(Ph. Manzo) |
Lo ha detto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio.
“E’ veramente strano, singolare e preoccupante che, in un contesto sociale e lavorativo in cui tanti, giustamente, si dolgono della mancanza di lavoro e di occasioni di guadagno lecito, nessuno abbia presentato domanda. Ciò è tanto più grave se poi si considera che, in questi ultimi giorni, sono state fatte filtrare, in vario modo, dichiarazioni e lamentele circa la gara e circa inesistenti mancanze dell’Amministrazione comunale; dichiarazioni e lamentele che, lette oggi, suonano cupamente come tentativi di fornire, preventivamente, motivazioni apparenti di una precostituita decisione di far andare deserta la gara. Il bando, nella sua perfetta rispondenza alla legge e alle procedure amministrative, era ed è di una linearità esemplare e consente, ad ogni eventuale interessato, una facilità di partecipazione assoluta, di talché chiunque vi avesse voluto partecipare, presentando la propria domanda senza secondi fini e senza tentativi di aggirare la legge, avrebbe potuto farlo in pochissimi giorni, affidandosi a un qualsivoglia professionista”, ha continuato Bobbio.
“La vicenda sta peraltro a dimostrare quanto corretta e fondata sia stata la valutazione del problema da parte della commissione d’accesso e quanto corretto sia stato il percorso seguito dalla mia Amministrazione, tanto nel dare doverosa e convinta attuazione alle prescrizioni prefettizie quanto nel tracciare, successivamente, un iter amministrativo legittimo e lineare per mettere sul mercato la gestione dei chioschi. È bene che la città sappia e si renda conto, una volta per tutte, che le prassi più o meno lecite sono una cosa e la legge è un'altra. Io guardo alla legge e mi attengo ad essa sempre, tanto più se serve a stroncare prassi degenerative e illecite. Il bando di gara legittimo da noi strutturato aveva ed ha la valenza non solo di ripristinare la legalità, ma di dare ai cittadini interessati l’occasione di adeguarsi ad essa. La gestione dei chioschi dell’Acqua della Madonna non è privativa di nessuno, perché la legge non consente che lo sia. Chiunque voglia aspirare alla gestione di uno dei chioschi può partecipare, avendone i requisiti, al bando di gara”, ha sottolineato ancora il primo cittadino.
“Suona francamente inquietante che nessuno, invece, vi abbia partecipato, acquistando la vicenda l’amaro sapore del manifestarsi di poteri intimidatori. Nessuno pensi di poter, in nessun modo e sotto nessuna forma, aspirare ad affidamenti diretti. Il bando sarà immediatamente riproposto con decorrenza dei nuovi termini. Castellammare è parte integrante della Repubblica italiana e vigono le leggi italiane. Se anche questo secondo bando dovesse andare deserto, l’Amministrazione sarà costretta ad adottare i provvedimenti conseguenziali. È bene che tutta la città sappia che se quest’anno i chioschi dell’Acqua della Madonna non dovessero aprire, ciò accadrà non per colpa dell’Amministrazione, ma a causa dei pochi abituati a muoversi fuori dal diritto e dalle regole codificate a danno della generalità dei cittadini perbene. È mio preciso dovere tutelare questi ultimi, che sono la stragrande maggioranza, e non avallare prassi o comportamenti illegali. Di quanto accaduto oggi sono state avvisate, tempestivamente, le competenti autorità di polizia attive sul territorio. Spero vivamente, comunque, che le tante persone perbene bisognose di lavorare ed interessate alla gestione dei chioschi, rispettando le prescrizioni del bando, decidano di partecipare alla gara denunciando ogni eventuale tentativo di intimidazione che dovessero subire. Lungi da me, comunque, l'idea di una impropria e ingiusta criminalizzazione di una intera categoria o di un intero aggregato sociale, trattandosi semplicemente di un invito a chi tra costoro non ha niente a che vedere con certi ambienti a ribellarsi e, se necessario, a denunciare”, ha concluso Bobbio.
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