“Non saprei dire se la situazione, in cui si è infilato il dott.
Cassaneti, componente del Collegio dei revisori del Comune di Castellammare di
Stabia, sia più ridicola o più assurda e pericolosa. Ovviamente, scherzo. Siamo
in presenza di una situazione che deve trovare un immediato momento di arresto.
Qualcuno deve intervenire, perché si è superato ogni limite di decenza e di
legge”.
Lo ha
detto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio.
“Il 2
novembre, intorno alle ore 18, è stato pubblicato su testate giornalistiche web
un comunicato a firma «I capigruppo Pd, Sel, Idv (Pannullo-Ciliberto-Apuzzo)».
Stampandone il testo, a partire dalla terza pagina e, in particolare, dal punto
2 e fino alla quarta, è possibile leggere una pagina e mezzo di dissertazioni, peraltro
totalmente incondivisibili; e non ci sarebbe ovviamente nulla di strano, visto
che l’opposizione svolge il suo ruolo, in questo caso, dando i numeri (cosa
alla quale, come ci dimostrano gli ultimi accadimenti, l’Idv è nello specifico
particolarmente avvezza). Accade, però, che ieri mattina, con numero di
protocollo in entrata 0048734, per l’appunto del 5 novembre, venga protocollato
agli atti del Comune l’ennesimo rutilante parere di minoranza del revisore
dott. Antonio Cassaneti. Tale protocollazione era stata preceduta dall’invio
dello stesso parere di minoranza a mezzo posta elettronica certificata alle ore
16:44 di venerdì 2 novembre, ossia in un momento nel quale, com’è noto perfino
al dott. Cassaneti, quella posta elettronica, destinata esclusivamente
all’ufficio protocollo del Comune, non sarebbe stata aperta né, quindi, letta
da nessuno fino almeno al lunedì mattina – ha continuato Bobbio –. Lunedì
mattina ho, quindi, non lo nascondo, con una certa sofferenza intellettuale, iniziato
a leggere tutte le sue, ahimè, sessantaquattro pagine. Purtroppo, io sono
sempre e comunque un lettore attento e dotato di buona memoria e quali non sono
stati la mia sorpresa e il mio sgomento quando, giunto a pag. 31, mi sono imbattuto,
parola per parola, scritte sul foglio, addirittura con la stessa impaginazione,
in un testo identico al su richiamato comunicato stampa degli immaginifici
capigruppo Pd-Sel-Idv! Un autentico copia-e-incolla. Poiché riesce difficile
credere, conoscendone l’alto valore scientifico, che il Cassaneti, ancorché
pregiudicato per falso in atto pubblico, possa essersi abbassato a scopiazzare
il comunicato stampa dell’opposizione comunista e para-tale (si richiama sempre
all’attenzione che il comunicato stampa suddetto è del 2 novembre e il parere è
stato inviato a mezzo Pec lo stesso 2 novembre) resta una sola possibilità”.
“A
questo punto occorre uscire dall’ironia e farsi seri, perché la questione è
molto seria: è stata l’opposizione, verosimilmente (e sempre salve eventuali
spiegazioni contrarie, che gradiremmo molto) a scopiazzare parte del parere del
Cassaneti – ha aggiunto Bobbio –. E la cosa, tutto sommato, non sarebbe grave
se avesse almeno avuto il buongusto di pubblicare il comunicato non dico il 6 novembre,
ma almeno il 5 pomeriggio. Quindi, l’opposizione Pd-Sel-Idv era in possesso del
parere del Cassaneti almeno dallo stesso giorno 2 novembre, cioè ne era a
conoscenza e in possesso molto prima che lo stesso parere, inviato a mezzo Pec
presso il Comune, fosse letto dagli unici destinatari legittimi, cioè il
presidente del consiglio comunale e il sindaco”.
“Allora
qualcuno dovrà dirci in quale ipotesi di correttezza normativa e deontologica
si possa mai inquadrare questo ennesimo comportamento del dott. Cassaneti, il
quale è rimasto evidentemente con le mani nella tagliola da lui stesso innescata.
Che fine hanno fatto, per limitarci a quest’ultima circostanza, i doveri di
collaborazione con l’Ente, il dovere di rispetto degli obblighi di mandato, il
dovere di riservatezza professionale che incombono sull’intero Collegio dei
revisori come su ciascuno dei suoi singoli membri? Ma il dott. Cassaneti, in
quanto componente del Collegio dei revisori, presta la sua attività – come
prescrive la legge – nell’interesse precipuo dell’Ente o nell’interesse
precipuo dell’opposizione politica all’Amministrazione comunale? Trovo
inqualificabile quanto accaduto e pretendo che qualcuno intervenga. Un
componente del Collegio dei revisori, il dott. Cassaneti, che asservisce a tal
punto alla politica il suo ruolo tanto da fornire all’opposizione politica il
proprio parere, seppur di minoranza, prima ancora che sia conosciuto dall’Ente
può mai ritenersi imparziale nell’elaborazione del proprio pensiero sulla
materia del bilancio del Comune? E chi si è rivelato così indecentemente «partigiano»
oggi, può mai pretendere di non essere giudicato come tale, per il passato, e
per l’immediato futuro? Il dott. Cassaneti, anche dopo aver inviato all’Ente e
per esso ai suoi unici interlocutori istituzionali (sindaco e presidente del
consiglio) il proprio parere, non è comunque titolato a farne l’uso che
ritiene. Non lo può, quindi, distribuire di sua iniziativa a taluni consiglieri
comunali piuttosto che ad altri, perché egli esaurisce il suo compito inviando
il proprio cd parere di minoranza al
presidente del consiglio cui residua l’onere di distribuirlo a tutti i
consiglieri e non solo a quelli di opposizione. Il fatto che poi il dott.
Cassaneti, per l’appunto, abbia immediatamente consegnato il testo del suo cd parere di minoranza ai soli
consiglieri di opposizione dimostra, ancora una volta, il suo ruolo di parte”,
ha concluso Bobbio.
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