La
scelta, alla fine, è caduta sulla location
sicuramente più bella e suggestiva: il Palazzo Reale. Ma non è stata solo l’estetica
il valore aggiunto. Il progetto che l’Amministrazione comunale ha presentato
per la manifestazione d’interesse pubblico, per l’individuazione della nuova sede
del Parco regionale dei Monti Lattari, è stato premiato anche e soprattutto per
quegli specifici requisiti (fruibilità, facilità di collegamento) che fanno del
complesso di Quisisana probabilmente la migliore porta d’accesso al massiccio
dei Monti Lattari.
Così, terminati gli iter
burocratici e amministrativi previsti in questi casi, nelle prossime settimane
Castellammare di Stabia ospiterà,
per la prima volta nella sua storia, la sede di uno dei parchi regionali più
belli d’Italia. Un’area che abbraccia due province – Napoli e Salerno – per ben
ventisette Comuni che vanno dalla penisola sorrentina a quella amalfitana fino
all’agro-nocerino.
“Sono estremamente soddisfatto
dell’avvenuta individuazione della sede della Reggia di Quisisana come sede del
Parco dei Monti Lattari – ha commentato il primo cittadino, Luigi Bobbio -. Che
l’Ente Parco, la cui importanza è nota, abbia puntato sulla Reggia di Quisisana
come sua sede rappresenta un orgoglio per la comunità stabiese e un reciproco
riconoscimento di prestigio tra lo stesso parco dei Monti Lattari e la storia e
il presente della città di Castellammare di Stabia. Ringrazio per questo i
sindaci dei Comuni dell’Ente Parco, il presidente Guida per la fiducia
accordatami e l’assessore Coppola per il certosino lavoro svolto per arrivare a
questo prestigioso risultato. Si tratta, peraltro, di un’ulteriore importante tessera
del mosaico che stiamo componendo circa la piena e completa valorizzazione
della Reggia di Quisisana, facendone una struttura destinata a diventare ben
presto centro motore di cultura, strategie istituzionali e amore per il bello
in una logica tesa a farne qualcosa di vivo e non – ha concluso Bobbio – un
oggetto inanimato inchiodato a scelte teoriche al limite del delirante quali
quelle con cui, precedenti Amministrazioni comunali e regionali, avevano
cercato di buggerare i cittadini”.
“È per noi motivo di grandissima
soddisfazione – ha aggiunto l’assessore alla Cultura e al Turismo, Antonio
Coppola – che il Parco abbia trovato casa sul Monte Faito, sicuramente il polmone verde dei Lattari. Si tratta di
un’occasione ghiotta per il rilancio di un grande attrattore turistico che può
rappresentare un richiamo per i grandi flussi nazionali e internazionali per l’intero
comprensorio e per la città di Castellammare in particolare”.
“Il recupero dei giardini storici
di Quisisana, il grande lavoro che l’Amministrazione comunale, sotto la spinta
del sindaco Bobbio, sta portando avanti per rilanciare l’immagine del Palazzo
Reale e per sottrarlo al degrado degli anni scorsi, il potenziamento delle
strutture ricettive sul Faito possono rappresentare i tasselli mancanti di un network turistico cittadino integrato che
ha ormai preso forma. Un sistema che unisce, in un’unica filiera, la classica offerta turistica balneare
con quella storico-archeologica (pensiamo, ad esempio, agli scavi di Stabiae),
con quella del termalismo e con quella naturalistica, appunto – ha continuato
Coppola –. Voglio però ribadire che la nuova sede del Parco sarà allocata in un’area
– è bene specificare – che sarà occupata senza compromettere, in alcun modo, il
progetto originario della scuola di restauro che è, e resta, in piedi. Dunque, un’iniziativa
non esclude l’altra. Anzi, si completano a vicenda e rendono la Reggia di
Quisisana finalmente un centro vivo e pulsante della nuova stagione turistica e
di rilancio sociale di Castellammare di Stabia”.
“Ringrazio tutta la comunità del
Parco che ha voluto la sede a Castellammare – ha infine commentato il
presidente del Parco regionale Monti Lattari, Giuseppe Guida – e ringrazio
altresì l’Amministrazione comunale stabiese e il sindaco Bobbio per aver
offerto una sede così prestigiosa. Sono convinto che si tratta di una sinergia
virtuosa, che farà bene tanto a Castellammare quanto al Parco. I presupposti ci
sono tutti”.
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