“Questo
sciopero dei dipendenti delle Terme non lo capisco e non lo giustifico. Il mio
giudizio, mettendo in correlazione il tipo di protesta e le motivazioni della
stessa, è in termini di assoluta irresponsabilità da parte dei lavoratori e di
chi ha organizzato la protesta. Non è pensabile, infatti, che i dipendenti di
un’azienda agonizzante e, comunque, in condizioni gravissime possano suicidarsi
interrompendo o ostacolando il corretto svolgimento delle attività dell’azienda
rinunciando, in questo modo, alla indispensabile redditività che essa in questo
momento riesce ad assicurare e danneggiando, al contempo, quello straccio di
immagine e di credibilità, che è sinonimo di nuova clientela, che resta alla
struttura termale stabiese”.
Lo ha detto il sindaco di
Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio.
“È ora di finirla con le Terme
come «cattivo laboratorio» della politica stabiese e come terreno sul quale si
pesano anche i rapporti di forza tra sindacati. Tutto ciò è, infatti, spesso
contrario all’interesse imprenditoriale dell’azienda. Nessuno può seriamente
pensare di mettere in discussione l’amministratore, prof. Ventriglia, il quale,
da solo, non soltanto è riuscito a mantenere in vita la struttura ma ne sta
concretamente e validamente curando le prospettive di rilancio. Mettere in
discussione questo suo ultimo provvedimento – ha aggiunto Bobbio – significa
chiedergli di rinunciare alla propria altissima credibilità professionale e
questo non lo permetto a nessuno, tanto meno quando le motivazioni delle
inaccettabili richieste sono funzionali a misere questioni di rapporti di forza
e di spazi di potere interni alle rappresentanze sindacali aziendali. Il mio
invito a questi ultimi è ad essere seri e a lasciare lavorare l’amministratore,
senza formalistici appelli alla «sacralità» dell’intesa raggiunta in cabina di
regia regionale circa la momentanea sospensione dei provvedimenti
organizzatori. Tale intesa, infatti, aveva ed ha evidente riguardo a
provvedimenti complessivi e sistemici di riorganizzazione del personale e non
ad un misero, singolo e isolato nonché necessario provvedimento riguardante
un'unica unità di personale. La natura di questo provvedimento sta infatti a
dimostrare le reali basse motivazioni della protesta organizzata”.
“L’amministratore prof.
Ventriglia, per l’ottimo lavoro che sta facendo, con grave sacrificio
personale, non si tocca e non si mette in discussione né direttamente né
indirettamente. A lui il mio pieno e più totale sostegno e la mia
incondizionata fiducia. Se le cose dovessero continuare in questo modo e se
dovesse perdurare questo scellerato atteggiamento dei sindacati aziendali, che
finisce con il distruggere quel pochissimo che resta di speranze e di
prospettive per le Terme, allora sarò costretto a fare quello che si fa con i
malati terminali: basta accanimento terapeutico, lasciamole andare”.