con l’Assessorato Regionale all’Urbanistica (con le mie costanti richieste e suggerimenti) alla redazione di un nuovo piano paesistico regionale, la cui adozione ormai imminente consentirà di liberalizzare l’apertura di iniziative commerciali e artigianali nel centro, uno dei pilastri fondamentali per la sua rinascita.
Sono e resto convinto che la presenza camorristica in città (che solo i camorristi e i loro amici e conniventi possono tentare di ignorare, di negare e minimizzare) è e resta un freno gravissimo allo sviluppo e al recupero di dignità dei cittadini stabiesi. Tutti noi, abitanti del Centro antico in testa, dobbiamo combatterla e cacciarla da Castellammare a calci.
Che, d’altronde, dopo la caduta della mia amministrazione, la camorra stabiese stia cercando di tornare ad occupare gli spazi che io le avevo chiuso, appare ormai evidente anche dalle presenze in talune delle liste mie avversarie. Altre manifestazioni del riaffacciarsi della camorra si possono cogliere nel nuovo proliferare dei parcheggiatori abusivi della camorra, nel rifiorire della vendita di prodotti falsi provenienti da fabbriche di camorra.
Del resto, la caduta della mia Amministrazione è stata causata anche da alcuni ex consiglieri di ex maggioranza, oggi peraltro ricandidatisi, le cui motivazioni, le cui parentele e le cui amicizie, nessuno fino ad oggi nessuno ha avuto la decenza di investigare, almeno per quello che è dato sapere.
La camorra è merda sociale.
Devo dire, senza sorpresa, che fino a questo momento il tema non è stato neanche sfiorato dai miei avversari in campagna elettorale. La cosa non mi meraviglia affatto ma è necessario che i cittadini perbene di questa città, che sono e restano la stragrande maggioranza, nell’orientarsi al voto, operino, anche su questo punto, approfondite riflessioni.
Se i cittadini dovessero giudicare dal silenzio fragoroso di tutti i miei avversari sulla questione camorra in città, essi dovrebbero pensare che da un giorno all’altro la camorra in città è sparita!
È del tutto evidente agli occhi degli stabiesi che quando certi temi non si affrontano ciò accade perché non si vuole e non si può farlo.
La credibilità e l’affidabilità di un candidato sindaco si misurano, in primo luogo, in una città come la nostra, proprio su questo tema”, ha concluso l'on. Bobbio.
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