venerdì 7 ottobre 2011

LUIGI BOBBIO: sei domande al quotidiano Metropolis

Rispondo volentieri alle domande di Metropolis, ancorché proposte da un giornale che disistimo profondamente, non già perché mi è platealmente contrario ma per quella che giudico una inaccettabile conduzione editoriale. E lo faccio anche per permettere, una volta tanto, allo stesso Metropolis di dare voce a una persona onesta e perbene che ha realmente lottato e lotta contro il fenomeno criminale invece che ai soliti camorristi: non vi ci abituate, però...

Il sindaco sapeva della maglietta «pro-camorra» prima della denuncia di Metropolis, che cosa ha fatto?

Non sapevo della famigerata maglietta e, anche se lo avessi saputo, avrei lasciato alle forze di polizia e alla magistratura di intervenire, non essendo mio costume invadere le competenze altrui. Sullavicenda maglietta, gradirei tuttavia che i metropolitani chiarissero per quale ragione, pur essendo a conoscenza dell'episodio ben prima della intimidazione camorristica (visto che se ne fa cenno, ad esempio, in un articolo sul “Fatto Quotidiano” del giorno 2 ottobre 2011) come mai hanno sparato la notizia solo dopo aver subito l’intimidazione. Forse che se l'erano conservata per cercare di rafforzare e rinfocolare quel poco di notorietà e visibilità che avevano scippato con quanto accaduto con Belviso?

 

Il sindaco cosa pensa della libertà di stampa e perché vieta ai giornalisti l’ingresso al Comune?

A differenza dei metropolitani, io sono un cultore della libertà in genere e di quella di stampa in particolare e al Comune non è vietato l'ingresso ad alcun giornalista. Accettiamo anche la benemerita categoria dei giornalai, tra i quali conto anche numerosi amici. Se c'è qualcuno che si mette sotto i piedi la libertà di stampa sono proprio gli aspiranti martiri metropolitani che, omettendo di scrivere sotto la testata la frase “organo di partito” (o, fate voi, organo di sistema), truffano in senso politico, i loro lettori presentandosi come giornale imparziale sul quale, oltre al palese tenore della linea editoriale, scrivono un ex assessore comunale della Giunta Vozza (MariellaParmendola), l’ex addetto stampa di Vozza (Alessandra Staiano) e la new entry dell’ufficio stampa del Pd Giovanni Santaniello.


Il sindaco ritiene che attaccare un giornale, indipendentemente dal giudizio che ne ha, aiuti la lotta alla camorra?

 

Io non attacco un giornale, bensì cerco di difendere i cittadini dalla cattiva informazione e dall'impostazione faziosa, fermo restando il pessimo giudizio che, proprio per queste ragioni, ho del vostro quotidiano. Ovviamente, non attaccherei mai un quotidiano per aiutare la lotta alla camorra. Nello specifico, tuttavia, ritengo che attaccare il quotidiano che, per libera scelta, dà frequentemente voce ai camorristi e oggi, per di più, cerca di usurpare un ruolo anticamorra che non ha e non ha mai avuto, possa anche aiutare la lotta alla camorra. Piuttosto, sarebbe interessante poter avere un'analisi di mercato per andare a scorporare le fasce sociali dei più affezionati lettori del quotidiano in questione.


 
Cosa farà il sindaco per i ragazzi a rischio e per evitare che vengano reclutati dai clan?


Prometto: mi impegnerò sempre di più perché i nostri teneri virgulti non abbiano mai modo di leggere il vostro quotidiano

Il sindaco dica un risultato concreto ottenuto nella lotta al clan D’Alessandro


Semplice: andate a confrontare le iniziative da me adottate fino ad oggi e quelle che verranno con gli atti dellacommissione d'accesso e con quelli delle varie inchieste giudiziarie in corso. Dopo averlo fatto, cercate di vergognarvi almeno un po' perché, su ognuna di esse, invece di sostenerle, avete preferito dare voce ai camorristi o ai politici a vario titolo contaminati dai primi nel corso degli anni per osteggiarle e cercarle di indebolirle.

Ps:
sono offeso, oggi avete pubblicate solo 3 pagine per attaccarmi: vi invito a un numero speciale! Cortesemente, però, anche se mi rendo conto che forse non potete sostenerne più i costi, vorrei che almeno il numero speciale fosse stampato nel così tanto carino formato mini-tabloid invece che nel rinato formato lenzuolo che aggiunge in maniera devastante l'indecenza della forma a quella dei contenuti.

Pps:
quanto alle domande, per favore, sempre a beneficio dei teneri virgulti di cui sopra, un'occhiatina in più alla lingua italiana. È vero che non pretendiamo cultura da tutti, ma almeno istruzione...
Ppps:
per Santaniello, complimenti per l'ultimissimo salto di qualità professionale come nuovo addetto stampa del Pd provinciale. Un solo consiglio, però: quando invia ai colleghi giornalisti i comunicati stampa del Pd, comunicati che trovano puntualmente spazio anche sul suo giornale, utilizzi almeno un diverso account di posta elettronica. Così, giusto per opportunità…
Pppps:
Una sola informazione ai lettori di questa nota: non ho parlato coi metropolitani perché li consideri miei avversari, l'ho fatto solo per cercare di salvare dal disastro civile e culturale quei 33 lettori che gli sono rimasti.
In ultimo, ecco sei domande che rivolgo ai giornalisti di Metropolis a cui, spero, vogliate dare risposta con la stessa sollecitudine da me dimostrata nei confronti delle vostre


SEI DOMANDE AL QUOTIDIANO METROPOLIS

1) Perché il quotidiano Metropolis è solito dar voce ai camorristi?



2) Perché il quotidiano Metropolis ha pubblicato, senza controllarne la veridicità, una lettera di un pluripregiudicato vicino al clan D’Alessandro che dichiarava falsamente (come è stato poi accertato) di aver votato per me: è questo il controllo delle notizie che la redazione effettua?



3) È cosciente il quotidiano Metropolis che la notizia – non ancora confermata – dell’asserito pentimento di Salvatore Belviso potrebbe aver pregiudicato delicatissime indagini anticamorra?

 

4) È cosciente il quotidiano Metropolis che la notizia – non ancora confermata – dell’asserito pentimento di Salvatore Belviso potrebbe aver esposto al rischio di vendette trasversali i familiari di quest’ultimo?


5) Come mai il quotidiano Metropolis ha dimenticato – diversamente dagli altri quotidiani campani – di pubblicare alcune intercettazioni, contenute agli atti di più inchieste antimafia, che riguardano i vertici della passata Amministrazione?

6) Perché il quotidiano Metropolis ha dimenticato – diversamente dagli altri quotidiani campani – di pubblicare alcuni verbali di collaboratori di giustizia, contenuti agli atti di più inchieste antimafia, che riguardano i vertici della passata Amministrazione?
Grazie,
Luigi Bobbio

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