venerdì 22 giugno 2012

Bobbio scrive ai sindaci delle città archeologiche: serve Soprintendenza ad hoc “Il legame con Napoli danneggia i piani di valorizzazione dei siti, bisogna separarsi”

Criticità strutturali e mancanza di cultura manageriale per la gestione di un potenziale turistico di straordinario valore, ma sostanzialmente abbandonato. E ancora: le tante, troppe occasioni di mancato sviluppo e valorizzazione dei siti archeologici della provincia sud di Napoli che soffrono il vincolo di inclusione nella Soprintendenza-monstre di Napoli, e la necessità di creare un Ente ad hoc per le realtà storico-archeologiche più importanti del territorio.
Il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, ha scritto una lettera ai primi cittadini di Pompei, Torre Annunziata, Boscoreale ed Ercolano per organizzare un coordinamento della città ospitanti i siti archeologici che ricadono sotto la competenza della Soprintendenza archeologica di Napoli per un’analisi della situazione e l’individuazione dei più veloci ed efficaci percorsi per l’istituzione di una Soprintendenza «dedicata».
Di seguito, il testo della missiva.

Cari amici,
       sono ormai troppo palesi, evidenti e devastanti le criticità strutturali dei nostri siti archeologici, tutte dovute a una gestione, ormai annosa, sostanzialmente disinteressata, dell’attuale modello di Soprintendenza.
       Tale condizione, a mio giudizio, impatta in maniera profondamente negativa non solo sulle immagini delle nostre Città, ma anche sulle loro capacità e potenzialità di crescita e di sviluppo, danneggiando una delle principali “materie prime” dell’industria turistica, che dovrebbe tornare ad essere il principale punto di sviluppo economico, civile e culturale dei nostri territori.
       È mia profonda convinzione che tutto ciò dipenda dalla inclusione dei nostri siti archeologici nell’unica grande Soprintendenza napoletana, cosa che ha comportato per troppi anni, con la purtroppo breve ma assai positiva parentesi del commissariamento, un susseguirsi di Soprintendenti per le zone archeologiche fortemente disinteressati, connotati da un’impostazione troppo lontana da quella manageriale.
       Tale situazione potrebbe, invece, essere, a mio giudizio, rapidamente e utilmente affrontata con l’istituzione di una Soprintendenza ad hoc, dedicata proprio alle nostre aree archeologiche e deputata alla loro cura e al loro rilancio nonché alla loro ristrutturazione in chiave imprenditoriale-turistica.
       Certamente, sta a noi Sindaci assicurare, come stiamo facendo, per le nostre competenze, le condizioni a contorno di tutto ciò. Ma senza la nascita di una nuova Soprintendenza “dedicata” anche i nostri sforzi rischiano di essere inutili e vani.
            Un incontro su questi temi e con all’ordine del giorno l’ipotesi di elaborare un documento nei sensi sopra riassunti, indirizzato al Ministro dei Beni Culturali, prof. Lorenzo Ornaghi, potrebbe, pertanto, rappresentare un’utile occasione di confronto mettendo sin d’ora a disposizione il Comune di Castellammare di Stabia. Suggerisco, nel rispetto dei Vostri impegni e nel caso siate d’accordo, la data di giovedì 28 c.m. con inizio alle ore 10:30.

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