L’indagine della Procura di Torre Annunziata che ha portato,
quest’oggi, alla notifica di 19 informazioni di garanzia ad altrettanti dipendenti
della società Multiservizi, tutti impiegati nel settore della raccolta rifiuti,
accusati di concorso in truffa aggravata, è partita da una denuncia del
direttore generale, dott.ssa Monica Baldassarre, d’intesa con il sindaco, Luigi
Bobbio.
“Gravissimo
è il danno economico subito dall’Azienda stimato ad oggi in 7/800mila euro ad
anno, dovendocisi limitare a quanto si è effettivamente potuto accertare, ma
trattandosi di condotte che si trascinano da anni, condotte sulle quali siamo
stati i primi a intervenire duramente. Da questo momento in poi il mandato che
ho affidato al direttore generale è quello di attivare dure iniziative
disciplinari che, come da regolamento di disciplina interno alla società,
potranno arrivare fino al licenziamento – ha sottolineato il primo cittadino -.
La durezza della reazione disciplinare deve andare a tutela dell’azienda e a
repressione di condotte, da parte di questi dipendenti, vistosamente marcate da
un’inaccettabile mancanza da senso di responsabilità, da infedeltà all’azienda
e da disinteresse per le sue sorti, a parte i profili di rilevanza penale. La
durezza della reazione disciplinare dovrà tenere conto anche del fatto che
condotte simili, incredibilmente protrattesi indisturbate nel corso degli
ultimi anni, si sono potute consumare nella passata totale inefficienza dei
meccanismi tecnici di controllo interni aziendali, ed è esclusivo merito del
direttore generale, dott.ssa Baldassarre, e della mia Amministrazione, non
appena ci siamo resi conto del fenomeno, che per qualche tempo si è anche
tentato di non renderci visibile, aver concordemente deciso di partire
all’attacco contro quest’ennesima manifestazione di degrado civile, morale e
lavorativo. La gravità estrema dei fatti, la diffusione del fenomeno e la risalenza
nel passato di tali comportamenti avrebbero forse anche consentito l’arresto in
flagranza. Le indagini hanno invece prodotto, allo stato, degli avvisi di
garanzia – ha continuato Bobbio -. Il danno subito dalla società Multiservizi e
dall’Amministrazione comunale e quindi dalla collettività stabiese dalle
condotte denunciate, non solo in termini economici ma anche in termini di
risultati lavorativi, ci induce a sperare che la tutela dello Stato non si esaurisca
con quanto prodotto oggi. Il sindaco e il management della Multiservizi sono
convinti che non saranno lasciati soli in questa vicenda, anche se – ovviamente
– ove mai questo dovesse accadere, proseguiremmo in quello che riteniamo essere
il nostro dovere: fare pulizia e far emergere condotte di reato da chiunque
siano commesse”.
“Lo
stato d’animo del momento, comunque, non inficia la mia assoluta fiducia
nell’operato delle forze di polizia e della magistratura, delle quali ben
conosciamo l’alto e rinnovato livello di attenzione nei confronti della mia
gestione, auspicando che ci venga sempre riservato lo stesso livello di
incisività investigativa sia quando siamo oggetto di attenzione (che gradiamo e
sollecitiamo) sia quando siamo noi a sollecitare attenzione nei confronti di
altri. Colpisce e sconcerta, inoltre, il dato che fra gli indagati la quasi
totalità sia iscritta alla stessa sigla sindacale egemone all’interno
dell’azienda, il cui responsabile aziendale e provinciale, per il settore dei
rifiuti, è stato fino a marzo scorso addetto proprio al controllo dei servizi. Lo
stesso, peraltro, fino al momento del suo mutamento di ruolo, aveva avuto un
acceso contenzioso con il management della società osteggiando l’introduzione
di un sistema generalizzato di controllo sul servizio calato sul territorio”.
Proprio
riguardo al sistema di controllo, il primo cittadino ha sottolineato che
l’installazione dei dispositivi Gps sui mezzi per la raccolta è partita nel
gennaio 2011, d’intesa peraltro con le organizzazioni sindacali.
“Per i
primi mesi, stranamente, al management dell’azienda non sono arrivate
segnalazioni di disservizi o di assenteismo. Quando però il responsabile del
controllo Gps è stato cambiato, le anomalie sono comparse all’improvviso a
conferma delle segnalazioni che giungevano in azienda da parte dei cittadini. È
in quel momento che il management si è reso conto di trovarsi davanti a un
fenomeno radicato e continuato nel tempo con dipendenti ai quali venivano paradossalmente
corrisposti anche gli straordinari. Gli avvisi di garanzia notificati oggi sono
diciannove, in quanto si limitano agli episodi e alle condotte accertate
nell’ambito delle indagini che, per questioni legate agli strumenti a
disposizione e al numero di personale impiegato nelle stesse, non potevano che
rilevare solo alcune delle condotte in questione. Il management ha iniziato
l’opera di verifica dipendente per dipendente al fine di completare il quadro
dei lavoratori infedeli per quanto di conseguenza”, ha concluso Bobbio.
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