sabato 3 novembre 2012

Comune, la denuncia di Bobbio: talpe nella Corte dei Conti, Procura indaghi Il sindaco: fuga di notizie che lega un revisore dei conti a un magistrato contabile

“Un quotidiano cittadino oggi parla di «stangata della magistratura contabile» in arrivo e di «assunzioni e gestione delle partecipate» nel mirino. Alcuni fatti che sto per elencare mi consentono di dire che è finalmente arrivato il momento di rivolgersi a tutte le autorità competenti su questa oscura vicenda. La premessa è doverosa: come si fa ad annunciare, con tanta sicurezza, l’imminente arrivo delle cd prescrizioni della Corte dei Conti? A riferirne, seppur in parte, i contenuti? A dire che, nelle prossime ore, queste fantomatiche prescrizioni arriveranno in Comune? A far riferimento a degli obblighi cui il Comune di Castellammare sarebbe chiamato ad attenersi in relazione al rendiconto al bilancio 2010? Troppi particolari per tentare di nascondersi dietro a cose che sarebbero «trapelate» nell’udienza di fine settembre. E allora i fatti, fatti che verranno nei primissimi giorni dell’entrante settimana portati all’esame, una volta per tutte, della Procura della Repubblica, del presidente della Corte dei Conti Giampaolino, della Prefettura, dell’organo di autodisciplina della magistratura contabile e del consiglio dell’Ordine dei dottori commercialisti di Napoli”.
Lo annuncia il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio.
“I fatti, dicevamo, e sono fatti molto strani che sono destinati a coinvolgere l’operato della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, di un magistrato della stessa Corte dei Conti della Campania, di un componente dell’attuale Collegio dei revisori dei conti del Comune di Castellammare di Stabia. Ecco la prima circostanza oltremodo singolare per usare un eufemismo: la Corte dei Conti, sezione regionale di controllo per la Campania, ha trasmesso la famosa pronuncia via fax alle ore 13:05 del 31 ottobre. E qui la prima stranezza, in quanto non solo, guarda caso, la pronuncia viene inviata subito prima della fatidica seduta di consiglio per l’approvazione dei bilanci, in una fase politica estremamente delicata per l’Amministrazione, ma per farla arrivare per tempo, qualche oscuro funzionario si è affannato a inviarla alle 13:05 (!) del giorno precedente l’inizio del lungo week-end di Ognissanti, giornata nella quale è veramente difficile, negli uffici pubblici, trovare qualcuno che lavori, ma certamente utile a fare in modo che qualche giornale bene informato, venuto in possesso della notizia, possa cercare di trovare il modo di parlarne nei giorni successivi. Ma evidentemente, il giorno e l’ora sono stati mal scelti perché nessuno, all’interno della struttura comunale, è riuscito a inviare ai destinatari il documento e, quindi, si cerca di capire come fare da parte di qualcun altro a farlo diventare conoscibile all’esterno – ha aggiunto Bobbio –. Passa il giovedì 1° novembre, con gli uffici chiusi, e qualcuno comincia a preoccuparsi ponendosi la domanda di come mai non si riesca a rendere noto questo documento. Destinatari dell’invio di questo documento, sono la mia segreteria e il segretariato generale, e del fatto che sia stato inviato e che sia stato ricevuto sono a conoscenza solo il noto funzionario della Corte dei Conti, un componente dello staff del sindaco e il segretario generale. In teoria (ma come vedremo, solo in teoria) nessun altro dovrebbe sapere che il documento è stato effettivamente trasmesso, seppur in un momento particolare che ne ha impedito, ad oggi, la diffusione ai destinatari. E invece no: c’è qualcun altro che, pur non dovendo assolutamente esserne a conoscenza, ha cominciato ad agitarsi perché ben sapendo (in maniera oscura e inquietante, che dovrà essere chiarita) che la tanto attesa pronuncia è stata inviata dalla Corte dei Conti, aspetta spasmodicamente per riceverla e impropriamente diffondere”.
“Infatti, alle ore 12:25 del 2 novembre, ricorrenza dei defunti, perviene a una delle utenze della mia segreteria, una telefonata in cui il chiamante, presentandosi come il dott. Cassaneti, componente del collegio dei revisori, pretende di sapere dall’impiegato addetto se dalla Corte dei Conti fosse pervenuto o meno via fax presso il mio ufficio di gabinetto un documento. Chiaramente, non sapendone nulla, l’impiegato gli risponde picche e il dott. Cassaneti – o sedicente tale – interrompe lì. A questo punto, la domanda sorge spontanea e verrà posta: ma come fa il dott. Cassaneti o sedicente tale a sapere che la Corte dei Conti ha inviato il documento, che lo ha inviato proprio via fax, determinandosi addirittura a telefonare incautamente presso l’ufficio di gabinetto del sindaco quasi a voler dire: visto che so che lo avete ricevuto, perché non vi affrettate a mandarmelo? Orbene, è quanto meno improprio e certamente inquietante non solo che il dott. Cassaneti sia a conoscenza dell’invio, ma anche che si attivi per verificare perché lo stesso documento non è stato diffuso. Una cosa è certa: dell’invio di questo documento al mio Gabinetto, il dott. Cassaneti non lo ha saputo da nessuno dei suoi componenti, quindi può averlo saputo solo dall’interno della Corte dei Conti”.
“Gli altri fatti: il pregiudicato dott. Cassaneti (due decreti penali di condanna per falso ideologico in atto pubblico) ha una sorella, giudice presso la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della Campania. Peraltro, quella stessa sezione che sarebbe competente a giudicare nella denegata ipotesi di azione di responsabilità contabile, di fatti riguardanti il Comune di Castellammare. Lo stesso dott. Cassaneti, la di lui sorella, nonché cognata del mio avversario politico, risultano avere pesanti motivi di ostilità politica e personale nei confronti del sottoscritto posto che il dott. Cassaneti risulta marito di una mia avversaria politica in campagna elettorale, la sig.ra Cuomo, e la stessa dott.ssa Cassaneti, di lui sorella, fu ringraziata dalla oggi di lei cognata nell’aprile 2005 per aver collaborato, insieme con altri, alla stesura del programma elettorale della stessa sig.ra Cuomo. Com’è facile vedere, si tratta di una vicenda non più sostenibile sul piano della stretta normalità. È quindi obbligatorio chiedere l’intervento di tutte le soprascritte autorità per recidere quello che appare con solare evidenza un groviglio contorto e distorto di conflitto d’interessi e di incompatibilità conclamate – ha continuato Bobbio –. Un groviglio nel quale il dott. Cassaneti, pur di essere eletto membro dell’attuale Collegio dei revisori dei conti del Comune, omise di dichiarare di essere pregiudicato per reati di falso ideologico in atto pubblico, e manifesta la sua pregiudiziale contrarietà alla mia Amministrazione con comportamenti incompatibili peraltro con la deontologia professionale sistematicamente protocollando e scrivendo, anche in maniera illegittima, referti di minoranza nell’ambito del Collegio di cui fa parte, tutti contro l’Amministrazione. La stessa iniziativa assunta dalla sezione regionale di controllo per la Campania della Corte dei Conti merita un’attenta valutazione nelle sedi competenti posto che, per esempio, è da alcuni anni che i bilanci dell’Ente vengono inviati alla sezione regionale di controllo la quale, prima dell’esuberante e sospetto attivismo del pregiudicato dott. Cassaneti (sempre fratello di una giudice della stessa Corte) non ha mai ritenuto di sottoporli al benché minimo vaglio malgrado, quelli sì, fossero certamente tutto tranne bilanci perfetti.  E allora, concludendo, ce n’è d’avanzo perché il timore, il fumus attraverso il rapporto Cassaneti-revisore, Cassaneti-giudice, Corte dei Conti Campania e sua sezione regionale di controllo appaia ictu oculi assolutamente non tranquillizzante circa possibilità di interferenza su un atteggiamento sereno, imparziale ed equilibrato della struttura Corte dei Conti nei confronti dell’Ente. La Corte dei Conti, specialmente sotto la guida del suo attuale presidente Giampaolino, per l’onore e l’indiscussa reputazione dei suoi componenti in Campania a tutti i livelli, per il forte e determinante nuovo ruolo che la legislazione le sta affidando, non merita di essere neanche lontanamente coinvolta in un alone di sospetto che nasce dalle vicende come sopra descritte. Pertanto, sarebbe in ogni caso opportuno che ogni valutazione circa l’operato di soggetti istituzionali del Comune di Castellammare di Stabia e delle società partecipate avvenisse in condizioni, anche geografiche, che attestino, al di là di ogni ragionevole dubbio, ogni serenità e imparzialità nel relativo giudizio, fermo restando che – ribadisco – sarà adita ogni strada giuridicamente contemplata per accertare gli effettivi contorni in cui è maturato l’episodio riferito, solo apparentemente contenuto, ma che in realtà è latore di possibile rivelazione di scenari inquietanti. Ecco perché provvederò ad esporre quanto esposto nelle sedi competenti. Non di meno, ogni adempimento consequenziale alle prescrizioni che dovesse essere accertato fondato in onere al Comune, vedrà il sottoscritto non esitare a impartire le necessarie direttive del caso”, ha concluso Bobbio.

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