“Un quotidiano cittadino oggi parla di «stangata della magistratura
contabile» in arrivo e di «assunzioni e gestione delle partecipate» nel mirino.
Alcuni fatti che sto per elencare mi consentono di dire che è finalmente
arrivato il momento di rivolgersi a tutte le autorità competenti su questa
oscura vicenda. La premessa è doverosa: come si fa ad annunciare, con tanta
sicurezza, l’imminente arrivo delle cd prescrizioni della Corte dei Conti? A
riferirne, seppur in parte, i contenuti? A dire che, nelle prossime ore, queste
fantomatiche prescrizioni arriveranno in Comune? A far riferimento a degli
obblighi cui il Comune di Castellammare sarebbe chiamato ad attenersi in
relazione al rendiconto al bilancio 2010? Troppi particolari per tentare di
nascondersi dietro a cose che sarebbero «trapelate» nell’udienza di fine
settembre. E allora i fatti, fatti che verranno nei primissimi giorni
dell’entrante settimana portati all’esame, una volta per tutte, della Procura
della Repubblica, del presidente della Corte dei Conti Giampaolino, della
Prefettura, dell’organo di autodisciplina della magistratura contabile e del
consiglio dell’Ordine dei dottori commercialisti di Napoli”.
Lo annuncia
il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio.
“I
fatti, dicevamo, e sono fatti molto strani che sono destinati a coinvolgere
l’operato della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, di un
magistrato della stessa Corte dei Conti della Campania, di un componente
dell’attuale Collegio dei revisori dei conti del Comune di Castellammare di
Stabia. Ecco la prima circostanza oltremodo singolare per usare un eufemismo:
la Corte dei Conti, sezione regionale di controllo per la Campania, ha
trasmesso la famosa pronuncia via fax
alle ore 13:05 del 31 ottobre. E qui la prima stranezza, in quanto non solo,
guarda caso, la pronuncia viene inviata subito prima della fatidica seduta di
consiglio per l’approvazione dei bilanci, in una fase politica estremamente
delicata per l’Amministrazione, ma per farla arrivare per tempo, qualche oscuro
funzionario si è affannato a inviarla alle 13:05 (!) del giorno precedente
l’inizio del lungo week-end di Ognissanti, giornata nella quale è veramente
difficile, negli uffici pubblici, trovare qualcuno che lavori, ma certamente
utile a fare in modo che qualche giornale bene informato, venuto in possesso
della notizia, possa cercare di trovare il modo di parlarne nei giorni
successivi. Ma evidentemente, il giorno e l’ora sono stati mal scelti perché
nessuno, all’interno della struttura comunale, è riuscito a inviare ai
destinatari il documento e, quindi, si cerca di capire come fare da parte di
qualcun altro a farlo diventare conoscibile all’esterno – ha aggiunto Bobbio –.
Passa il giovedì 1° novembre, con gli uffici chiusi, e qualcuno comincia a
preoccuparsi ponendosi la domanda di come mai non si riesca a rendere noto
questo documento. Destinatari dell’invio di questo documento, sono la mia
segreteria e il segretariato generale, e del fatto che sia stato inviato e che
sia stato ricevuto sono a conoscenza solo il noto funzionario della Corte dei
Conti, un componente dello staff del sindaco e il segretario generale. In
teoria (ma come vedremo, solo in teoria) nessun altro dovrebbe sapere che il
documento è stato effettivamente trasmesso, seppur in un momento particolare
che ne ha impedito, ad oggi, la diffusione ai destinatari. E invece no: c’è
qualcun altro che, pur non dovendo assolutamente esserne a conoscenza, ha
cominciato ad agitarsi perché ben sapendo (in maniera oscura e inquietante, che
dovrà essere chiarita) che la tanto attesa pronuncia è stata inviata dalla
Corte dei Conti, aspetta spasmodicamente per riceverla e impropriamente
diffondere”.
“Infatti,
alle ore 12:25 del 2 novembre, ricorrenza dei defunti, perviene a una delle
utenze della mia segreteria, una telefonata in cui il chiamante, presentandosi
come il dott. Cassaneti, componente del collegio dei revisori, pretende di
sapere dall’impiegato addetto se dalla Corte dei Conti fosse pervenuto o meno
via fax presso il mio ufficio di gabinetto un documento. Chiaramente, non
sapendone nulla, l’impiegato gli risponde picche e il dott. Cassaneti – o
sedicente tale – interrompe lì. A questo punto, la domanda sorge spontanea e
verrà posta: ma come fa il dott. Cassaneti o sedicente tale a sapere che la
Corte dei Conti ha inviato il documento, che lo ha inviato proprio via fax,
determinandosi addirittura a telefonare incautamente presso l’ufficio di
gabinetto del sindaco quasi a voler dire: visto che so che lo avete ricevuto,
perché non vi affrettate a mandarmelo? Orbene, è quanto meno improprio e
certamente inquietante non solo che il dott. Cassaneti sia a conoscenza
dell’invio, ma anche che si attivi per verificare perché lo stesso documento
non è stato diffuso. Una cosa è certa: dell’invio di questo documento al mio
Gabinetto, il dott. Cassaneti non lo ha saputo da nessuno dei suoi componenti,
quindi può averlo saputo solo dall’interno della Corte dei Conti”.
“Gli
altri fatti: il pregiudicato dott. Cassaneti (due decreti penali di condanna
per falso ideologico in atto pubblico) ha una sorella, giudice presso la
sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della Campania. Peraltro, quella
stessa sezione che sarebbe competente a giudicare nella denegata ipotesi di
azione di responsabilità contabile, di fatti riguardanti il Comune di
Castellammare. Lo stesso dott. Cassaneti, la di lui sorella, nonché cognata del
mio avversario politico, risultano avere pesanti motivi di ostilità politica e
personale nei confronti del sottoscritto posto che il dott. Cassaneti risulta
marito di una mia avversaria politica in campagna elettorale, la sig.ra Cuomo,
e la stessa dott.ssa Cassaneti, di lui sorella, fu ringraziata dalla oggi di
lei cognata nell’aprile 2005 per aver collaborato, insieme con altri, alla
stesura del programma elettorale della stessa sig.ra Cuomo. Com’è facile
vedere, si tratta di una vicenda non più sostenibile sul piano della stretta
normalità. È quindi obbligatorio chiedere l’intervento di tutte le soprascritte
autorità per recidere quello che appare con solare evidenza un groviglio
contorto e distorto di conflitto d’interessi e di incompatibilità conclamate –
ha continuato Bobbio –. Un groviglio nel quale il dott. Cassaneti, pur di
essere eletto membro dell’attuale Collegio dei revisori dei conti del Comune,
omise di dichiarare di essere pregiudicato per reati di falso ideologico in
atto pubblico, e manifesta la sua pregiudiziale contrarietà alla mia
Amministrazione con comportamenti incompatibili peraltro con la deontologia
professionale sistematicamente protocollando e scrivendo, anche in maniera
illegittima, referti di minoranza nell’ambito del Collegio di cui fa parte,
tutti contro l’Amministrazione. La stessa iniziativa assunta dalla sezione
regionale di controllo per la Campania della Corte dei Conti merita un’attenta
valutazione nelle sedi competenti posto che, per esempio, è da alcuni anni che
i bilanci dell’Ente vengono inviati alla sezione regionale di controllo la
quale, prima dell’esuberante e sospetto attivismo del pregiudicato dott.
Cassaneti (sempre fratello di una giudice della stessa Corte) non ha mai
ritenuto di sottoporli al benché minimo vaglio malgrado, quelli sì, fossero
certamente tutto tranne bilanci perfetti.
E allora, concludendo, ce n’è d’avanzo perché il timore, il fumus attraverso il rapporto
Cassaneti-revisore, Cassaneti-giudice, Corte dei Conti Campania e sua sezione
regionale di controllo appaia ictu oculi
assolutamente non tranquillizzante circa possibilità di interferenza su un
atteggiamento sereno, imparziale ed equilibrato della struttura Corte dei Conti
nei confronti dell’Ente. La Corte dei Conti, specialmente sotto la guida del
suo attuale presidente Giampaolino, per l’onore e l’indiscussa reputazione dei
suoi componenti in Campania a tutti i livelli, per il forte e determinante
nuovo ruolo che la legislazione le sta affidando, non merita di essere neanche
lontanamente coinvolta in un alone di sospetto che nasce dalle vicende come
sopra descritte. Pertanto, sarebbe in ogni caso opportuno che ogni valutazione
circa l’operato di soggetti istituzionali del Comune di Castellammare di Stabia
e delle società partecipate avvenisse in condizioni, anche geografiche, che
attestino, al di là di ogni ragionevole dubbio, ogni serenità e imparzialità nel
relativo giudizio, fermo restando che – ribadisco – sarà adita ogni strada
giuridicamente contemplata per accertare gli effettivi contorni in cui è
maturato l’episodio riferito, solo apparentemente contenuto, ma che in realtà è
latore di possibile rivelazione di scenari inquietanti. Ecco perché provvederò
ad esporre quanto esposto nelle sedi competenti. Non di meno, ogni adempimento
consequenziale alle prescrizioni che dovesse essere accertato fondato in onere
al Comune, vedrà il sottoscritto non esitare a impartire le necessarie
direttive del caso”, ha concluso Bobbio.
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