“Il mio apprezzamento e il mio plauso alla Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia per gli importanti risultati, raggiunti nelle ultime settimane, a difesa dei consumatori”.
Lo ha detto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, commentando i sequestri di pesce in cattivo stato di conservazione e le operazioni contro i pescatori di frodo ad opera degli uomini della locale Capitaneria.
“Si tratta di un lavoro particolarmente prezioso”, ha commentato il primo cittadino, “perché da un lato tutela gli acquirenti di prodotti ittici che rischiano, altrimenti, di vedere sulle loro tavole un pescato di scarsa qualità, pericoloso per la salute, e dall’altro salvaguarda anche i commercianti di settore onesti, che rappresentano la stragrande maggioranza in città e che non possono essere certamente penalizzati da questa forma di concorrenza sleale e dannosa”.
“Particolarmente preziosa”, per il primo cittadino, “è anche l’opera di prevenzione e repressione di crimini ambientali come la pesca di frodo dei datteri di mare, che danneggia irrimediabilmente le nostre coste, provocando la desertificazione della flora e della fauna marina con conseguenze, gravissime, anche sull’intero ecosistema marino e sulla tenuta delle nostre coste. Si tratta, in ogni caso, di lotta ad affari che fanno gola anche alla criminalità organizzata e, quindi, tali azioni sono sinergiche e utilissime alla lotta alla illegalità che la mia Amministrazione sta conducendo dal giorno dell'insediamento. Agli uomini della Capitaneria di porto e al loro comandante, capitano Giuseppe Menna, rivolgo il ringraziamento mio personale e dell’intera città per l’impegno e la professionalità con cui svolgono il loro quotidiano lavoro”, ha concluso Bobbio.
A fargli ecco l’assessore al Turismo del Comune di Castellammare di Stabia, Antonio Coppola, che ha sottolineato “la meritoria attività di difesa dell’ambiente da parte degli uomini del comandante Menna” soprattutto contro la pesca di frodo “che deturpa il litorale marino in nome di un deplorevole affarismo” con gravi “ripercussioni anche sullo sviluppo turistico della nostra Castellammare, che vede ridotta, con l’attività incessante di «datterari» e pescatori di frodo, la propria linea costiera a una vera e propria «gruviera»”.
Nessun commento:
Posta un commento