“Credo sia stato corretto manifestare la disponibilità dell'Amministrazione comunale da me guidata a consentire l'utilizzo dello stadio Romeo Menti per la disputa di un unico incontro calcistico così come richiesto in via eccezionale dall'Amministrazione comunale di Sorrento fattasi tramite della società sportiva del Sorrento Calcio”.
Lo ha detto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio.
“Al di là delle logiche di schieramento e di tifoseria, si tratta a mio giudizio di un modo corretto, serio e sereno di intendere e di impostare i rapporti istituzionali fra due città non solo territorialmente vicine, ma partecipi di una comune vocazione territoriale all'ospitalità e all'accoglienza le cui Amministrazioni peraltro sono legate da ottimi rapporti politici e personali tra i sindaci – ha aggiunto Bobbio -. Ribadisco, pertanto, la mia disponibilità nel senso suindicato nella considerazione, inoltre, che ci viene richiesta la disponibilità alla disputa di un unico incontro senza, quindi, alcuna possibile ricaduta negativa in termini di eccessiva usura del manto erboso. Sono e resto convinto che bisogna praticare oltre che sostenere e incentivare una politica del dialogo e della collaborazione tra le Amministrazioni comunali e le comunità tra loro contigue. Castellammare di Stabia e gli stabiesi sono, da sempre, adusi alla disponibilità e all'accoglienza e il tempo dell'autoisolamento è ormai finito. Si tratta, quindi, di una questione di buon vicinato tra città che peraltro condividono vocazioni simili nonché di un'ottima occasione per cominciare a chiudere anche una intollerabile stagione di sterili contrapposizioni tra le tifoserie”.
“È chiaro che ciò necessita non solo della collaborazione e della convinzione dei diretti interessati, ma anche della convinta opera di mediazione e di convincimento da parte di chi, specialmente avendo un ruolo politico, è chiamato non solo a interpretare in maniera passiva ma anche ad orientare i pensieri e i convincimenti delle frange più accese della tifoseria. Un comune senso di responsabilità e di disponibilità farebbe certamente bene al rilancio di immagine della nostra città. - ha continuato Bobbio -. Chi, invece, dovesse continuare a soffiare sul fuoco della sterile e violenta contrapposizione non potrebbe che ricavarne un ben modesto tornaconto personale. È ovvio, peraltro, che la disponibilità da me dichiarata e ribadita alla disputa di quest'unico incontro resta legata e condizionata alla decisiva parola dei responsabili istituzionali a vario livello dell'ordine pubblico, ferma restando anche la possibilità alternativa di una disputa dell'incontro a porte chiuse.
Auspico che il presidente Manniello che, orgogliosamente stabiese di nascita e da lungo tempo cittadino sorrentino, voglia unire alle mie parole anche il suo autorevole avallo proprio a manifestazione ulteriore di quella stretta vicinanza tra le due città che lui stesso così bene interpreta. Invito tutti alla calma e al senso di responsabilità che notoriamente è una delle qualità migliori e principali dei miei assessori e della mia maggioranza”.
“Invito, quindi, a dare alle cose il loro giusto valore nella considerazione incontestabile che la stabilità di governo cittadina, in relazione ai gravissimi problemi di Castellammare, non può in nessun modo essere messa in relazione o in collegamento con la disputa di una partita di pallone. Da Castellammare deve partire anche una stagione nuova: il cosiddetto odio e le avversioni tra tifoserie non sono un fato ineluttabile, ma sono un malcostume che va superato. Porgere, per primi, la mano non è segno di debolezza ma è segno di forza e di sicurezza. Vorrei, infine, ricordare a tutti che il ragionamento sulle tifoserie 'nemiche' non può essere utilizzato a corrente alternata e volta per volta come ci fa comodo. Se la questione un po' pretestuosa legata alle tifoserie avversarie tra loro fosse stata così fondata e insuperabile la cosa avrebbe dovuto pesare anche lo scorso anno, quando mi fu chiesto da consiglieri comunali di maggioranza e dalla società Juve Stabia di attivarmi fortemente, cosa che feci con successo, presso la Prefettura di Avellino e l'Amministrazione comunale della città irpina per ottenere che lo stadio Partenio fosse considerato impianto di riserva per le partite casalinghe della Juve Stabia. È noto a tutti, oggi come ieri, la cosiddetta 'avversione' tra la tifoseria stabiese e quella avellinese, ma questo allora non impedì né a coloro che me lo chiesero con insistenza, né a me né al sindaco e al Prefetto di Avellino di raggiungere il risultato così tanto agognato. Se tanto mi dà tanto, e se la coerenza vuol dire ancora qualcosa, oggi tocca a noi”, ha concluso Bobbio.
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