nella foto: le scritte sulla facciata del liceo (Ph. Manzo) FOTO/VIDEO (in montaggio) |
“Così come disposto dalla legge nr 56 del 4 maggio 2007, il 9 maggio viene celebrato come il 'Giorno della Memoria' dedicato alle vittime del terrorismo nazionale e internazionale e delle stragi di tale matrice. Quest'anno, il nostro pensiero va ai magistrati barbaramente uccisi dal terrorismo. La memoria dei loro sacrifici dev'essere sempre condivisa e portata all'attenzione delle nuove generazioni, soprattutto, affinché episodi così drammatici e minatori della nostra democrazia siano soltanto un lontano ricordo”.
Lo ha detto Giovanni de Angelis, assessore del Comune di Castellammare di Stabia.
“Nel citare, per tutti, gli eroi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, cui non a caso il Consiglio comunale ha deciso di intitolare l'Aula del nostro consiglio comunale, è opportuno sottolineare l'attualità e la validità di una dichiarazione rilasciata proprio da Falcone, pochi mesi prima della sua vile uccisione: 'Si muore, in genere, perché si è soli'. Sull'onda di queste emozionanti parole, intendiamo rendere onore ai magistrati morti nell'impegno sacrosanto di estirpare il vero 'cancro' italiano: la criminalità organizzata che, come il terrorismo, destabilizza uno Stato onesto, democratico ed etico”, ha continuato de Angelis.
“Nei giorni scorsi, però, sulle mura adiacenti l'ingresso del liceo classico 'Plinio Seniore', da poco riconsegnate alla nostra città dopo una serie di interventi di manutenzione, sono apparse scritte farneticanti e incitanti all'odio; scritte siglate con una stella a cinque punte, simbolo della più becera ideologia del comunismo combattente. Condanniamo, con forza e nella maniera più ferma ed assoluta, la riviviscenza di questo rozzo fenomeno e di quest'altrettanto datata formula di comunicazione politica, e invitiamo le altre forze politiche a fare altrettanto. L'Amministrazione comunale sarà sempre vigile, nelle forme e nei modi più appropriati ed opportuni, e non abbasserà la guardia di fronte a fenomeni del genere”, ha sottolineato ancora l'assessore.
“Siamo comunque certi che queste scritte siano il frutto di qualche giovane che non conosce la storia di sangue e di orrore che si nasconde dietro i simboli che ha disegnato e che non rappresentino una minaccia per la collettività, anche se non si può tacere la totale mancanza di senso civico di chi ha imbrattato un'area da poco riqualificata in una città che, grazie al lavoro e all'impegno dell'Amministrazione comunale tutta, sta faticosamente tentando di recuperare quella dignità e quel livello di decoro urbano che le sono propri e necessari”, ha concluso de Angelis.
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