martedì 10 luglio 2012

Botteghe di transizione, 45 giovani apprendisti imparano un mestiere

Nella foto: Il saluto del sindaco Bobbio. (Ph. Manzo)
Si è svolto, questa mattina, presso Palazzo Reale - Reggia di Quisisana, a Castellammare di Stabia, il convegno sulle botteghe di transizione promosso dall’assessore alle Politiche sociali del Comune stabiese, Sabrina Di Gennaro, e dal coordinatore dell’Ufficio di Piano Giuseppina Pascarella. All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, e Michele Raccuglia, responsabile macroarea sud-ionica di Italia Lavoro.
Che cosa sono le botteghe di transizione? Si tratta di un progetto destinato a circa 60 giovani, dai 16 ai 23 anni, residenti nei 9 Comuni che compongono l’Ambito territoriale N14 ovvero: Agerola, Casola di Napoli, Castellammare di Stabia, Gragnano, Lettere, Pimonte, Pompei, Santa Maria La Carità e Sant’Antonio Abate. Attualmente sono stati inseriti in azienda circa 45 giovani, mentre i restanti sono in fase di collocamento, supportati dal prezioso contributo dei servizi sociali.
Le botteghe in questione abbracciano ampi campi di attività: dal panificio al parrucchiere al bar, dalle pizzerie ai meccanici agli idraulici agli alberghi e ad altre strutture del comparto turistico.
Nella scelta delle destinazioni, si è cercato di assecondare le inclinazioni del giovane e le sue attitudine per scongiurare prematuri abbandoni del percorso formativo che, per molti, potrebbe rivelarsi un’ottima occasione di inserimento lavorativo.
Il progetto, avviato da circa un mese, offre dunque l’opportunità di coinvolgere in attività condivise gli artigiani, i giovani, le loro famiglie e le istituzioni preposte ai percorsi formativi e di supporto psico-sociale del territorio dell’ambito N14 al fine di fornire una formazione professionale a giovani che ne sono sprovvisti e, contemporaneamente, realizzare uno “spazio solidale” in un luogo che favorisca altresì accoglienza e aggregazione e avvii percorsi lavorativi.
La selezione dei giovani è affidata ai servizi sociali professionali dei singoli Comuni partner e prevede priorità per coloro che versano in situazioni di disagio ed emarginazione sociale. Per la realizzazione dei  tirocini  formativi sono state sottoscritte apposite convenzione dal dirigente del Comune capofila  con gli artigiani o le loro associazioni territoriali che hanno aderito all’iniziativa e condiviso lo spirito iniziativa che prevede in primis un progetto formativo per i giovani con specifici anche se semplici obiettivi da raggiungere. Alla bottega aderente all’iniziativa viene riconosciuto un contributo forfettario massimo  di euro 100 (cento euro) mensili mentre al giovane sarà destinata una diaria giornaliera massima di  euro 10 (dieci euro). Il servizio è gestito direttamente dall’Ufficio di Piano il quale provvederà, tra l’altro, a istruire tutto l’iter burocratico amministrativo relativo agli adempimenti e obblighi stabiliti dalle leggi di settore per lo svolgimento di tirocini formativi da parte dei giovani, nonché a redigere lo schema di convenzione e renderlo efficace.

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