“La zona rossa di Varano, in quanto tale, è
per definizione esclusa da ogni ipotesi di sanatoria. E questa circostanza è
ben nota a tutti e, quindi, ovviamente anche a me, da ben prima della campagna
elettorale per le amministrative. È falsa, pertanto, l’affermazione da parte di
qualcuno che, in campagna elettorale, avrei promesso sanatorie per quanto
riguarda la suddetta zona rossa di
Varano, in ordine alla quale, fui ben chiaro da subito: l’unico rimedio
possibile è il ripristino dello stato dei luoghi”.
Lo ha detto il sindaco di
Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio.
“Se poi qualcuno, allora come
oggi, per darsi da solo una qualche speranza, totalmente infondata peraltro, ha
scambiato e continua a far finta di scambiare inesistenti valutazioni sulla
zona rossa con
le mie valutazioni sulla zona gialla che confermo (ossia
possibilità di ricorso al georadar per la verifica del bene protetto), questo
era, è e resta un problema suo – ha aggiunto Bobbio -. Chiarisco definitivamente
spero e per tutti: zona rossa, fine
della giostra durata ormai troppi anni; zona
gialla, si andrà avanti con la verifica in concreto, consentendolo la
legge, circa l’esistenza o meno del bene tutelato. Un ultimo chiarimento – ha concluso
il primo cittadino -: secondo la lingua italiana, secondo il diritto e secondo
il buonsenso, chi viola una legge, qualsiasi legge, è tecnicamente definibile «delinquente».
Ciò posto, non ho mai usato questo termine nei confronti di chicchessia, se non
dei camorristi”.
Macelleria sociale:
RispondiEliminacaro sindaco Bobbio,
E’ molto facile presentarsi davanti a un microfono e telecamera, spacciandosi come paladino della giustizia, trascurando un notevole squarcio di storia fatta di enormi ingiustizie sociali;
era forse giusto un trentennio fa, per chi non aveva casa ritrovarsi dopo un’affannosa ricerca, richieste economiche molto onerose, più una cauzione (o fondo perduto) di svariati milioni di lire? Dov’era allora il sindaco integerrimo quando un onesto cittadino richiedeva il diritto sacrosanto della casa e si ritrovava davanti proprietari, che come “cani” erano pronti ad azzannarti! – per sopravvivere purtroppo la realtà spingeva ad “evadere” qualche legge in nome della pura necessità! E i suoi predecessori questo l’avevano capito bene! Tanto è vero che ci avevano “tollerati” e giustificati benevolmente per decenni. Non è detto che perché esiste una legge, quella legge sia giusta! -
E lei stesso non può rinnegare che nella sua campagna elettorale si era presentato al popolo di varano come un garante del diritto della casa di necessità, fermo restante che a seguito di perizie adeguate, laddove venissero scoperti beni archeologici, solo i luoghi in questione sarebbero stati espropriati. Un discorso retto che meritò l’approvazione e di conseguenza il voto di numerose famiglie (compresa la mia!!!)
Un politico eletto democraticamente dal popolo dovrebbe fare attenzione a scegliere qual è il vero bene dei cittadini; senza sparare spot altezzosi e sentenze di abbattimenti; esprimere pubblicamente e responsabilmente cose da fare così forti, richiederebbe prima un serio discernimento sui casi umanamente “tolleranti” e risolvibili, da quelli dei cosiddetti furbi e speculatori; l’arte della polis è anche il saper mediare socialmente le questioni!
Ci sarebbe il problema della raccolta differenziata, che non decolla nella nostra città, con costi enormi per tutti i cittadini, le assicurazioni d’auto, l’acqua pubblica e prepotentemente privatizzata; i cantieri navali; oltre al marcio morale di politici mercenari e accattoni di cene e vacanze da nababbi, – calciatori ricchissimi e avidi di ulteriori guadagni illeciti, per non parlare della disoccupazione giovanile.. e la battaglia del sindaco è voler togliere la casa a poveri cristi in croce ?
In fondo siamo vittime di una brutta storia politica, che ha inoltre portato sulle spalle di tutti i cittadini costi molto gravosi; che chiede di pagare le tasse, come l’Imu, cosa che facciamo, per poi non riconoscerci quel sacrosanto diritto che invece dovrebbe essere considerato come inviolabile.
La casa è “sacra” e rappresenta un elemento costitutivo di ogni famiglia, è simbolo di dignità e di appartenenza sociale, oltre ad essere il luogo dove si alimenta il calore più caro, quello della famiglia. Possiamo distruggere a cuor leggero tutto questo? Senza considerare il difficile momento che sta vivendo il nostro paese, dove abbattere una casa significa “uccidere” letteralmente delle persone; prostrarle economicamente a terra con tutte le conseguenze umane e civili! (questa è macelleria sociale!!)
Distruggere una casa significa distruggere i tanti sacrifici fatti per costruirla, distruggere sogni e speranze per il futuro,e quel che è peggio distruggere un solido punto di riferimento per le nostre amate famiglie, per i nostri figli, soprattutto per loro, che hanno diritto ad avere un tetto oltre che un futuro certo e sereno”.
Maurizio Longobardi
suo cittadino di varano - maulong@inwind.it