Nessuna
«accusa» da parte della Procura Generale della Corte dei Conti della Campania,
ma ordinarie e routinarie «richieste di delucidazioni nell’ambito del
questionario di competenza del Collegio dei Revisori dei Conti dell’Ente»
avanzate dalla Sezione regionale di Controllo.
Finisce in una bolla di sapone,
come sempre accade, l’ennesimo “mistero di Palazzo Farnese” montato ad arte, in
questi giorni, da una parte dei consiglieri comunali di opposizione, riguardo
al presunto “occultamento” – ad opera, a loro dire, del presidente del
Consiglio, ing. Gaetano Cimmino – di altrettanto presunte contestazioni della
magistratura contabile all’Amministrazione guidata dal sindaco Luigi Bobbio.
Contestazioni che, ovviamente, non sono mai state formulate.
In una missiva indirizzata allo
stesso presidente dell’Assise, il primo cittadino ha chiarito e sgomberato il
campo da qualsiasi forma di strumentalizzazione e di “lettura tra le righe” o
di informazione distorta tanto nella forma quanto nella sostanza della vicenda.
E questo perché il «contenuto del
questionario compilato dal Collegio dei Revisori dei Conti, argomentatamente e
motivatamente assolutamente favorevole all’operato dell’Amministrazione
Comunale» sconfessa «completamente non solo l’assunto del trapassato Collegio
dei Revisori, ma anche l’impropria ed autonoma posizione assunta, in
solitudine, prima degli esiti della vicenda in argomento, da uno dei membri
dell’attuale Collegio».
Tale richiesta della «Sezione di
Controllo era stata (e non poteva essere diversamente) indirizzata
esclusivamente al Sindaco e all’Organo di Revisione del Comune e per conoscenza
al Segretario comunale dell’Ente» e non già al presidente del Consiglio
comunale che non ha mai avuto, nella propria disponibilità, il questionario e,
di conseguenza, non avrebbe mai potuto distribuirlo ai consiglieri come da loro
erroneamente e strumentalmente reclamato.
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