lunedì 9 luglio 2012

Comune, Bobbio: nessuna accusa da Corte Conti, ma solo questionario Revisori Il sindaco chiarisce: sconfessate valutazioni del vecchio collegio di controllo contabile

Nessuna «accusa» da parte della Procura Generale della Corte dei Conti della Campania, ma ordinarie e routinarie «richieste di delucidazioni nell’ambito del questionario di competenza del Collegio dei Revisori dei Conti dell’Ente» avanzate dalla Sezione regionale di Controllo.
Finisce in una bolla di sapone, come sempre accade, l’ennesimo “mistero di Palazzo Farnese” montato ad arte, in questi giorni, da una parte dei consiglieri comunali di opposizione, riguardo al presunto “occultamento” – ad opera, a loro dire, del presidente del Consiglio, ing. Gaetano Cimmino – di altrettanto presunte contestazioni della magistratura contabile all’Amministrazione guidata dal sindaco Luigi Bobbio. Contestazioni che, ovviamente, non sono mai state formulate.
In una missiva indirizzata allo stesso presidente dell’Assise, il primo cittadino ha chiarito e sgomberato il campo da qualsiasi forma di strumentalizzazione e di “lettura tra le righe” o di informazione distorta tanto nella forma quanto nella sostanza della vicenda.
E questo perché il «contenuto del questionario compilato dal Collegio dei Revisori dei Conti, argomentatamente e motivatamente assolutamente favorevole all’operato dell’Amministrazione Comunale» sconfessa «completamente non solo l’assunto del trapassato Collegio dei Revisori, ma anche l’impropria ed autonoma posizione assunta, in solitudine, prima degli esiti della vicenda in argomento, da uno dei membri dell’attuale Collegio».
Tale richiesta della «Sezione di Controllo era stata (e non poteva essere diversamente) indirizzata esclusivamente al Sindaco e all’Organo di Revisione del Comune e per conoscenza al Segretario comunale dell’Ente» e non già al presidente del Consiglio comunale che non ha mai avuto, nella propria disponibilità, il questionario e, di conseguenza, non avrebbe mai potuto distribuirlo ai consiglieri come da loro erroneamente e strumentalmente reclamato.

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