“Ho piena fiducia, come sempre, nell’operato dell’assessore
Vetrella e, in quello, saggio e accorto, dell’intera squadra di governo
regionale. Non a caso, faccio riferimento alla giunta e al suo presidente, in
relazione alla questione della ferrovia Castellammare-Torre Annunziata, in
quanto non v’è dubbio alcuno che la necessità non solo di confermare la sospensione
della tratta, ma anche di arrivare alla sua dismissione definitiva nasce da una
complessiva valutazione strategica e programmatoria del territorio stabiese nel
contesto della più vasta programmazione regionale; alla luce, peraltro, della
assoluta mancanza di convenienza economica nella gestione della tratta in
questione legata al risibile numero di utenti”.
Lo ha
detto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio.
“Castellammare
di Stabia è in pieno rilancio, soprattutto grazie alle sinergie con il governo
regionale e di questo rilancio è parte integrante la dismissione del tratto
ferroviario in questione. Una necessità di dismissione che impone di tener
conto del fatto che stiamo parlando di una città di circa 70mila abitanti nel
cui ambito la mobilità di poche decine di utenti non solo va considerata all’interno
del pur rilevante fattore economico di gestione, ma anche alla luce del
bilanciamento di interessi contrapposti e delle possibilità di mobilità
alternativa di queste poche decine di utenti.
Partendo da quest’ultimo dato,
non c’è dubbio che la chiusura della tratta in questione non li lascia certo a
piedi, visto che il servizio viene sostituito in alternativa da numerose corse
di pullman per il collegamento da Castellammare alla stazione di Torre
Annunziata, coperto in pochissimi minuti, e che inoltre è arrivato il momento
di puntare decisamente sul vero sistema di collegamento su ferro di cui gode la
città, che è quello della Circumvesuviana. Se poi mi si vuol venire a dire – ha
aggiunto Bobbio – che queste poche decine di utenti hanno diritto a essere
portati non solo a destinazione, cioè a Napoli, ma anche nel punto preciso
della città nel quale devono arrivare, allora la discussione è chiusa in
partenza”.
“Per quanto riguarda il
bilanciamento di interessi, che è dovere preciso di ogni pubblico
amministratore quando è chiamato, come in questo caso, a operare delle scelte
non c’è dubbio alcuno circa la schiacciante prevalenza dell’interesse di una
intera città su quello di poche decine di abitanti ad ottenere una dismissione
della tratta che è funzionale e sinergica agli imponenti programmi, già in parte
avviati, di riqualificazione e risanamento dell’area, destinata, tenendo ferma
la suddetta progettualità, e quindi anche la dismissione, ad una profonda
riqualificazione e a una totale rivoluzione positiva non solo in chiave
economica ma anche civile. La cosa che veramente mi sconcerta è che si stia
parlando dell’argomento con qualcuno che ancora osa mettere in forse un
progetto complessivo di rilancio di eccezionale levatura; un progetto che
chiama in causa iniziative come quella del «Piu Europa», del Contratto d’area,
del Piano casa, del waterfront dei privati, dell’housing sociale e del Contratto
di quartiere, tutte sinergicamente convergenti su un’area interessata da un
progetto che, diciamocelo chiaro, una volta per tutte, non può e non deve
essere messo neanche minimamente in discussione per le frustrazioni del Pd e di
SeL e magari per le incertezze di qualcuno – ha proseguito il primo
cittadino -. Parlando altrettanto
chiaro, ancora una volta, il baraccone politico della sinistra si è messo in
moto per tentare di dare sollievo alla frustrazione di chi, come il mio
predecessore e i suoi compagni, ha per anni inutilmente cercato di raggiungere
il risultato che io, grazie alle giuste sinergie istituzionali, ho raggiunto in
pochi mesi, mettendo in campo, in maniera strumentale, il solito movimentismo
pseudo-civico di poche decine di cittadini stabiesi. Chiederò nei prossimi
giorni un incontro ufficiale al presidente Caldoro, all’assessore Vetrella, all’assessore
Taglialatela e all’assessore Nappi per poter garantire ai 70mila cittadini
stabiesi che il percorso di rilancio della città non corre alcun rischio a
causa delle frustrazioni dei nostalgici bassoliniani. E, per pietà, fateci
grazia del solito argomento ricattatorio, pretestuoso e ovviamente infondato
riguardante il presunto favore che in questo modo si verrebbe a fare ai soliti fantomatici
speculatori. Chi fa ricorso, per tentare di fermare la dismissione della
tratta, a questo ormai logoro e abusato trucco dialettico-politico, fa un buco
nell’acqua. Di questi fanta-allarmi ne abbiamo piene le tasche non solo noi,
ma, quel che più conta, i cittadini di Castellammare. Nessuno – ha concluso il
sindaco Bobbio – fermerà la riqualificazione urbana e civile e la rinascita
della mia città, tanto meno la difesa politicizzata e strumentale di una
ferrovia obsoleta, inutile e anti-economica”.
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