“Adesso
basta. Dopo approfondita riflessione, sono giunto alla decisione di mettere in
atto ogni iniziativa utile a non permettere al Gruppo De Luca di portare
comodamente a casa il frutto di una manovra che oggi si palesa affaristica e
speculativa, avviata, molto tempo fa, in accordo e con l’avallo della passata
Amministrazione ai danni e sulla pelle della città e dei lavoratori dell’ex
Avis. Tale decisione prescinde e va oltre la stessa profonda e purtroppo
radicata incultura civile, politica e istituzionale dei lavoratori e le
convenienze di ieri e oggi rivelatesi fallaci di costoro. Oggi, quello che
conta, più che la stessa difesa dei lavoratori dell’Avis e della loro cultura assistenzialista
che li ha sorretti per anni, animata e sostenuta sempre dalla passata
Amministrazione, è il rifiuto di un progetto immorale certosinamente costruito
anni fa”.
Lo ha detto il sindaco di
Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio.
“Non intendo consentire oggi, se
appena mi sarà possibile nel rigoroso e per me consueto rispetto delle leggi,
che De Luca porti a risultato sotto la mia Amministrazione un progetto
affaristico che viene da lontano e con il quale, per anni, ha ingannato e
usato, con il concorso dei passati amministratori, gli stessi lavoratori. De Luca
non può più pensare di concludere la sua speculazione stabiese a danno della
città. Non è economicamente sostenibile né moralmente accettabile che un progetto,
destinato sulla carta ad un utile finale di molte decine di milioni di euro,
parta per il suo sprint finale con decine di licenziamenti. A De Luca fu
consentito, anni fa, di fare un affare colossale con l’alibi della difesa del
lavoro. Oggi – ha aggiunto Bobbio – pretendo che l’alibi di allora, quale contrappasso
dantesco, si trasformi per il Gruppo nell’obiettivo prioritario di oggi: o De
Luca dimostra di avere un progetto imprenditorialmente credibile che, proprio
per essere tale, tenga subito dentro, in sicurezza, i lavoratori ex Avis
(mutando la motivazione apparente di allora in obiettivo primario e concreto di
oggi) oppure non avrà vita facile. E non l’avrà per l’ottima e decisiva ragione
che chi ha intenti speculativi non può, ovviamente, portare con il suo progetto
alcun valore aggiunto alla nostra città in termini di riqualificazione urbana e
civile”.
“Il progetto «Piu Europa», almeno
nel modo in cui lo intendo io, per gli imprenditori privati, non è uno strumento
ma è un obiettivo che deve tenere insieme i comuni interessi di fare impresa e
di rilanciare la città. Da oggi, parte quindi la verifica circa la reale
compatibilità e coerenza del percorso De Luca con il «Piu Europa». Avis è
rientrata nella concertazione per le linee guida di «Piu Europa» per la sola
decisiva ragione, da parte mia, di cercare di dare attraverso quest’ultimo una chance finalmente legittima e reale e
concreta alle speranze di futuro dei lavoratori nell’ambito di un reale
percorso e di una reale intenzione di riqualificazione urbana – ha continuato
il primo cittadino -. Ma, visto che oggi il progetto De Luca, in perfetta e
assoluta antinomia con gli obiettivi virtuosi, minaccia seriamente di
risolversi in una semplice speculazione immobiliare nella quale la dismissione
brutale e a tradimento dei lavoratori senza nessuna manifestazione di buona volontà
da parte di De Luca, serve solo ad aumentare il valore immobiliare del sito,
allora viene meno sul piano politico ogni compatibilità tra gli obiettivi
virtuosi dell’Amministrazione e quelli di De Luca. Ai tecnici la possibilità di
verificarne la incompatibilità tecnico-giuridica. Il «Piu Europa» dei privati,
a Castellammare di Stabia, alle condizioni di De Luca, non ha alcun bisogno di
lui e non siamo disposti a fare beneficenza a nessuno tantomeno a prezzo
dell’oltraggio alla dignità e alle speranze delle persone. Non pretendo da De
Luca nulla di illecito, non voglio imporgli nulla né mi aspetto nulla di meno
che lecito e attraverso percorsi assolutamente leciti. Certo è che l’uso cinico
e strumentale della disperazione delle persone non contribuisce alla migliore valutazione
della caratura imprenditoriale di un progetto. E nel progetto di
riqualificazione urbana certamente rientra l’obiettivo della difesa e del
rilancio dei livelli occupazionali e non il loro decremento. Non intendo subire
le ricadute negative di una speculazione che viene da lontano”.
“Resta l’amarezza di dover subire
attacchi, pressioni e aggressioni ingiustificate e inammissibili da parte di
lavoratori e rappresentanze sindacali locali che, scontando purtroppo anni di
debolezza e di eccentricità dal ruolo, hanno clamorosamente fallito pensando
per anni – ha concluso il sindaco – che il modo migliore per tutelarsi fosse
quello di prendere parte al gioco e che, oggi, possa essere invece quello di
cercare di imporre, con motivazioni e modalità irricevibili, scelte e soluzioni
a una politica incolpevole dei guasti e degli errori del passato”.
Nessun commento:
Posta un commento