Nella foto: Il saluto del sindaco Bobbio. (Ph. Manzo) |
Si è
svolto, questa mattina, presso Palazzo Reale - Reggia di Quisisana, a
Castellammare di Stabia, il convegno sulle botteghe di transizione promosso
dall’assessore alle Politiche sociali del Comune stabiese, Sabrina Di Gennaro,
e dal coordinatore dell’Ufficio di Piano Giuseppina Pascarella. All’incontro
hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi
Bobbio, e Michele Raccuglia, responsabile macroarea sud-ionica di Italia
Lavoro.
Che cosa sono le botteghe di
transizione? Si tratta di un progetto destinato a circa 60
giovani, dai 16 ai 23 anni, residenti nei 9 Comuni che compongono l’Ambito territoriale
N14 ovvero: Agerola, Casola di Napoli, Castellammare di Stabia, Gragnano, Lettere,
Pimonte, Pompei, Santa Maria La Carità e Sant’Antonio Abate. Attualmente
sono stati inseriti in azienda circa 45 giovani, mentre i restanti sono in fase
di collocamento, supportati dal prezioso contributo dei servizi sociali.
Le botteghe in questione abbracciano
ampi campi di attività: dal panificio al parrucchiere al bar, dalle pizzerie ai
meccanici agli idraulici agli alberghi e ad altre strutture del comparto
turistico.
Nella scelta delle destinazioni,
si è cercato di assecondare le inclinazioni del giovane e le sue attitudine per
scongiurare prematuri abbandoni del percorso formativo che, per molti, potrebbe
rivelarsi un’ottima occasione di inserimento lavorativo.
Il progetto, avviato da circa un
mese, offre dunque l’opportunità di coinvolgere in attività condivise gli
artigiani, i giovani, le loro famiglie e le istituzioni preposte ai percorsi
formativi e di supporto psico-sociale del territorio dell’ambito N14 al fine di
fornire una formazione professionale a giovani che ne sono sprovvisti e, contemporaneamente,
realizzare uno “spazio solidale” in un luogo che favorisca altresì accoglienza
e aggregazione e avvii percorsi lavorativi.
La selezione dei giovani è
affidata ai servizi sociali professionali dei singoli Comuni partner e prevede
priorità per coloro che versano in situazioni di disagio ed emarginazione
sociale. Per la realizzazione dei
tirocini formativi sono state
sottoscritte apposite convenzione dal dirigente del Comune capofila con gli artigiani o le loro associazioni
territoriali che hanno aderito all’iniziativa e condiviso lo spirito iniziativa
che prevede in primis un progetto formativo per i giovani con specifici anche
se semplici obiettivi da raggiungere. Alla bottega aderente all’iniziativa
viene riconosciuto un contributo forfettario massimo di euro 100 (cento euro) mensili mentre al
giovane sarà destinata una diaria giornaliera massima di euro 10 (dieci euro). Il servizio è gestito
direttamente dall’Ufficio di Piano il quale provvederà, tra l’altro, a istruire
tutto l’iter burocratico amministrativo relativo agli adempimenti e obblighi
stabiliti dalle leggi di settore per lo svolgimento di tirocini formativi da
parte dei giovani, nonché a redigere lo schema di convenzione e renderlo
efficace.
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