Una mancata occasione di sviluppo
su cui si sono confrontati, il giorno 5 luglio, presso Palazzo Farnese, i
vertici delle Amministrazioni comunali interessate: i sindaci Luigi Bobbio (Castellammare
di Stabia), Vincenzo Strazzullo (Ercolano), Giosuè Starita (Torre Annunziata) e
l’assessore Vito Feliciello (Boscoreale). Assente giustificato il primo
cittadino di Pompei, che si è comunque dichiarato favorevole all’iniziativa e
disponibile a partecipare a future riunioni sullo stesso tema.
Dall’incontro è emersa la
necessità condivisa di «attivare un percorso, fatto di investimenti, di
programmazione gestionale e di vera e propria programmazione industriale che
metta finalmente a sistema un complesso di siti archeologici unico al mondo per
la sua completezza e per le sue specificità partendo innanzitutto dalla
contiguità territoriale». E, il modo migliore per realizzarlo, potrebbe essere
proprio la «creazione di una specifica Soprintendenza autonoma» che, libera dai
vincoli di quella del capoluogo, potrebbe «esaltare nel miglior modo possibile
le potenzialità programmatorie e di gestione dell’area, senza prevedere aumenti
di costi di gestione ma solo l’ottimizzazione ed il miglior efficientamento
nella gestione delle risorse da assegnare all’area».
E, proprio riguardo alle attività
svolte nei singoli siti archeologici, e per cominciare, è stato deciso, «anche
a sostegno di una esperienza vissuta quotidianamente da ciascuna delle
Amministrazioni presenti», di richiedere alla Soprintendenza di Pompei una
«nota riepilogativa ed analitica degli interventi realizzati» sulle specifiche
aree archeologiche, a partire dagli ultimi anni, al fine di convocare un
incontro con gli stessi responsabili dei siti e condividerne i contenuti in una
«chiave analitica e, se possibile, programmatica».
“Si è trattato di un incontro
importante e qualificato, che testimonia l’attenzione e il disagio diffuso che
noi sindaci interessati al problema dei siti archeologici viviamo. Non appena
avremo ottenuto dalla Soprintendenza i dati richiesti che, non ho dubbi,
purtroppo confermeranno, almeno per quello che riguarda Stabiae, l’assoluto
disinteresse e la totale disattenzione nei confronti del sito archeologico,
proporrò agli altri sindaci di elaborare una nota congiunta al ministro Ornaghi
per chiedere un incontro urgente nel quale discutere proprio della creazione di
una Soprintendenza ad hoc. Conoscendone la nota sensibilità sul tema e
trattandosi di materia in qualche modo legata allo sviluppo del territorio,
proporrò anche di interessare il ministro Barca”, ha commentato il sindaco
Bobbio, promotore della riunione.
“Il problema è troppo grave, la
materia è troppo delicata per fermarsi qui. Ai pochi, per la verità pochissimi,
facili e populistici detrattori dell’iniziativa e per semplice dovere di
informazione, faccio presente che, ovviamente, al di là delle suggestioni
facili e demagogiche, la creazione di una Soprintendenza ad hoc non servirebbe ovviamente a creare un nuovo centro di spesa,
ma dovendo essere operata con una semplice scorporazione giuridica della nuova
Soprintendenza dalla grande Soprintendenza napoletana, sarebbe a costo zero e
avrebbe l’utilità eccezionale di consentire la nascita di un soggetto in grado,
autonomamente, di programmare, pianificare e gestire la spesa, da ritagliarsi
all’interno del budget già oggi assegnato alla Soprintendenza napoletana, con
attenzione esclusiva e dedicata ai siti archeologici. È una iniziativa, quindi,
che non solo non costa ma serve a spendere meglio nell’interesse del nostro
territorio. La assoluta imparzialità dell’iniziativa e la sua virtuosità, del
resto, - ha concluso il sindaco Bobbio – nascono dalla semplice constatazione
che essa è animata e sorretta da sindaci riflettenti ispirazioni politiche
diverse tra loro”.
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