“Ho qualche difficoltà ad inquadrare, personalmente e partiticamente, il sen. Di Nardo che, questa mattina, mi ha fatto passare un brutto quarto d’ora, lasciandomi tuttora in ansia, con il tuonante proclama di volersi candidare come sindaco di Castellammare di Stabia”.
Lo ha detto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio.
“Peraltro, uno dei senatori Di Nardo che io conosco è abbastanza famoso per la sua capacità di anticipare i tempi visto che, comunque, mancano tre anni e mezzo alle prossime elezioni comunali. Ma, in ogni caso, resta la difficoltà, per me, di capire a quale parlamentare Di Nardo io mi debba rivolgere perché, se non ricordo male, o non me ne sfugge qualcuno, nel corso degli ultimi anni abbiamo avuto un Di Nardo del Ccd, un Di Nardo del Cdr (non quello di Tufino), un Di Nardo dell’Udr, un Di Nardo dell’Udeur e un Di Nardo dell’Idv (manca solo l’Unione Valdotene, Südtiroler Volkspartei e Vallée d'Aoste Autonomie Progrès Fédéralisme)”, ha commentato Bobbio.
“Indubbiamente, tutti questi onorevoli e senatori Di Nardo (uno di loro, peraltro, è stato anche sottosegretario all’Interno con qualche problemino, speriamo risolto, di casa…) dicono di essere il parlamentare di riferimento degli stabiesi, senza tuttavia precisare, giustamente, se gli stabiesi stessi lo tengano come punto di riferimento al fine di incrociarlo o di evitarlo… Oggi sta con Di Pietro e, come si dice, dopo lungo travaglio politico, chi si somiglia si piglia… Sono comunque molto turbato perché, evidentemente, l’affare si ingrossa, da quando il Di Nardo ha deciso di prenderlo nelle sue mani: resosi conto che i suoi «pulcini» e il suo vecchio «gallinaccio» di riferimento non sono neanche riusciti a mettere insieme dodici firme, altro che quindici!, per la sfiducia, ha deciso di scendere personalmente in campo: e quindi mi rendo conto di essere nei guai”.
“Vorrei solo fare presente a questo Di Nardo uno e quintuplo che, per dare le spallate decisive, occorre avere le spalle e non solo quelle. Registro poi, comunque, un grande e significativo scatto d’orgoglio dei «Di Nardi» quando, parlando di se stessi, fanno riferimento alla necessità della città di avere una classe politica adeguata. Credo però sia utile ricordare ai «Di Nardi» che, grazie alla mia Amministrazione e alla mia maggioranza, la città sta rapidamente crescendo e migliorando e che, quindi, lui e quelli come lui erano fino a ieri la classe politica adeguata alla città e già oggi non lo sono più. Registro poi che i «Di Nardi» proclamano il loro dovere di far sentire alla gente che sono al loro fianco: la gente stabiese ha tirato un gran sospiro di sollievo, meglio al loro fianco che alle loro spalle…
D’altronde, essendo io un uomo notoriamente compassionevole, mi auguro che alla disponibilità dichiarata da Di Nardo a candidarsi a sindaco rispondano in maniera positiva almeno tre o quattro persone, ché mi dispiacerebbe sinceramente che la sua disponibilità uscisse mortificata da un generale e indifferente silenzio. Comunque stia tranquillo, se nessuno dovesse accettare la sua disponibilità, mi impegno a sostenerlo personalmente. E poi: come potrebbe la città rinunciare a un sindaco che, con una storica e memorabile agenzia Ansa del 27 gennaio del 2000, annunciava: «Non posso che essere raggiante per la decisione dell’Istat […] di inserire il nostro limoncello nel novero dei prodotti che determinano l’andamento degli indici di inflazione»?
Cari parlamentari «Di Nardi» non dimenticate la nobile campagna sociale: bevi responsabilmente. E grazie per averci regalato un momento di grande ilarità”, ha concluso Bobbio.
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