“Quelle di Vozza sono le farneticazioni vuote di un uomo stretto in un angolo e schiacciato dai fatti”.
Lo ha detto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, replicando a un comunicato stampa del consigliere Salvatore Vozza.
“I fatti sono, per esempio, il violento attacco verbale che gli portò, nella seduta consiliare del 7 giugno 2005, subito dopo la vittoria elettorale, il suo odierno alleato Nicola Cuomo. Disse Cuomo: «Da più parti ci è giunto all’orecchio che, in questa campagna elettorale, vari candidati, guarda caso, esclusivamente della coalizione vincente, si accompagnavano e sono sostenuti da noti pregiudicati… Chi ha un minimo di esperienza politica, e noi l’abbiamo, comprende che la delinquenza organizzata nelle sue varie articolazioni si è mossa unidirezionalmente per l’attuale compagine governativa e poiché è noto che certi personaggi si muovono sempre in cambio di favori o prebende, diciamo a gran voce innanzitutto ai cittadini, poi alle forze dell’ordine, poi alle altre istituzioni, di vigilare… Al sindaco definitosi maestro di legalità che in materia dà lezioni, ma non ne prende, replichiamo che c’è una parte significativa di cittadini, e noi con loro, che su temi della legalità non si sente rappresentata da lui e dalla sua maggioranza… La camorra stabiese nelle sue varie articolazioni si è interessata al voto amministrativo in maniera forte e poiché noi lotteremo sempre contro coloro che intendono condizionare negativamente la vita amministrativa e le istituzioni, abbiamo lanciato il nostro grido d’allarme e continueremo a farlo e questa mala pianta non si sradica con i protocolli sulla legalità e con le chiacchiere, ma con le azioni concrete. Non chiediamo a lei, signor sindaco, di compiere attività investigativa o di lotta al delinquente di turno, ma di far rispettare le regole quotidianamente infrante sul nostro territorio; pensiamo alle infrazioni al codice della strada, alle occupazioni abusive di suolo pubblico, all’abusivismo edilizio, all’evasione dei tributi locali, al controllo dei dipendenti pubblici per evitare comportamenti disonesti o illegittimi etc... Se la delinquenza pensa di essersi liberata della nostra azione votando l’attuale coalizione, ha sbagliato i suoi calcoli… Da qui a dire che la coalizione Vozza abbia vinto per un voto inquinato ce ne passa; ha vinto perché in lui le attuali e arriviste dirigenze dei partiti locali hanno visto il gran ed esperto cerimoniere, cerimoniere di vecchie pratiche politiche, capace di garantire accordi di potere. Caro sindaco, non l’è stato dato un voto per cambiare, ma le è stato dato un voto per restaurare. Senza i ricatti, senza le promesse di posti di lavoro, senza le sottili e larvate minacce all’elettorato, senza le promesse di attribuzioni di incarichi a destra e a manca, l’esito della competizione sarebbe stato ben diverso…». Le ricorda, Vozza, queste parole? In quella sede, Cuomo non si limitò a lanciare accuse generiche e vuote, ma, come i fatti hanno poi dimostrato, dall’omicidio Tommasino in poi, le asserzioni di Cuomo hanno cominciato a ricevere una verifica concreta e comprovata tanto tragica quanto ormai in dirittura d’arrivo, si spera”, ha aggiunto Bobbio.
“Altro fatto è, per restare alla materia dei parcheggiatori abusivi, il contenuto obiettivo e inconfutabile della telefonata di Vozza con l’allora consigliere di opposizione Ida Scarpato. Quanto alle dichiarazioni di collaboratori di giustizia che – afferma Vozza nel suo comunicato – «hanno fatto emergere rapporti con esponenti politici locali», non solo le stesse allo stato sono delle pure e semplici affermazioni che vanno riscontrate, ma al contrario queste affermazioni, nella parte in cui riguardano direttamente Vozza, sono invece molte pesantemente riscontrate proprio dall’intercettazione telefonica del colloquio con la Scarpato. La situazione di Vozza, quindi, se volessimo affrontarla processualmente, sarebbe una situazione piuttosto chiusa, anche perché mentre molto indirettamente e de relato qualcuno, forse anche per inquinare, parla di qualche consigliere comunale, le circostanze che convergono su Vozza convergono su un soggetto direttamente titolare dell’azione amministrativa e, quindi, in grado di intervenire concretamente, con azioni od omissioni, a favore di chi gli lanciava un appello”, ha continuato il sindaco.
“D’altronde, per restare alla politica e a un’analisi appena superficiale dei fatti, che le parole di Nicola Cuomo pronunciate nel 2005 fossero vere (e sarebbe per la verità uno dei rari casi in cui ciò è sostenibile), esse troverebbero un riscontro nei comportamenti dell’Amministrazione successivi alle elezioni del 2005, comportamenti nei quali non è ravvisabile un solo atto concreto per mettere la camorra fuori dal circuito civile. Al contrario, ma mi dà fastidio solo parlarne, le affermazioni circa le elezioni del 2010 sono dimostrate false e vaniloquenti dall’elenco infinito di iniziative concrete che io adottato contro la camorra, iniziative delle quali è inutile perfino fare un elenco”, ha concluso Bobbio.
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