“Anche
quando si tratta di camorristi e, in particolare, di camorristi
tesserati con qualche partito, sono abituato a non guardare in faccia a
nessuno. E se dovesse risultare confermato che tra gli iscritti al Pdl
di Castellammare di Stabia vi è qualche persona di camorra, pretenderò
che il mio partito proceda all’immediata espulsione della stessa. È
chiaro che, in questo momento, nel quale è partita la macchina del fango
del Pd e della sinistra stabiese e non (si consideri che l’autore dello
«scoop» scrive al tempo stesso su Metropolis ed è addetto stampa del Pd
di Orlando) è prematuro fare distinguo e sottilizzare, ma va detto con
grande chiarezza subito che questo ipotetico e ancora tutto da
dimostrare «caso» è comunque ben diverso e molto meno grave di quello
che straziò il Pd stabiese all’indomani dell’omicidio Tommasino. In
quella vicenda, fra i tesserati c’era uno degli assassini di Tommasino e
non, per esempio, ove mai fosse dimostrato, la moglie di un
collaboratore di giustizia che si sarebbe tesserata dopo l’inizio della
collaborazione del marito, persona per definizione normativa fuori dalla
camorra. Anzi, a ben guardare, la famiglia di costui quando era
camorrista e assassina si tesserava col Pd e quando è passata dalla
parte della giustizia si sarebbe tesserata col Pdl… Chiarisco, poi,
inoltre, sempre preliminarmente, che io sono il sindaco di
Castellammare, iscritto al Pdl, e non sono il rappresentante del partito
in città per cui non ho gestito il tesseramento e non ho, per statuto,
poteri di controllo sullo stesso”.
Lo ha detto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio.
“Chiarisco
ancora che, per quanto riguarda la mia persona e il mio ruolo
politico-istituzionale, quello che conta sono le mie azioni che in
termini di attacco alla camorra parlano molto chiaro. Ribadisco che, se i
fatti raccontati da Metropolis fossero confermati, pretendo sin d’ora
che, comunque, i tesserati Pdl che fossero individuati in qualunque modo
riconducibili a clan di camorra siano espulsi immediatamente dal
partito. Aggiungo, ancora, che il tesseramento del Pdl è un tesseramento
estremamente libero, in cui qualunque cittadino può iscriversi anche
via web o per corrispondenza. E che, quindi, il tesseramento stesso
sfugge per definizione statutaria a ogni ipotesi di controllo
preliminare da parte del partito stesso. Ciò, ben diversamente da quanto
accadde nel 2009 per il Pd a Castellammare, laddove i tesserati
camorristi si dovettero presentare personalmente presso la sezione dello
stesso Partito democratico esibendo un documento, firmando di proprio
pugno e pagando l’iscrizione alla presenza di funzionari del Pd stesso.
Aggiungo ancora che se fossero confermate tutte le asserzioni del
giornale stabiese saremmo in presenza di un numero di persone così
ridicolo che, su quasi 3300 adesioni, arriverebbe a una percentuale
dello 0,001. Va chiarito che l’attacco giornalistico è stato sferrato in
maniera alquanto affrettata. Infatti, il giornale, è entrato in
possesso della lista dei tesserati non ancora pubblica ed ha divulgato
la distorta notizia, senza tener conto, dolosamente, neppure del fatto
che, dall’epoca della conclusione del procedimento di tesseramento, non è
trascorso il tempo utile ad avviare e a concludere i controlli ad
effettuarsi – non da parte mia – su ciascuna singola tessera secondo
statuto e regolamento del partito. Se poi il metodo di questa macchina
del fango animata in prima battuta da questo succedaneo di San Catello
che risponde al nome di Santaniello e dal suo committente e datore di lavoro che risponde al nome dell’on. Orlando (il quale avrebbe parecchi affarucci suoi di cui occuparsi se solo pensiamo alle primarie del Pd a Napoli e annessi secondiglianesi)
è quello di sparare a raffica pescando tra gli elenchi degli iscritti
tesserati Pdl a Castellammare (che ancora non si sa come abbia avuto)
nomi di famiglie intere, senza neanche avere la decenza di pensare che
esistono le omonimie, allora vuol dire che ci attrezzeremo di
conseguenza. Chiarisco che quando si tratta di camorra io
non chiudo né uno né tutti e due gli occhi a differenza degli esponenti
della sinistra stabiese e non, esercitando al contrario, con attenzione
estrema, tutti i poteri di controllo di cui sono dotato, quando ne sono
dotato. Ovviamente, parlando di tesseramento, non ho nessun potere di
controllo. Vale la pena, poi, di ricordare al solito stupido in malafede
che se, per esempio, tale Nicola Abatino ha deciso di tesserarsi, lo
stesso Nicola Abatino, ancorché licenziabile da alcuni anni, in quanto
dipendente comunale, non era stato mai cacciato dal Comune dalle
amministrazioni precedenti alla mia, ivi compresa quella Vozza, tanto da
rientrare come caso emblematico non solo negli atti della commissione
d’accesso, ma da essere oggetto di una delle prescrizioni dettate dal
prefetto all’esito della stessa e che, non appena fui eletto sindaco,
l’Abatino fu licenziato dalla mia Amministrazione in ottemperanza alle
prescrizioni prefettizie. Non è venuto in mente a questi spalatori di
fango che l’Abatino, per esempio, avrebbe potuto decidere di tesserarsi
al solo e unico scopo di creare una difficoltà al partito e al sindaco
che aveva osato licenziarlo? Nel contrasto alla camorra mai fatto fino
ad oggi in questa città al di là di inutili buffonate di facciata, dai
miei predecessori, com’è mia abitudine ci sto rischiando in proprio
personalmente e familiarmente e non permetto a nessun buffone in
malafede di mettere neanche lontanamente in dubbio, nella sua paranoia
strumentalizzatrice, che la gente su questo come su tutti gli altri temi
si possa fidare di me”, ha aggiunto Bobbio.
“Se
questo è il gioco, sono disposto a giocarlo con qualunque mezzo e
questi cialtroni calunniatori non devono fare altro che scegliere come e
dove. Come mai, guarda caso, su un tesseramento in provincia di Napoli
superiore alle 55mila adesioni, il «caso» viene montato dal giornale di
Castellammare a me ostile, a firma dell’addetto stampa del Pd
provinciale e regionale verticalizzando questa patetica bolla mediatica,
come sarebbe stato lecito attendersi non già sul partito ma sul sindaco
che, ribadisco, come dovrebbe essere noto, è un semplice iscritto e non
il responsabile cittadino né il titolare dei poteri di controllo sul
tesseramento? Per questa gente, la realtà non conta: quando gli conviene
mi dipingono come un emarginato nel Pdl e quando gli conviene il
contrario, come oggi, mi vogliono far apparire come il vero padrone e
controllore del partito. Diffido Metropolis formalmente dal continuare
su questa strada sensazionalista, calunniatoria e diffamatoria sia nei
titoli che nei contenuti degli articoli. All’iniziativa di oggi farà
subito seguito una mia querela e richiesta di risarcimento danni e altre
ne seguiranno se la cosa dovesse ripetersi”, ha concluso Bobbio.
Nessun commento:
Posta un commento