venerdì 24 febbraio 2012

Legalità, casa boss D’Alessandro diventa centro d’accoglienza. Bobbio: crimine non paga

nella foto: la consegna delle chiavi (ph. Manzo)

“Da covo del crimine e del malaffare a casa della non-violenza e dell’accoglienza: la camorra si combatte, e si batte, con iniziative concrete dal forte valore simbolico”.
Lo ha detto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, a margine della cerimonia di consegna delle chiavi di un appartamento, un tempo appartenente al boss Liberato Paturzo, esponente del clan D’Alessandro, ai volontari dell’Associazione «Casa della pace e della non-violenza» che già hanno in gestione altri due immobili confiscati nello stesso stabile.
“L’abitazione, di circa cento metri quadrati, sita nel Centro storico cittadino, sarà destinata a front-office e centro di prima accoglienza e andrà ad aggiungersi alle strutture dell’«Asharam Santa Caterina» che offrono un tetto ad oltre dieci donne dell’Est Europa. Da oggi, grazie a questa nuova sistemazione, sarà possibile accogliere un maggior numero di immigrati e non più solo donne, come accaduto finora”, ha aggiunto Bobbio.
Per il primo cittadino, “si tratta di una iniziativa che ha un significato di grande impatto sul fronte della lotta all’illegalità e alla camorra” perché conferma, con la forza dell’esempio, che “il crimine non paga” e sottolinea, una volta di più, che “lo Stato – nelle sue varie articolazioni sul territorio, a cominciare dall’Amministrazione comunale – è in prima linea per l’affermazione dei principi di legalità e di giustizia. Aver riaperto, dopo due anni, un immobile confiscato a un esponente della criminalità locale e destinarlo a scopi sociali, facendolo vivere grazie allo straordinario lavoro di tanti giovani, cui va il mio plauso e il mio ringraziamento, è un ulteriore duro colpo inferto da quest’Amministrazione alla bestia camorrista”, ha concluso Bobbio.
“Il lavoro dei volontari in questo stabile, uno dei primi beni confiscati alla criminalità organizzata nella nostra regione”, gli hanno fatto eco il vicesindaco Giuseppe Cannavale e l’assessore Rosanna Angiò, “è encomiabile. Grazie a questo nuovo spazio, i ragazzi e le ragazze che si occupano seriamente di immigrazione potranno organizzare nuove attività e aumentare il numero di posti letto disponibili”.
nella foto: la consegna dell'immobile (ph. Manzo)
“Il nostro lavoro oggi ha un riconoscimento ufficiale”, racconta invece Maurizio Somma, presidente dell’associazione «Casa della pace e non-violenza», “e con quest’Amministrazione comunale stiamo lavorando in sintonia d'intenti con l'obiettivo condiviso di dare una mano agli stranieri, che gravitano nel nostro territorio, e che hanno bisogno di punti di riferimento legali e validi”.
Alla cerimonia hanno preso parte, tra gli altri, anche i consiglieri provinciali Serena Albano e Patrizia Sannino ed i responsabili del Consorzio Sole Maurizio Conte ed Angelica Romano.

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