giovedì 1 novembre 2012

Assenteismo Multiservizi: oltre 23mila ore di «pausa caffè» per gli spazzini a C/mare Bobbio: notificate 83 contestazioni disciplinari ai lavoratori infedeli, danni per 1 mln

Multiservizi, ecco i risultati dell’indagine interna della direzione generale sui casi di assenteismo sfociati, lo scorso mese, in un’inchiesta della procura di Torre Annunziata che vede coinvolti 19 lavoratori.
Ad oggi parliamo di un totale di ore di sosta non consentita pari a 23.532, di cui 22.174 nell’ambito del territorio cittadino e  1.358  fuori dal Comune di Castellammare di Stabia, oltre naturalmente a numerose ore in cui i mezzi risultano in sosta non autorizzata ma non si conosce l’equipaggio dello stesso. A rendere la situazione ancora più gravosa, è il fatto che in tale contesto molti di coloro che in modo scellerato si fermavano durante l’orario di lavoro, per effettuare soste non consentite, percepivano anche l’indennizzo alla prestazione di lavoro straordinario. Infatti molti, in modo sistematico, effettuavano lunghe soste per sforare il normale orario di lavoro e proseguire necessariamente in lavoro straordinario, questo senza che coloro che erano incaricati al coordinamento e al controllo del servizio, nonché ad autorizzare lo straordinario, ossia il responsabile operativo, il coordinatore dei capiservizio e i capiservizio, si ponessero alcun problema per l’eccessivo e sistematico ricorso a questo tipo di prestazione, pur in presenza di un numero assolutamente fuori controllo di ore non lavorate.
Per tale motivo il controllo del sistema produttivo aziendale, rivolto a tutti gli aspetti organizzativi e produttivi, ha anche riguardato, a partire dai dati relativi all’anno 2011, l’analisi degli indennizzi agli interventi di lavoro straordinario e delle cosiddette “prestazioni” a compenso degli interventi extra (quantificate sulla base dei vigenti accordi di secondo livello aziendali).
I risultati di tali analisi hanno evidenziato per l’anno 2011, i risultati di seguito elencati:
• 3 operatori su 83 considerati, con un tempo totale di soste non consentite maggiore di 500 ore
• 15 operatori su 83 considerati, con un tempo totale di soste non consentite maggiore di 400 ore
• 22 operatori su 83 considerati, con un tempo totale di soste non consentite maggiore di 300 ore
numero ore di ricorso a lavoro straordinario maggiore di 21mila, senza una equa ripartizione tra gli operatori;
• un numero di interventi eseguiti a “prestazioni” per un totale maggiore di 200mila euro;
• un consumo di carburante maggiore di 300mila litri.
Di fronte a tale situazione, il direttore generale non poteva restare inerme ed ha presentato formale denuncia all’Autorità giudiziaria. Nel mese di giugno è stata avviata un’indagine della magistratura che confermava quanto segnalato dalla direzione aziendale, evidenziando uno scenario in parte ancor più grave di quello percepito in precedenza. Nelle more dei risultati dell’indagine della magistratura, tenuto conto anche di quanto emerso dai controlli interni di cui sopra, la direzione aziendale a partire dal 31 ottobre ha iniziato a notificare 83 contestazioni disciplinari, secondo quanto previsto dal CCNL Fise Assoambiente e dalla normativa vigente, nei confronti di tutti coloro che hanno commesso illeciti verso l’Azienda, comprendendo anche coloro che addetti al controllo, negligentemente non hanno denunciato la situazione sopra descritta.
“Ho fortemente voluto e altrettanto fortemente sostengo l’iniziativa disciplinare adottata dai manager della società Multiservizi nei confronti dei dipendenti infedeli”, ha commentato il sindaco Luigi Bobbio.
“Per i casi più gravi, mi aspetto l’inflizione della sanzione più grave possibile. Chiedo di essere inflessibili nelle valutazioni disciplinari e nel trarne le relative conseguenze sanzionatorie. Plaudo all’eccezionale lavoro, autenticamente investigativo, condotto in particolare dal direttore generale, dott. ssa Baldassarre, e dal suo staff. Con il manager abbiamo infatti condiviso l’assoluta necessità di andare a scavare in profondità in quello che era subito apparso come uno dei più annosi, e risalenti nel tempo, bubboni di una società, anch’essa come altre, pazientemente costruita nel tempo, sotto le precedenti Amministrazioni, al solo scopo di dare un’occupazione drogata, di alimentare fasce di clientelismo politico ed economico e di creare sacche di gestione politicizzata sia interne che esterne alla società stessa. Questo è stato il malcostume delle precedenti Amministrazioni che nessuno, fino ad oggi, aveva avuto la volontà o in qualche caso la forza per svelare e duramente colpire. Fiumi di denaro pubblico sono stati, quindi, sprecati e distratti a scopi totalmente diversi rispetto al miglioramento dell’efficienza aziendale – ha continuato Bobbio –. La città ne ha gravemente risentito con una qualità del servizio ridicola, della quale – evidentemente – la precedente Amministrazione, così mirabilmente guidata dall’allora sindaco Vozza, si è disinteressata, privilegiando, in maniera assoluta, la sacca di potere clientelare ed affaristico che, per loro, rappresentava la Multiservizi. Il resto sono chiacchiere e il fiume di denunce calunniose e diffamatorie che Vozza e i suoi accoliti hanno rovesciato su di noi, dal 2010 ad oggi, aveva evidentemente il solo scopo, spero senza la connivenza di qualche autorità esterna, di cercare di impedirci di risanare l’azienda migliorandone il servizio e di portare alla luce le loro malefatte politiche e il loro sistema affaristico. Alla fine, vince chi si muove nell’interesse esclusivo dei cittadini, cioè noi”.
“Per questa storiaccia, per la quale attendiamo sempre la valutazioni della Procura di Torre Annunziata, per quanto riguarda l’amministrazione della società e la mia, le conseguenze in termini sanzionatori saranno gravissime, non potendosi lasciare impunite, almeno sul piano disciplinare, le conseguenze di un autentico sistema criminale che ha causato, per un periodo che va dal 1° dicembre 2011 al 1° ottobre 2012, all’azienda e quindi alla città un danno economico complessivo pari a non meno di un milione di euro. Purtroppo, su di noi sono ricadute le devastanti conseguenze in termini di gestione, ma l’opera di risanamento è ormai sostanzialmente compiuta e già da questo mese siamo in grado di donare alla città un sistema di gestione della società e di raccolta differenziata dei rifiuti finalmente all’altezza di un paese civile. È bene però che i cittadini sappiano che il massacro della società era stato così vasto e così profondo che due anni per rimettere a posto le cose sono stati anche pochi. A qualche critico che manifestò le sue perplessità, quando uscì la notizia degli avvisi di garanzia nei confronti dei dipendenti, chiederei senza spirito polemico di riflettere sulla circostanza che una media di 400 ore all’anno, con punte di episodi di un’ora e cinque minuti al giorno, per singolo lavoratore, per una pausa caffè, mi sembrano francamente troppe”, ha concluso il primo cittadino.

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