lunedì 6 dicembre 2010

Falò dell'Immacolata, Bobbio scrive a Caldoro: più controlli della Forestale a Castellammare

Il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi
Bobbio, in una lettera indirizzata al presidente della Giunta
regionale della Campania, Stefano Caldoro, e al prefetto di Napoli,
Andrea De Martino, ha sottolineato la necessità di una “maggiore e più
incisiva presenza di personale del Corpo Forestale dello Stato sul
territorio della città di Castellammare di Stabia”, in vista della
tradizionale accensione dei falò la notte della festa dell'Immacolata.
“L’attività ordinaria assicurata dal presidio cittadino del Corpo
Forestale dello Stato non si manifesta né particolarmente visibile né
particolarmente incisiva, pur insistendo su un territorio connotato
dalla presenza del Monte Faito e dei Monti Lattari, con tutti i
connessi problemi legati alla salvaguardia e alla tutela dell’ambiente
e del patrimonio boschivo, al dissesto idrogeologico e alle varie
forme di abusivismo che, purtroppo, interessano la montagna”, si legge
nella missiva. “Tale situazione appare, purtroppo, ancora più grave ed
allarmante in questi primi giorni del mese di dicembre. Infatti, in
occasione dell’imminente festività dell’Immacolata, che nella città di
Castellammare viene tradizionalmente celebrata con l’accensione di
enormi falò sulla pubblica via (fenomeno contro il quale abbiamo
comunque predisposto importanti iniziative), è profondamente radicato
il malcostume o, per meglio dire, il vero e proprio atteggiamento
criminale di fasce della popolazione che, anche quest’anno, come negli
anni precedenti, pur di raccogliere legname idoneo alla
predisposizione dei falò, stanno di fatto saccheggiando ben precise
aree della montagna, senza che l’organo di polizia preposto, ossia il
Corpo Forestale dello Stato, faccia alcunché per impedirlo,
costringendo peraltro le altre forze di polizia attive sul territorio
a tentare, al di fuori della loro competenza, di arginare il fenomeno
con indubbio disagio e dispendio di risorse”.
“Le zone più selvaggiamente interessate, con grave pericolo peraltro
per la pubblica  e privata incolumità, e che andrebbero attentamente
controllate in via preventiva e repressiva, sono certamente quelle
rappresentate dai costoni della montagna che fiancheggiano il tratto
urbano della linea ferroviaria Circumvesuviana e quelle di Monte
Faito, nella zona cosiddetta del Quisisana. Nell’ambito della prima
area, solo nelle ultime ore, come viene riferito da personale del
locale commissariato, sarebbero stati recisi diversi pini, andando
così ad aggravare una già precaria situazione che ha già visto, nel
corso degli ultimi due anni, l’abbattersi sulla sede ferroviaria di
alberi, la cui caduta solo per un caso non ha cagionato vittime. Anche
per quanto riguarda il Monte Faito, lato Quisisana, l’aggressione al
patrimonio boschivo avrebbe causato, in assenza totale di vigilanza
sul territorio, il taglio selvaggio di più di cento giovani faggi”.
Di qui, la necessità, secondo il primo cittadino di Castellammare di
Stabia, di predisporre un adeguato piano di sorveglianza e controllo
del territorio ad opera del Corpo Forestale dello Stato.

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