Di seguito, il testo della lettera aperta che il sindaco di
Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, ha scritto al primo cittadino di San
Giorgio a Cremano, Domenico Giorgiano, dopo l’occupazione «simbolica» da parte
dell’assessore alle Attività produttive di San Giorgio a Cremano, Francesco
Borrelli, della stazione di piazza Matteotti, nella giornata di ieri.
Caro Collega,
è con grande stupore e
rammarico che ho appreso della assai poco elegante “performance” del Tuo
assessore, Francesco Borrelli, presso la stazione ferroviaria di Castellammare
di Stabia nel corso di una manifestazione contro la chiusura della tratta per
Torre Annunziata. Si è trattato di un incontro pubblico (nelle intenzioni, ma
non nei fatti, visto che c’erano poche persone ad ascoltarlo, il che la dice
lunga sulla statura dell’oratore) che è stato caratterizzato da toni assai
critici nei confronti miei personali e dell’Amministrazione comunale da me
guidata, con insinuazioni volgari e diffamatorie provenienti da un
amministratore di un Comune vicino che non ha alcun titolo né diritto a
interessarsi di vicende politiche e amministrative che non lo riguardano.
Vicende che, peraltro, nemmeno conosce e che Borrelli sta utilizzando, ormai da
mesi, per attaccare la mia Amministrazione.
Tutto questo, capirai bene, è intollerabile.
Borrelli è un
assessore della Tua giunta. E come tale è conosciuto dall’opinione pubblica.
Vederlo a Castellammare di Stabia ad attaccare il sottoscritto e a ergersi a
difensore della stazione ferroviaria della mia città può generare, caro
collega, l’impressione che Borrelli parli a nome della Tua Amministrazione. So
che non è così, ma il Tuo assessore sta veicolando questo messaggio.
Borrelli farebbe bene
a occuparsi, con un po’ più di frequenza e assiduità, delle deleghe che gli hai
assegnato, senza fare il capopopolo in casa d’altri.
Spero, vivamente, che episodi del genere non
si ripetano più, anche e soprattutto in considerazione della leale
collaborazione istituzionale esistente tra le nostre Amministrazioni comunali.
Auspico, comunque, nella mia nota attenzione
e rispetto per le libertà democratiche altrui, che la prossima volta che
Borrelli vorrà venire a protestare nella mia città per qualsivoglia ragione,
cosa che ovviamente lui come chiunque altro è liberissimo di fare, voglia almeno
indossare per tutta o parte della sua lunghezza un tabellone sul quale rechi
scritto: «Non protesto come assessore di San Giorgio, bensì come cittadino
italiano e soggetto politico». Sarebbe questo l’unico modo di verificare,
peraltro, se la sua visibilità politica è un patrimonio personale o dipende dal
ruolo che occupa.
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