“In mancanza dell’approvazione del bilancio si verificherà
l’inevitabile obbligo di consegna, da parte dell’amministratore o, in mancanza,
del collegio sindacale della società, delle scritture contabili al tribunale
civile di Torre Annunziata perché ne dichiari il fallimento posto che il
capitale, non ricapitalizzato, non è conforme al minimo stabilito dalla legge. È chiaro che, dichiarato il fallimento, le
uniche attività che saranno svolte dal curatore sono quelle di messa all’asta
di ogni bene in titolarità della società, affinché siano procurate le somme per
pagare i creditori con precedenza i lavoratori e i relativi arretrati. È chiaro
che, tale recupero, risulterà assolutamente insufficiente posto che la «Terme
di Stabia spa» non possiede alcun immobile, che è invece di proprietà della «Sint
spa». Tra l’altro, il Comune e quest’ultima, trattandosi di società per azioni
e non di azienda speciale, non sono per legge obbligate a coprire le perdite e
dunque a pagare creditori e lavoratori, ma sono responsabili nei soli limiti
del capitale conferito che all’oggi praticamente non esiste più”.
Lo specifica
il sindaco, Luigi Bobbio.
“È
escluso, inoltre, che il curatore fallimentare possa continuare l’esercizio
dell’impresa perché nessuna attività può essere svolta nelle condizioni
economico-strutturali in cui si trovano le Terme, che non beneficeranno, dopo
il fallimento, degli ingenti capitali che sono stati previsti nella proposta
del bilancio di previsione all’odg del consiglio comunale dell’8 novembre. È
escluso inoltre, come pure riferito in interventi politici degli ultimi giorni,
che a seguito del fallimento delle Terme il Comune possa decidere di costituire
una nuova società, magari assumendo i lavoratori rimasti senza posto dopo il
fallimento. L’attuale legislazione, importata dalla spending review 2 (decreto legge 95/12), pone infatti il divieto di
costituzione di nuove società da parte degli Enti pubblici e, inoltre,
ribadisce che nelle società partecipate già esistenti il personale possa essere
assunto solo all’esito di pubblico concorso. Perciò, anche un’eventuale (impossibile)
nuova società non garantirebbe in alcun caso l’obbligo di assumere gli stessi
lavoratori”, ha aggiunto il primo cittadino.
L’intervento
di un eventuale privato, sempre che ritenga appetibili apparati e macchinari costituenti
l’azienda, che venga ad acquistarla o ad acquistarne un ramo, difficilmente
potrebbe essere attratto da una situazione drammatica dal punto di vista
organizzatorio e delle risorse impiantistiche, posto che il rilancio
dell’intero apparato non può che derivare dal rilevante finanziamento di un
progetto che preveda anche il rinnovamento dei macchinari aziendali. Pertanto,
sarebbe giunto il momento di smetterla di illudere i lavoratori in maniera
cinica e spregiudicata come sta facendo l’opposizione di centrosinistra la
quale, al contrario, farebbe bene a gettare la maschera e a dire che ha scelto
di far fallire le Terme, non votando il bilancio, pur di far cadere la mia
Amministrazione. È bene, una volta per tutte, che tutti si rendano conto di un
dato obiettivo e non più eludibile: le Terme, senza bilancio comunale, e per
tutte le ragioni sopradette non saranno ricapitalizzate e non beneficeranno di
investimenti con la conseguenza che, se il bilancio comunale non passerà,
l’unico dato certo indubitabile e ineluttabile sarà che, un minuto dopo, le
Terme saranno tecnicamente fallite e i lavoratori senza posto di lavoro.
Rinnovo, ancora una volta, quindi, l’invito a tutti i soggetti politici
consiliari responsabili a creare le condizioni affinché il bilancio passi. Non
lo chiedo per me, né per procurarmi una sterile e inutile sopravvivenza
politica, ma lo chiedo per consentire ai lavoratori delle Terme di mantenere il
posto di lavoro e di beneficiare di quello che, da quel momento, sarebbe il
sicuro rilancio dell’azienda. Da parte mia, continuerò a lavorare in queste ore
per creare le condizioni in base alle quali l’approvazione del bilancio possa
essere non un gesto fine a se stesso ma il primo passo concreto per ritrovare
una maggioranza consiliare stabile e salda che possa permetterci di condurre a
termine la consiliatura nell’esclusivo interesse della collettività”, ha
concluso Bobbio.
Nessun commento:
Posta un commento