“La
vicenda del cantiere di Castellammare di Stabia ha segnato, ieri, un decisivo e
positivo punto di svolta in una fattiva sinergia tra i vari livelli
istituzionali, l’Azienda e la parti sociali, primo fra tutti l’intero sindacato
confederale. Gli ultimi due anni sono stati connotati in maniera positiva e
propositiva dall’impegno di tutti teso a raggiungere una soluzione virtuosa con
l’obiettivo di non lasciare nessuno indietro”.
Lo ha detto il sindaco di
Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio.
“Una corretta e concreta
valutazione di quanto accaduto, ieri, a Roma, al tavolo sulla cantieristica
presso il ministero dello Sviluppo economico, non può prescindere, quindi, dal
ricordo del punto dal quale si era partiti per avere la piena consapevolezza
dell’importantissimo risultato che è stato raggiunto. Meno di due anni fa, come
tutti ricorderanno, sulla base del piano industriale di Fincantieri, il
cantiere di Castellammare di Stabia non c’era più. L’immediata attivazione
delle Istituzioni e delle parti sociali consentì di raggiungere l’obiettivo
primario di allora, e cioè l’azzeramento di quel piano industriale. Restava,
però, da costruire rapidamente un percorso che consentisse di garantire e
raggiungere l’obiettivo da tutti ricercato: ossia quello di garantire a
Castellammare di Stabia un futuro stabile nel settore della cantieristica – ha aggiunto
Bobbio -. Le tappe, su questo percorso, sono a tutti note e sono state tutte
costruttive: dalla nascita del tavolo per il protocollo d’intesa alla stipula
dello stesso, alle riunioni tecniche seguite alla presentazione dello studio di
fattibilità sulla realizzazione del bacino. Il risultato, enormemente positivo
e innegabile di questo percorso, è maturato nella riunione di ieri: due anni
fa, il futuro di Castellammare di Stabia nella cantieristica non c’era più,
oggi c’è. E c’è in primo luogo sulla base di una precisa e impegnativa
dichiarazione di Fincantieri, una dichiarazione cui si collega un preciso
progetto industriale, certamente da dettagliare con numeri e cifre che parlino
di occupazione e di risorse, ma che già apre e fissa un orizzonte di lavoro che
(cosa assolutamente eccezionale di questi tempi) si spinge almeno fino al 2017.
Un piano industriale che individua per la prima volta nella sua storia la mission costruttiva dell’impianto
stabiese in un settore merceologico nel quale l’Azienda ha riconosciuto prospettive
di profondo inserimento e di possibilità competitiva, quello del naviglio da
crociera fluviale e dei piccoli traghetti. Un progetto che prevede investimenti
da parte di Fincantieri”.
“Certamente nessuno può neanche
ipotizzare, conoscendo comunque la serietà imprenditoriale di Fincantieri, che
la stessa Azienda annunci un progetto senza avere delle prospettive più che
concrete. L’individuazione della missione produttiva nella cantieristica del
sito stabiese, da parte di Fincantieri, con la scelta di un preciso settore
navale è, a sua volta, il frutto di un dato di analisi che, non contestato da
nessuno, è il punto di partenza dei ragionamenti costruttivi sui quali stiamo
tutti lavorando. Il dato è quello secondo il quale la capacità produttiva
mondiale attuale nel settore della cantieristica è di 100 milioni di tonnellate
di cosiddetta stazza lorda compensata a fronte di una domanda di appena 36
milioni di tonnellate. Essendo questa la situazione, e con la certezza che essa
rimanga tale almeno fino al 2024, ci si è dovuti rendere conto che lo studio di
fattibilità, conclusosi peraltro con due soluzioni complementari, essendo
centrato sull’ipotesi di lavoro della realizzazione di un bacino di
costruzione, si palesava incongruo principalmente rispetto al mercato, al netto
peraltro di una non lieve serie di criticità in materia di normative europee e
aiuti di Stato”.
“Bisogna dare atto dello sforzo
di politica industriale, compiuto quindi coerentemente, dall’azienda la quale
con il progetto presentato ieri ha dimostrato per l’appunto di voler assegnare
finalmente una missione produttiva al cantiere. Il tavolo, nel suo complesso, comprese
tutte le organizzazioni sindacali, nel prendere atto con soddisfazione della
svolta ha manifestato, in maniera concreta, la sua volontà di accompagnare e
rafforzare questo percorso in sinergia con le varie competenze e i vari ruoli
istituzionali tutti guidati e animati dalla volontà di salvaguardare e mettere
in sicurezza i livelli occupazionali, sia del cantiere che dell’indotto
stabiese. In questa prospettiva, il passaggio decisivo è quello maturato
nell’ambito delle competenze dell’Autorità portuale di Napoli, del cui comitato
sono componente in qualità di sindaco di Castellammare di Stabia, in relazione
al già avviato percorso della redazione del nuovo prg del porto di Stabia alla
luce del primo dato concreto rappresentato dalle già approvate linee guida
dello stesso Prg datate luglio 2011. In particolare, è proprio grazie al lavoro
già avviato, in sede di autorità portuale, con il deciso e fattivo contributo
di quest’Amministrazione comunale, che peraltro, ferma restando la confermata
vocazione costruttiva del cantiere, la parola «bacino» non solo non è sparita
dal tavolo, ma si è fortemente ripresentata ad esso. Si punta, per quanto
riguarda Castellammare, con decisione sul navalmeccanico, proprio per garantire
in primis lavoro e stabilità dei livelli occupazioni senza lasciare indietro
nessuno. E questa ormai acclarata, sinergica e condivisa direzione di marcia va
percorsa, ad avviso del tavolo, su due gambe. La prima è, per l’appunto,
rappresentata dal progetto Fincantieri, ma su una gamba solo l’equilibrio
rischia di essere non perfettamente stabile. Occorre quindi, per stare ben
saldi per terra, una seconda gamba ed essa non può che essere rappresentata
dall’affiancamento al progetto Fincantieri con la decisiva cooperazione del
Governo nazionale, nella fattispecie dal MiSe e dal ministero della Difesa, del
Governo regionale, degli Enti locali e dell’Autorità portuale di Napoli, di una
chiara e netta apertura al mondo, economicamente assai appetibile, delle
riparazioni navali. Il primo muscolo di questa seconda gamba dev’essere
rappresentato dalla realizzazione di un bacino da allocarsi dal lato del mare
con il coinvolgimento delle aree circostanti nel cui ambito far nascere un
grande polo delle riparazioni e un grande polo della nautica nel suo complesso.
Ci sono quindi, a mio giudizio, oggi, finalmente, tutte le condizioni per garantire
da subito lavoro, occupazione ed economia alla nostra città, condizioni che
dovranno trovare la formalizzazione del percorso in una imminente riunione già
fissata per il 10 ottobre, anche su mia precisa richiesta, nella quale
addivenire alla firma del definitivo protocollo integrato con la prospettiva,
concreta, di stipulare l’accordo di programma conseguente entro la fine
dell’anno. Tutto ciò, ribadisco, è stato reso possibile dalla responsabilità di
tutti, dalla condivisione di comuni obiettivi e dalla capacità di elaborare
percorsi e soluzioni non ciecamente in contrasto con la realtà, ma propositivamente
tese al suo superamento in chiave costruttiva, con il valore aggiunto di aver
ritrovato un sindacato fortemente unito sulla soluzione dei problemi e sul
percorso prospettato. Da sindaco di Castellammare di Stabia non posso che
essere soddisfatto in primo luogo per la avviata elaborazione di un percorso
che si pone come obiettivo principale quello di salvaguardare il lavoro e
l’occupazione degli stabiesi, un percorso che oggi più che mai richiede
chiarezza e virtuosità di intenti, da parte di tutti, e rinnovato senso di
responsabilità. Chi parla oggi, purtroppo, di «fumate grigie» credo farebbe
meglio a rileggersi la storia passata e recente e a valutare gli eventi nella
stessa visione pragmatica, costruttiva e propositiva che già da ieri anima il
tavolo sulla cantieristica”, ha concluso Bobbio.
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