mercoledì 31 luglio 2013

BOBBIO AI LAVORATORI TERMALI SULL'ATTO DI INDIRIZZO: NESSUNA SPERANZA!

Ai 220 lavoratori delle Terme di Stabia i quali con un lungo, accorato, addolorato e preoccupato comunicato, prendono atto dell'inerzia di un'Amministrazione Comunale incapace e inadeguata, nel manifestare ancora una volta il dolore per non aver potuto portare a compimento il percorso da me ideato che, se fosse stato votato il bilancio di previsione 2012, oggi li vedrebbe in una condizione assolutamente migliore di quella odierna, debbo un chiarimento circa il loro riferimento all'atto di indirizzo che la mia opposizione di allora e i 4 traditori della maggioranza ( uno dei quali figlio di una loro collega ) si votarono in uno degli ultimi consigli comunali. Oggi come allora affermo e ribadisco che si trattò di una manovra squallida e strumentale, avente ad oggetto un deliberato dai contenuti chiarimenti illegittimi, giocata ancora una volta da quella gente sulla vita e sul destino dei lavoratori delle Terme di Stabia. Il loro obiettivo di allora era di far cadere la mia Amministrazione anche passando sulla pelle dei lavoratori come puntualmente fecero. Oggi dico ai lavoratori, con la chiarezza di sempre, non vi aspettate che quell'atto di indirizzo illegittimo possa trovare la benchè minima attuazione. Quell'atto di indirizzo non viene applicato perchè non può essere applicato: nessun Dirigente comunale e nessun Sindaco può assumersi la responsabilità contabile di un simile gesto ( come ben sapevano coloro che all'epoca lo proposero e che lo votarono ). Dichiara l'ex Sindaco di Castellammare di Stabia Luigi Bobbio
Certo che la stanchezza e la desolata sfiducia dei 220 lavoratori delle Terme di Stabia e, conseguentemente, la totale mancanza di credibilità dell'attuale Amministrazione nei loro confronti, si possono ormai cogliere dalla profonda differenza tra il clima sociale quale si era instaurato negli anni della mia Amministrazione e quello che si registra dal momento della vittoria di Nicola Cuomo. Durante la mia Amministrazione, i cortei dei lavoratori delle Terme di Stabia in Città erano pressoché quotidiani cosi come i presidi davanti a Palazzo Farnese, entrambe le iniziative sempre corrette e sempre motivate dalla volontà dei lavoratori stessi di premere sulla mia amministrazione mantenendo aperto e vitale un dialogo e un confronto sempre costruttivi e propositivi. Da quando è stato eletto Sindaco Nicola Cuomo ( ed addirittura da quando si insediò il Commissario Straordinario) non c'è stato più da parte dei lavoratori termali né un corteo né un sit-in davanti Palazzo Farnese,  ritengo per sopravvenuta totale mancanza di fiducia da parte loro sia nei confronti del Commissario che nei confronti del Sindaco Cuomo e della sua maggioranza.

Ex Sindaco di Castellammare di S.
Presidente di Nuova Città

On. Luigi Bobbio

BOBBIO: L'EVENTUALE INELEGIBILITA' ED INCOMPATIBILITA' SONO UN PROBLEMA CHE NON E' POSSIBILE RISOLVERE COL SILENZIO.


Nessuno pensi che sulla questione da me sollevata circa l'eventuale e possibile ineleggibilità e incompatibilità dell'attuale Vicesindaco e consigliere comunale Dott.ssa AURICCHIO si possa far calare il silenzio di una strisciante censura che sta cominciando a inquinare il dibattito politico stabiese. Del resto, nel deserto politico di una inesistente opposizione a Cuomo da parte del cosiddetto centro-destra di Pentangelo-Vitiello che ormai non solo tacciono del tutto ma sono addirittura fisicamente spariti da Castellammare di Stabia e si fanno vivi solo per aspirare a cariche di potere ( si veda la triste vicenda della nipote del capoclan Cesarano aspirante alla carica di presidente del consiglio comunale) l'unica voce forte e limpida di opposizione a Cuomo e alla sua sgangherata compagine è e resta la mia e intendo proseguire su questa strada.
Il mio allarme sulle possibili ineleggibilità e incompatibilità della dottoressa AURICCHIO è stato accolto da un devastante silenzio. Nessuna nota di commento. Nessuna risposta. Nessuna dichiarazione circa l'eventuale infondatezza del problema. Eppure lo stesso è stato da me sollevato con dovizia di argomentazioni tecnico-giuridiche. La questione peraltro, se fondata, coinvolgerebbe pesanti responsabilità politico-istituzionali e, non solo, di soggetti quali lo stesso Sindaco, il Segretario Generale, la Commissione Elettorale, il Responsabile comunale del piano anticorruzione ( se nominato ) e infine quella dello stesso attuale Vicesindaco.
Se l'inqualificabile silenzio dovesse perdurare mi vedrò costretto a notificare l'intera vicenda a tutte le Autorità competenti perchè si valuti l'adozione di ogni iniziativa necessaria.
Quanto all'Assessore Marasca, ribadisco la richiesta di informare la Città circa il fatto se lo stesso abbia rimosso la sua personale causa di incompatibilità rinunciando al contenzioso civile che lo vede opposto al Comune.
Sembra poi che numerosi siano i casi di Componenti della Giunta e Consiglieri Comunali, di maggioranza come di opposizione, titolari personalmente o tramite familiari di pratiche urbanistiche afferenti immobili di realizzazione abusiva, e/o di istanze di condono edilizio non ancora definiti dagli uffici competenti. Ma di questo alla prossima puntata...   

Ex Sindaco di Castellammare di S.
Presidente di Nuova Città

On. Luigi Bobbio

giovedì 25 luglio 2013

BOBBIO: CUOMO CHIARISCA SE IL SUO VICESINDACO E' INCOMPATIBILE E INELEGGIBILE.


Questa maggioranza consiliare sta correndo molto velocemente verso il precipizio e il Sindaco Cuomo sembra animato da una vera e propria vocazione al suicidio politico. Il primo Consiglio Comunale è stato fissato per martedi 30 luglio. Mi auguro che per quella data la struttura comunale, Segretariato Generale in testa e il vertice politico nella persona dello stesso Sindaco, chiariscano quello che ad un osservatore esterno appare come un probabile e, alla luce della legislazione vigente, assai grave doppio caso di ineleggibilità e successivamente di incompatibilità.
Il decreto legislativo 8 aprile 2013 n.39, recante “disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni...,  a norma dell'articolo 1, commi 49 e 50 della legge 6 novembre 2012 n.190 ”, al capo VI, agli articoli 11 e 12, detta disposizioni, in particolare, in materia di ineleggibilità e incompatibilità tra incarichi nelle pubbliche amministrazioni e cariche di componenti di organi di indirizzo politico. Tra queste disposizioni, alcune in particolare sembrerebbero attagliarsi alla attuale condizione del vicesindaco in carica, dott.ssa AURICCHIO. L'articolo 12 al comma terzo prevede infatti che “gli incarichi dirigenziali, interni..., nelle pubbliche amministrazioni, negli enti pubblici...di livello regionale sono incompatibili:
a) omissis
b)con la carica di componente della giunta o del consiglio..., di un Comune con popolazione superiore ai 15mila abitanti...”.
Lo stesso articolo al comma 4 prevede ancora che: “gli incarichi dirigenziali, interni..., nelle pubbliche amministrazioni, negli enti pubblici...di livello provinciale o comunale sono incompatibili:
a) omissis
b) con la carica di componente della Giunta o del Consiglio..., di un Comune con popolazione superiore ai 15mila abitanti”.
Orbene, se, come è noto, l'attuale Vicesindaco del Comune di Castellammare di Stabia, componente della Giunta Comunale con deleghe, è attualmente e da lungo tempo Primario del reparto di Nefrologia dell'ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, incardinato nella ASL NA 3 SUD, essendo la sua posizione giuridica corrispondente, nell'ambito della struttura dell'Ente, ad un ruolo dirigenziale, sembrerebbe proprio che ci si trovi in un doppio caso di ineleggibilità e, successivamente, di incompatibilità. La dottoressa AURICCHIO infatti sembrerebbe, a dire di taluno, non aver neanche chiesto nè tanto meno ottenuto, l'aspettativa 180 giorni prima della sua candidatura a Consigliere Comunale. Da qui sembrerebbe conseguire la sua ineleggibilità a Consigliere. D'altronde, se effettivamente risultasse aver chiesto nè ottenuto l'aspettativa dal suo incarico dirigenziale, allo stesso modo oggi conseguirebbe la sua incompatibilità come componente della Giunta Cuomo. Poichè, una richiesta di aspettativa presentata successivamente non varrebbe a sanare ne l'ineleggibilità ne l'incompatibilità in quanto occorre che la stessa aspettativa sia stata concessa non oltre il termine dei 180 giorni prima dell'elezione o del conferimento di carica di Giunta. Dichiara l’Onorevole Luigi Bobbio.
Addirittura, un'interpretazione ancora più rigorosa della legge sopra citata ( si confronto il caso del Comune di Olbia in Sardegna) prevederebbe l'inefficacia della stessa aspettativa, ancorché tempestivamente ottenuta, ai fini di una sanatoria dell'incompatibilità o dell'ineleggibilità cui si potrebbe ovviare solo con le dimissioni dall'incarico dirigenziale.
Come si vede sembrerebbe trattarsi di una vicenda estremamente delicata che, peraltro, potrebbe coinvolgere lo stesso neo Assessore Ciliberto ed eventualmente altri componenti della Giunta già titolari di incarichi in Enti Pubblici parificati o parificabili a quelli dirigenziali. Aggiunge l’ex Sindaco di Castellammare di Stabia.
La questione andrebbe chiarita e sciolta con urgenza anche perchè il capo VII del Decreto Legislativo sopra citato, che detta disposizioni in materia di vigilanza e sanzioni in casi di ineleggibilità e incompatibilità, nel chiamare in causa il responsabile del piano anticorruzione di ciascuna pubblica amministrazione ( che mi auguro vivamente il Comune di Castellammare di Stabia abbia nominato) nonché l'Autorità Nazionale Anticorruzione e la Corte dei Conti, all'articolo 17 sancisce la nullità degli incarichi conferiti in violazione delle disposizioni come sopra richiamate e, all'articolo 18 recita: “i componenti degli organi che abbiano conferito incarichi dichiarati nulli sono responsabili per le conseguenza economiche degli atti adottati”. All'articolo 19 del decreto come sopra richiamato si prevede che: “ lo svolgimento degli incarichi...in una delle situazioni di incompatibilità di cui ai capi V e VI comporta la decadenza dall'incarico”.
L'articolo 20, infine, prevede conseguenze anche di natura penale per le eventuali dichiarazioni mendaci che, come prevede lo stesso articolo, il titolare dell'incarico abbia obbligatoriamente fatto all'atto del conferimento dello stesso per asseverare l'insussistenza di una delle cause di inconferibilità di cui al decreto in argomento. Infine aggiunge il Presidente di “Nuova Città”.
Credo si tratti, come si vede, di una vicenda delicata e complessa che merita immediata e carifichiatrice risposta con l'inevitabile considerazione che, se la questione si rivelasse fondata, il giudizio politico e civile sulla inaccettabile approssimatività e incapacità di questa Amministrazione si confermerebbe.

Ex Sindaco di Castellammare di S.
Presidente di Nuova Città

On. Luigi Bobbio

BOBBIO REPLICA ALL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE SULLA SCERBATURA


L'eccesso di livore che trasuda dalla nota diffusa dall'Amministrazione Comunale in risposta al mio intervento sulla scerbatura evidentemente dimostra che probabilmente ho toccato un nervo scoperto.  La relazione tecnica allegata al comunicato non merita risposta analitica perchè non è a me che vanno illustrate le circostanze in cui è maturato l'affidamento ma alle competenti Autorità che, eventualmente e auspicabilmente, avranno la voglia e il tempo visto l'oneroso carico di lavoro, di interessarsene nell'adempimento dei loro compiti istituzionali.
Al Signor Sindaco e al Signor Assessore, che credo siano i “ghost writers” della impersonale “Amministrazione Comunale” firmataria della nota, rammento solo che ho piacere di essere appellato come “cittadino” in quanto tale sono, anche se nella mia vita ho meritato qualche titolo politico e professionale. Ma tant'è: la collera livida e un tantinello preoccupata induce pure a qualche scostumatezza che gli perdono volentieri. Quanto alle minacce di trasmettere atti alle “ competenti autorità di controllo”, nel rendermi conto che chi si sente punto a volte reagisce minacciando, mi limito ad osservare che la cosa mi lascia assolutamente indifferente sia per l'assoluta trasparenza e linearità della mia Amministrazione e sia perchè ormai grazie al lodevole ( e, per la verità, fino al 2010 inusuale ) impegno investigativo delle “competenti autorità”, supportate da qualche calunniosa denuncia cui hanno dato prontamente seguito, la mia Amministrazione che, grazie anche al lodevole e encomiabile supporto di una macchina comunale  con me aveva ritrovato la voglia di lavorare bene, è stata già passata al setaccio stretto di qualunque autorità di P.G., giudiziaria ( sia penale che contabile ) e di controllo esistente in questo nostro magnifico Paese! Mancano soltanto le Guardie Ittiche e Venatorie! Quindi cari amici, fate pure: tutto è puro per i puri e male non fare paura non avere.
Quanto al riferimento finale, tanto velenosetto quanto infondato, alla gestione della scerbatura da parte della Multiserivizi S.p.a, invito i miei velenosetti amici a riflettere sul fatto che con le somme contrattualmente erogate dal Comune alla stessa società per l'espletamento per altro ottimo del servizio, abbiamo garantito alla Città anni di perfetta manutenzione del verde mentre con la loro gestione sono occorsi fino a d'ora ben 67.400 Euro per meno di 20 giorni di scerbatura fatta male.
Qualche cosa va detta però anche sulla relazione tecnica, senza volermela assolutamente prendere con l'architetto Quintavalle, la cui posizione, francamente, umanamente comprendo ( intelligenti pauca!). Ad esempio, qualcuno può spiegare per quale ragione nella stessa relazione tecnica si parla della suddivisione del lavoro di scerbatura in tre lotti e l'affidamento diretto è stato poi fatto sulla base di due lotti? Ancora: qualcuno può spiegare cosa c'entra il superamento del patto di stabilità con il pur possibile affidamento del lavoro a cittadini stabiesi in difficoltà a mezzo dei voucher da me introdotti? Qualcuno può spiegare come si concilia l'eccezionale urgenza dell'intervento con i 13 giorni passati fra il deposito della relazione tecnica che l'attestava e l'affidamento dei lavori? E perchè fra l'esecutività delle due determine di affidamento diretto e la pubblicazione sul sito del Comune sono passati oltre 10 giorni? Qualcuno può spiegare, in termini di somma urgenza, se un'attività di scerbatura sia o meno parificabile, per esempio, all'imminente crollo di un costone? E, sempre in termini di somma urgenza, visto che il Sindaco è anche ufficiale sanitario, non sembra ai miei due velenosetti amici che, avendo impropriamente legato il concetto di urgenza a quello di pericolo igienico-sanitario, sarebbe stato meglio allegare una nota tecnica in tal senso invece di farne oggetto di una apodittica e immotivata asserzione? Non mi sembra proprio che sul punto sia intervenuta la ASL!
Credo che sia abbastanza, limitandomi solo a ricordare ai due velenosetti amici che la Multiservizi S.p.a. non è una società privata di qualche amico ma è una controllata del Comune che dà lavoro a tanti cittadini Stabiesi.
Cari velenosetti amici, continuate cosi. Per quante cattiverie possiate dire, ormai molto rapidamente i cittadini di Castellammare di Stabia si stanno a loro spese rendendo conto di che pasta siete fatti.


mercoledì 24 luglio 2013

BOBBIO: CUOMO, UN AUTENTICO FURBETTO CERCHIOBOTTISTA. POCA FACCIATA E NIENTE SOSTANZA.

Registro che, come al solito, dopo la caduta della mia Amministrazione, della Statale Sorrentina non frega più niente a nessuno. Non si spiega diversamente come mai all'uscita della nuova galleria verso Napoli, subito dopo il vecchio distributore di benzina ormai chiuso, si sia installato da settimane, all'uscita di una curva, occupando lo stretto marciapiede e parte della sede stradale, un autentico supermercato di frutta e verdura, totalmente abusivo che occupa ormai un fronte lineare di oltre cinquanta metri e che, specialmente nei fine settimana, a causa degli incoscienti che in gran numero vi si fermano per acquistare la frutta probabilmente più inquinata d'Italia , causa ingorghi e pericoli gravissimi d'incidenti. Esiste ancora la sezione della Polizia Stradale? Esiste ancora il Comando di Polizia Municipale?
D'altronde le cose continuano ad andare malissimo, malgrado i comunicati trionfalistici, sia per quanto riguarda la viabilità e la sosta nelle zone balneari, sia per quanto riguarda l'abusivismo dilagante dell'indotto camorrista nella zona dell'Acqua della Madonna. Scrive l’onorevole Luigi Bobbio
Il ristorante abusivo "Immacolata" a Piazzetta Acqua Acidula continua i suoi affari e si dice che qualcuno continui ad avvisarlo quando si pensa ad operare qualche controllo da parte della Polizia Municipale...La sfacciataggine dei titolari comunque fin'ora non ha trovato alcun contrasto e se la G.d.F. o la Polizia Municipale vi facessero un controllo, come si dice in gergo "ad urto", una qualsiasi sera dopo le 22 potrebbero agevolemente chiuderlo e sequestrarlo in un attimo! Ma tant'è...cosi vanno oggi le cose a Castellammare di Stabia.
Il sindaco Cuomo, ormai obnubilato, addirittura parla di un presunto contrasto allo sversamento abusivo di rifiuti da parte del Comandante di Polizia Municipale, cercando di giustificarne le palesi inefficienze con un problema di organico ma non fa nulla per mettervi rimedio incapace com'è di riconoscere perfino a sè stesso che i Vigili stagionali potrebbero essere presi in qualunque momento in quanto, al di là delle sue false e patetiche spiegazioni, è dato stranoto e inconfutabile che i Vigili stagionali si pagano con i ricavi ex articolo 208 del Codice della Strada e con i costi del personale non hanno nulla a che vedere ( ribadendo ancora una volta, peraltro, che non vi è stato alcuno sforamento di tali costi). Il Sindaco Cuomo dovrebbe inoltre chiedere a sè stesso e alla dirigenza comunale, per operare un reale ed efficace contrasto allo sversamento abusivo dei rifiuti senza logorare i già ridotti organici della Polizia Municipale, per quale ragione non si rende operativa la convenzione con le Guardie Ambientali Volontarie da me predisposta e bloccata dalla caduta della mia Amministrazione. Si metterebbe cosi in campo un servizio specialistico e gratuito che consentirebbe di azzerare il fenomeno. Dichiara l’ex Sindaco di Castellammare di stabia
Il capolavoro cerchiobottista di Cuomo è però quello ideato in materia di contrasto ai parcheggiatori abusivi: dal Lunedi al Venerdi di ogni settimana, assenza totale della Polizia Municipale e campo libero per i parcheggiatori della camorra, che cosi guadagnano quel che vogliono; il Sabato e la Domenica, due striminziti presidi di facciata per fare un pò contenti i benpensanti, massacrando di lavoro inutile e mortificando il personale della Polizia Municipale.
Ormai i parcheggiatori abusivi della camorra sono dovunque: sulla salita di Pozzano, di Santa Maria della Libera, al Crowne Plaza, a Pozzano, all'Acqua della Madonna, Piazza Amendola. Stanno abbattendo recinzioni e paletti; praticano il "doppio turno" ( 5 euro la mattina e 5 euro il pomeriggio); fanno pagare anche le biciclette. Ormai girano voci insistenti circa il fatto che i pulmini di trasporto abusivo abbiano stipulato un accordo commerciale con i parcheggiatori della camorra, grazie al quale il cittadino che parcheggia presso un abusivo, nel prezzo ottiene anche il trasporto al mare, quando di ciò non si occupi direttamente il parcheggiatore abusivo con il suo ciclomotore! Dichiara il Presidente di Nuova Città
Quello che resta è esprimere la mia piena, totale e incondizionata solidarietà e vicinanza a donne e uomini del Corpo di Polizia Municipale di Castellammare di Stabia, abbandonati a sè stessi e ingiustamente mortificati da un Sindaco che vaga nel marasma più totale ( ammesso che si tratti solo di incompetenza ) e da un Comandante imbelle e inesistente.



martedì 23 luglio 2013

BOBBIO: SULLA VICENDA TERME IL SINDACO CUOMO HA TOCCATO IL FONDO. DIMISSIONI!

Sulla vicenda delle Terme e su ciò che è accaduto ieri al Palazzetto del Mare si è avuto il test definitivo sulla totale e pericolosa incompetenza e inadeguatezza del Sindaco Cuomo, il quale ormai può fare solo una cosa utile per la città: dimettersi. Dichiara l’ex Sindaco di Castellammare di Stabia.
Qualche anima candida fra i lavoratori termali, mostrando una insolita e inopportuna tolleranza, ha addirittura dichiarato di aver aspettato due mesi perché il Sindaco si facesse un’idea sulla questione Terme! Mi sarei aspettato che qualcuno evidenziasse invece ancora una volta la insostenibilità di continuare ad avere un Sindaco-Alice nel Paese delle Meraviglie; un Sindaco che, pur sbandierando con infantile orgoglio i suoi natali Stabiesi, la sua appartenenza a una nota famiglia di politici cittadini, il fatto di essere stato già Consigliere Comunale e di essere stato negli ultimi anni il responsabile cittadino del PD (circostanze in base alle quali era lecito attendersi una più che approfondita conoscenza di tutte le questioni), continua a manifestare nei fatti una reale e profonda ignoranza di tutti i gravi problemi della Città, Terme in testa. Nicola-Alice chiede tempo da quando è stato eletto. In campagna elettorale manifestava soluzioni per tutto; eletto Sindaco chiede tempo per capire su tutto. E’ incredibile. E forse sarebbe meglio che non studiasse e che non pensasse se poi se ne deve uscire, da perfetto bambinone, con ipotesi di lavoro come quelle con le quali ha cercato ieri di arringare i lavoratori delle Terme. A questi ultimi mi permetto di ricordare solo che se i quattro traditori, uno dei quali figlio di una loro collega, ( Carrillo, Maiello, Gargiulo, Pane) avessero votato il mio Bilancio di previsione 2012 senza nascondersi dietro motivazioni false e pretestuose, oggi le Terme sarebbero in piena attività, proiettate verso il futuro e il loro posto di lavoro sarebbe garantito.
Le cose dette dal Sindaco Cuomo all’incontro di ieri fanno rabbrividire. In primo luogo non è nemmeno in grado di governare il Bilancio di previsione 2013 nel quale, invece di subire passivamente quello predisposto sotto la gestione commissariale, dovrebbe inserire la possibilità economico finanziaria di pianificare e centrare gli obiettivi politico programmatici prioritari per la città trai quali certamente non può mancare la messa in sicurezza e il rilancio delle nuove Terme. Come si può fare a spiegarli e a fargli comprendere che il percorso per la ricapitalizzazione resta aperto e possibile e che per il Comune comporta solo l’onere di appostare in bilancio appena 120mila Euro?come fanno lui e il suo Assessore a non rendersi conto che una società non ricapitalizzata è, in fatto e in diritto, liquidata e, quindi, non può essere privatizzata? Si chiede l’onorevole Bobbio
Come si fa a fargli capire che, perso il treno degli investimenti ( il famoso Milione e 800mila Euro che avevo inserito nel mio bilancio) l’unica strada che gli resta è quella di predisporre subito il capitolato sulla privatizzazione per il relativo bando da affidare immediatamente alla Stazione Appaltante di Napoli? La sua totale incompetenza sulla materia si manifesta poi, su questo specifico tema, devastante e addirittura disarmante. La sua idea di privatizzazione di un complesso ridotto nelle condizioni in cui sono le Terme del Solaro, è quanto di più vecchio, datato, ideologicamente obsoleto, commercialmente e imprenditorialmente lontano dalla realtà, si possa immaginare nella peggiore delle ipotesi. Con la sua idea di privatizzazione il Sindaco Cuomo ha superato se stesso. Le Terme sono quasi morte per colpa dei suoi amici vecchi e nuovi e per colpa dei quattro traditori e lui, a due mesi dalla sua elezione, ancora sta “approfondendo” e studiando come fare a “rendere la privatizzazione più appetibile ai privati”?! E’ pazzesco! Il Sindaco Cuomo non si rende neanche conto che le strutture del complesso termale cadono a pezzi da anni ed anni e che chiunque acquisisca la gestione dovrà in primo luogo procedere al ripristino non solo degli immobili ma anche degli impianti e dei servizi. Non si rende conto che una privatizzazione oggi necessita di un bando di gara che, per velocizzare i tempi e invogliare i partecipanti, preveda per il privato l’esclusione del pagamento di canoni al Comune per non meno di 15-20 anni al fine di compensare i 10-15 Milioni di Euro che sono necessari e indispensabili in opere strutturali e infrastrutturali più i debiti per i quali un’Amministrazione seria avrebbe già avviato il percorso del concordato.
Agghiacciante è poi la risposta data dal Sindaco Cuomo ai lavoratori circa il loro futuro, senza nemmeno un ipotesi di lavoro riguardante la sicura praticabilità, già all’interno del capitolato, di un percorso di difesa dell’occupazione attraverso i meccanismi della formazione professionale, della riqualificazione, della razionalizzazione dell’organizzazione del lavoro, e dei meccanismi incentivanti. Certo mi rendo conto ( e farebbero bene a rendersene conto anche i lavoratori termali) che dall’Assessore Marasca già ben noto per l’attività svolta alle Terme come Direttore Generale, gravemente corresponsabile della situazione devastante ereditata nel 2010, c’è ben poco per non dire nulla da aspettarsi. Certamente solamente, Cuomo e Marasca e qualche sciocco disposto ancora a crederci, potevano pensare ed addirittura parlare, in materia di ristrutturazione del complesso termale, di fondi europei “tipo più Europa”, dimostrando in materia la più crassa delle ignoranze. Quanto al Consigliere Regionale Gabriele, in tema di appetiti esterni e locali sulle terme, farebbe bene a rileggersi gli atti dell’inchiesta Tommasino e a chiedere maggiori ragguagli ai suoi amici della sinistra e di SEL. Certo che un Sindaco il quale, farfugliando di privatizzazione, non solo non si presenta ai lavoratori con una bozza di documento già predisposta ma non fa nemmeno un cenno alla necessità di blindare una gara europea tale da assicurare la partecipazione dei più grandi gruppi imprenditoriali internazionali, non lascia adito ad alcuna speranza circa la blindatura di questo percorso contro gli appetiti della più squallida e minimale imprenditoria locale, magari con brutte amicizie.  Concluede il Presidente di “Nuova Città” Luigi Bobbio.


lunedì 22 luglio 2013

BOBBIO SUI FLASH MOB: L'ATTACCO AGLI IMPRENDITORI BALNEARI NON E' LA SOLUZIONE.

Questo è proprio il paese di Pulcinella, il paese della botte piena e della moglie ubriaca,il paese dove molti vorrebbero, contemporaneamente, tutto e il contrario di tutto. Mi riferisco in particolare all'ormai stucchevole e pericolosa questione dell'accessibilità al mare da parte di qualunque cittadino, transitando liberamente per le aree affidate ai gestori degli stabilimenti balneari in concessione demaniale marittima. In questa materia ,come in molti altri casi, noi italiani (e noi campani in particolare) ci illudiamo ancora una volta di essere come al solito più bravi degli altri, pretendendo di poter tenere insieme il diavolo e l'acqua santa,il giorno e la notte. La questione, che per qualche anno si è trascinata abbastanza stancamente, sta tuttavia prendendo una piega insostenibile con i primi episodi che stanno portando in evidenza il cuore del problema. Basta prendere ad esempio il così detto flash mob organizzato domenica scorsa. E se, la questione sta iniziando ad esplodere, ciò è dovuto a due fattori entrambi collegabili alla crisi economica devastante, anche se uno è legato ad una sorta di ribellismo di parte della società italiana, che si sta slatentizzando man mano che aumenta l'insofferenza verso le regole e i diritti altrui, e l'altro è legato alla sostanziale mancanza di tutela di un importante settore dell'economia nazionale quale è quello balneare. Infatti, quello dell'accesso alle spiagge, anche a quelle date in concessione, è ormai, in maniera sempre più aggressiva e trasversale ,una sorta di ossessione anarco-fascio-comunista che si nutre del sostanziale cerchiobottismo dei nostri legislatori, sia nazionali che regionali, e di robuste dosi di demagogia .E ' chiaro, peraltro che di fronte a questa marea montante non solo ha perso significato la stessa distinzione tra spiagge libere e spiagge date in concessione, ma perde senso anche l'istituto stesso della concessione. E qui si tocca il secondo aspetto del problema:cosa rispondono il legislatore e la stessa giurisprudenza di fronte alle più che legittime preoccupazioni e rimostranza degli imprenditori balneari che chiedono tutela per i loro investimenti e per le loro proprietà oltre che della loro stessa attività? La questione, infatti, non va affrontata con il solito ipocrita formalismo di chi,fuori dalla realtà (in special modo al Sud purtroppo), nel sostenere il libero accesso alla spiaggia, immagina, probabilmente, una lunga ,ordinatissima e compostissima teoria di civilissime famigliole per bene che, senza arrecare il benchè minimo disturbo ai clienti paganti del lido di turno, nel più perfetto silenzio monastico ,senza portare con sè null'altro che il costumino, si snodano in teoria in un lungo percorso che ,normalmente, per accedere alla battigia taglia , nell'ordine: l'ingresso, il parcheggio, la biglietteria, gli spogliatoi, le cabine, il bar, il ristorante,sdraio e lettini. e infine, giunge ai “cinque metri dove si frange il flutto”! La realtà, ovviamente, è tutt'altra e non si può pensare di caricare sull'importantissima forza lavoro che oggi esprime il settore balneare l'ulteriore costo di nuovo personale specificatamente addetto alla tutela delle proprietà e dei beni del concessionario, nonché della sicurezza e tranquillità dei clienti. Non ci si può più lamentare del fatto che in Italia manchi il lavoro e non fare nulla per evitare l'aggressione mortale ad un settore che in termini di investimenti e occupazione, malgrado la crisi, è uno dei più importanti della nazione e andrebbe tutelato e rilanciato.

La verità che i due obiettivi sono incompatibili tra loro ed è arrivato il tempo di una definitiva scelta di chiarezza sul tema: o si abolisce l'istituto stesso della concessione demaniale marittima a scopi di balneazione o si rende il concessionario titolare di un diritto esclusivo, parificato alla proprietà sull'area data in concessione fino alla linea d'onda.
D'altronde ne abbiamo tutti le tasche piene di ipocrisie e stranezze varie come, per esempio, quella dell'accessibilità libera a un tratto di spiaggia così ampio che, nel caso di non pochi stabilimenti, copre di fatto l'intera area di spiaggia data in concessione. Che dire poi dell'assurda ,antieuropea e incredibile norma regionale che, in Campania, violando ogni principio in tema di libertà delle contrattazioni tra i privati e ogni legge di mercato, impose ai gestori il divieto di far pagare l'ingresso ai minori? Pura demagogia furbetta che però ha aggiunto altro disagio alla già grave situazione degli imprenditori balneari e pensare che l'orgoglioso firmatario di quell'assurdo emendamento oggi in Regione Campania ha la delega alle attività produttive e, quindi, dovrebbe tutelare gli imprenditori balneari?! E' inutile girarci intorno: i concessionari non possono reggere questa situazione anche perchè la stessa finirebbe presto per essere insostenibile sopratutto per la clientela pagante che, ovviamente, ha diritto a vedersi assicurare condizioni di decoro, riservatezza, tranquillità e sicurezza che presto diventerebbero impossibili. C'è qualcuno, tra coloro che decidono, che se la sente di cancellare in un colpo solo circa un milione di posti di lavoro in tutta Italia?




Certo, anche su questo fronte, la latitanza delle amministrazioni comunali aggrava il problema e ci si mette pure la camorra.
A Castellammmare per tre anni i bandi da me voluti per la gestione delle spiagge libere attrezzate sono andati ,ovviamente, deserti perchè quelle spiagge erano sempre state, prima di me, occupate di fatto dalla camorra. Io feci abbattere centinaia di metri cubi ci cemento abusivo e criminale su quelle spiagge e assicurai condizioni di pulizia, di igiene e di sicurezza con la presenza di pattuglie della polizia municipale, con apposite convenzione con la Capitaneria di porto e con i Vigili del fuoco, installando servizi e rendendo possibili i parcheggi legittimi. Il presidio e la valorizzazione delle spiagge libere sono, infatti, la vera alternativa, dignitosa e compatibile, per assicurare il diritto al mare dei tanti cittadini che purtroppo non possono permettersi una costosissima giornata in uno stabilimento balneare. Una cosa è certa: la risposta a tale grave problema sociale non la si può certo cercare nell'assassinio di un settore trainante dell'economia, degli investimenti e dell'occupazione, qual'è quello degli imprenditori balneari .
Ma queste cose non le possiamo certo spiegare ad un sindaco confuso e confusionario come Nicola Cuomo.

BOBBIO E LE ISTITUZIONI: LA CAMORRA DILAGA.

“A Castellammare di Stabia, per colpa del Sindaco Cuomo, e del perdurante disinteresse (a parte il “blitzettino” di facciata) non solo del Comando di polizia municipale ma anche, a onor del vero, delle Forze di Polizia cittadine, che dovrebbero programmare e attuare quotidiane azioni serali e notturne di controllo e repressione di certi fenomeni, che esplodono proprio in estate, (dopo la caduta della mia amministrazione e l'elezione di Nicola Cuomo) l'indotto camorrista dilaga.” dichiara l’ex Sindaco di Castellammare di Stabia e Presidente di “Nuova Città” Onorevole Luigi Bobbio.
“In particolare, l'Acqua della madonna e via Brin (compresa la piazzetta dell'acqua acidula) sono diventate di sera e di notte il simbolo del potere camorrista e l'emblema dell'incapacità e della mancanza di intervento dello Stato e dell'istituzione locale.” Continua l’onorevole
“Solo così si possono spiegare le attuali condizioni delle aree sopraindicate. Impegnarsi allo spasimo per stroncare e debellare una situazione che, dopo di me, è tornata molto peggio di prima, dovrebbe essere più importante che far quadrare i bilanci economici della propria struttura, mandare in ferie il personale, non pagare lavoro notturno e festivo. Due famiglie criminali, in particolare, si sono riprese il controllo di tutta l'area. I loro parcheggiatori gestiscono non solo una sosta estorsiva dalle dimensioni mai viste prima ma, addirittura, alle timide rimostranze di qualcuno chiedono anche di vedere quanti soldi abbia in tasca per avere la prova che il malcapitato non possa realmente permettersi i cinque euro per la sosta; i parcheggiatori abusivi della camorra addirittura indirizzano i cittadini verso i locali dove devono andare a mangiare ;i chioschetti abusivi punteggiano via Brin. L'ultima novità sembra sia un ristorantino molto “trendy”, nato sulla piazzetta dell'acqua acidula, dove, nel più totale abuso, al riparo di un tendone dove orgogliosamente campeggia la scritta “Immacolata” ,su “caratteristici” tavolini di plastica bianca e verde, entusiasti avventori gustano prelibate pietanze che vengono sfornate da una finestrella che dà su un antro buio che si presume sia la cucina; il tutto, pagando, rigorosamente a nero, cifre che oggi non è dato conoscere ma di cui, evidentemente, in particolare alla G.d.F di Castellammare di Stabia e al Comando di Polizia Municipale non interessa un bel niente.” Aggiunge il presidente di “Nuova Città”.


“Al di là dell'ironia questi sono fatti veri e tragici. E senza ipocrisia è giusto che i cittadini perbene sappiano che stroncare questo stato di cose sarebbe facilissimo: se tutte le Forze di Polizia (anche se queste cose le feci con il solo corpo della Polizia Municipale), magari sacrificando qualche poco utile servizio diurno, pianificassero presìdi e pattugliamenti costanti, quotidiani, di quell'area tutti i giorni della settimana fra le 22 e le 3 del mattino, il problema svanirebbe e la camorra sarebbe ancora una volta sconfitta.
Persino i novellini, almeno quelli in buona fede ai quali non interessa il risultato di facciata con il titoletto sul giornale ma la soluzione dei problemi, sanno che in una città come Castellammare di Stabia, nelle aree critiche, specialmente nel periodo estivo, bisogna predisporre servizi di presidio e controllo del territorio (non solo di ordine pubblico e prevenzione dei reati ma anche di polizia amministrativa) tutti i giorni della settimana, specialmente nelle ore serali e notturne. Se non si fa questo, tutto il resto è fumo negli occhi,vuota burocrazia e sostanziale disinteresse.
Purtroppo il messaggio che in queste settimane si sta dando alla città è devastante: i camorristi e il loro indotto prosperano mentre chi si era messo in regola viene chiuso!” dichiara l’ex sindaco.
“Il sequestro dei chioschi dei così detti “melonari”, in particolare, è stata la più brutta manifestazione di uno Stato forte con i deboli e debole con i forti, tanto più se si considera che la condizione dei chioschi al momento del sequestro era esclusivamente responsabilità e colpa dell'attuale amministrazione comunale e della gestione commissariale. In sintesi: i chioschi sono stati sequestrati in pendenza di istanze di rinnovo della precedente concessione o di rilascio di nuova concessione, istanze sulle quali l'amministrazione comunale con il Commissario Straordinario e con il sindaco Cuomo non si è ancora espressa, mancando sia il diniego sia l'accettazione, e nel proprio inadempiente silenzio, nei fatti, ha preferito chiudere le attività di chi aveva operato ( e voleva continuare ad operare) nella legalità, lasciando invece libere di dilagare le attività illegali, più o meno ricollegabili alla camorra.
Il parcheggio abusivo come la ristorazione abusiva, non diversamente dal contrabbando di sigarette, non sono ammortizzatori sociali da guardare con tolleranza e benevolenza o, peggio ancora, da ignorare volutamente: sono, invece, lucrosissime attività criminali gestite dalla camorra e chi, ancora oggi, a tutti i livelli e con le scuse più varie, continua ad ignorarle pur avendo il dovere e il potere di contrastarle, prima o poi finirà con l'apparire come un vero e proprio favoreggiatore per omissione.”