“Il
signore degli appelli (inutili), consigliere Antonio Sicignano, piuttosto che
vestire i panni del moralizzatore dovrebbe spiegare ai lavoratori delle Terme e
ai cittadini perché si è sottoposto a un ciclo di cure termali, presso le Terme
di Stabia, senza pagare il ticket dimostrando così, come accade spesso ai moralizzatori
di professione, di predicare bene e razzolare male?”.
Lo ha detto il sindaco di
Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio.
“Il responsabile regionale per la
legalità di Fli, alla prima occasione che gli si presentava per dimostrare con
i fatti che il rispetto delle regole e la correttezza si praticano e non si predicano,
ha clamorosamente mancato l’appuntamento. Un consigliere comunale di
opposizione che non perde occasione per criticare quelli che, solo per lui,
sono i costi, gli sprechi e gli approfittamenti della politica, non dovrebbe
farsi beccare con tutt’e due le mani nel vasetto della marmellata dell’utilizzo
parzialmente gratuito di una struttura pubblica a titolo di mero privilegio di
Casta. Con il suo comportamento ha dimostrato insomma la sua piena appartenenza
alla peggiore delle Caste politiche: quella dei moralisti di professione che
non perdono occasione di smentire se stessi coi fatti. Della serie: quello che
per tutti gli altri è un ignobile privilegio, per me (consigliere Antonio
Sicignano) è una giusta prebenda”, ha aggiunto Bobbio.
“La vicenda merita di essere
raccontata nei dettagli, perché è indicativa di quel falso rigorismo e di quel
perbenismo di plastica che caratterizzano l’agire propagandistico del
consigliere Sicignano. Il quale non si è fatto scrupolo di informarsi se, ad
oggi, fossero ancora vigenti le «attenzioni» riservate agli ex amministratori
delle Terme. «Attenzioni» che, nella fattispecie, consistono nel farsi registrare
come «cliente direzione», al fine di beneficiare della incredibile prassi di
esenzione dal pagamento del ticket in quanto, udite udite, ex componente del
Cda delle Terme. «Attenzioni» – è bene chiarire – che non trovano fondamento in
alcun atto autorizzatorio aziendale e che sopravvivono come deplorevole prassi
da almeno trent’anni”, ha continuato il sindaco.
“Avuta conferma dell’attuale
vigenza di questa prassi (che mi sono fatto immediato scrupolo di azzerare,
dando le relative disposizioni all’amministratore) il consigliere Sicignano non
ha avuto alcuna remora a beneficiarne. Sicignano ha ricoperto l’incarico di consigliere
d’amministrazione delle Terme nel lontano 2000 e ancora oggi, dopo 12 anni, si
avvale di una prassi immorale e approfittatoria. E tutto ciò per assicurarsi il
«mirabolante» risparmio di ben 72 euro! Dal consigliere Antonio Sicignano, se
fosse coerente con tutto quello che predica a sproposito, mi sarei aspettato,
in primo luogo, che non si informasse se la prassi di esenzione fosse o meno
ancora vigente e, in secondo luogo, mi sarei atteso che, avendone ricevuta la
conferma della vigenza, si fosse sdegnosamente rifiutato di avvalersene,
denunciandone pubblicamente l’esistenza. Solo questo, infatti, sarebbe stato un
bel gesto da parte del responsabile regionale per la legalità di Fli, colui che
appena pochi giorni fa annunciava di abbandonare le commissioni consiliari, pur
di non incassare il relativo gettone di presenza. Devo aggiungere, purtroppo,
che il «moralizzatore» che per mesi ha tuonato contro lo sfascio della Società
e la sua cattiva gestione, i suoi miseri 72 euro, con l’operazione appena
descritte, se li è risparmiati a spese delle Terme e, quindi, dei lavoratori le
cui obiettive difficoltà non ha perso mai occasione di denunciare. Infatti, i
72 euro risparmiati da Sicignano rappresentano per l’appunto una perdita secca
per le casse delle Terme”, ha concluso Bobbio.
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