martedì 23 luglio 2013

BOBBIO: SULLA VICENDA TERME IL SINDACO CUOMO HA TOCCATO IL FONDO. DIMISSIONI!

Sulla vicenda delle Terme e su ciò che è accaduto ieri al Palazzetto del Mare si è avuto il test definitivo sulla totale e pericolosa incompetenza e inadeguatezza del Sindaco Cuomo, il quale ormai può fare solo una cosa utile per la città: dimettersi. Dichiara l’ex Sindaco di Castellammare di Stabia.
Qualche anima candida fra i lavoratori termali, mostrando una insolita e inopportuna tolleranza, ha addirittura dichiarato di aver aspettato due mesi perché il Sindaco si facesse un’idea sulla questione Terme! Mi sarei aspettato che qualcuno evidenziasse invece ancora una volta la insostenibilità di continuare ad avere un Sindaco-Alice nel Paese delle Meraviglie; un Sindaco che, pur sbandierando con infantile orgoglio i suoi natali Stabiesi, la sua appartenenza a una nota famiglia di politici cittadini, il fatto di essere stato già Consigliere Comunale e di essere stato negli ultimi anni il responsabile cittadino del PD (circostanze in base alle quali era lecito attendersi una più che approfondita conoscenza di tutte le questioni), continua a manifestare nei fatti una reale e profonda ignoranza di tutti i gravi problemi della Città, Terme in testa. Nicola-Alice chiede tempo da quando è stato eletto. In campagna elettorale manifestava soluzioni per tutto; eletto Sindaco chiede tempo per capire su tutto. E’ incredibile. E forse sarebbe meglio che non studiasse e che non pensasse se poi se ne deve uscire, da perfetto bambinone, con ipotesi di lavoro come quelle con le quali ha cercato ieri di arringare i lavoratori delle Terme. A questi ultimi mi permetto di ricordare solo che se i quattro traditori, uno dei quali figlio di una loro collega, ( Carrillo, Maiello, Gargiulo, Pane) avessero votato il mio Bilancio di previsione 2012 senza nascondersi dietro motivazioni false e pretestuose, oggi le Terme sarebbero in piena attività, proiettate verso il futuro e il loro posto di lavoro sarebbe garantito.
Le cose dette dal Sindaco Cuomo all’incontro di ieri fanno rabbrividire. In primo luogo non è nemmeno in grado di governare il Bilancio di previsione 2013 nel quale, invece di subire passivamente quello predisposto sotto la gestione commissariale, dovrebbe inserire la possibilità economico finanziaria di pianificare e centrare gli obiettivi politico programmatici prioritari per la città trai quali certamente non può mancare la messa in sicurezza e il rilancio delle nuove Terme. Come si può fare a spiegarli e a fargli comprendere che il percorso per la ricapitalizzazione resta aperto e possibile e che per il Comune comporta solo l’onere di appostare in bilancio appena 120mila Euro?come fanno lui e il suo Assessore a non rendersi conto che una società non ricapitalizzata è, in fatto e in diritto, liquidata e, quindi, non può essere privatizzata? Si chiede l’onorevole Bobbio
Come si fa a fargli capire che, perso il treno degli investimenti ( il famoso Milione e 800mila Euro che avevo inserito nel mio bilancio) l’unica strada che gli resta è quella di predisporre subito il capitolato sulla privatizzazione per il relativo bando da affidare immediatamente alla Stazione Appaltante di Napoli? La sua totale incompetenza sulla materia si manifesta poi, su questo specifico tema, devastante e addirittura disarmante. La sua idea di privatizzazione di un complesso ridotto nelle condizioni in cui sono le Terme del Solaro, è quanto di più vecchio, datato, ideologicamente obsoleto, commercialmente e imprenditorialmente lontano dalla realtà, si possa immaginare nella peggiore delle ipotesi. Con la sua idea di privatizzazione il Sindaco Cuomo ha superato se stesso. Le Terme sono quasi morte per colpa dei suoi amici vecchi e nuovi e per colpa dei quattro traditori e lui, a due mesi dalla sua elezione, ancora sta “approfondendo” e studiando come fare a “rendere la privatizzazione più appetibile ai privati”?! E’ pazzesco! Il Sindaco Cuomo non si rende neanche conto che le strutture del complesso termale cadono a pezzi da anni ed anni e che chiunque acquisisca la gestione dovrà in primo luogo procedere al ripristino non solo degli immobili ma anche degli impianti e dei servizi. Non si rende conto che una privatizzazione oggi necessita di un bando di gara che, per velocizzare i tempi e invogliare i partecipanti, preveda per il privato l’esclusione del pagamento di canoni al Comune per non meno di 15-20 anni al fine di compensare i 10-15 Milioni di Euro che sono necessari e indispensabili in opere strutturali e infrastrutturali più i debiti per i quali un’Amministrazione seria avrebbe già avviato il percorso del concordato.
Agghiacciante è poi la risposta data dal Sindaco Cuomo ai lavoratori circa il loro futuro, senza nemmeno un ipotesi di lavoro riguardante la sicura praticabilità, già all’interno del capitolato, di un percorso di difesa dell’occupazione attraverso i meccanismi della formazione professionale, della riqualificazione, della razionalizzazione dell’organizzazione del lavoro, e dei meccanismi incentivanti. Certo mi rendo conto ( e farebbero bene a rendersene conto anche i lavoratori termali) che dall’Assessore Marasca già ben noto per l’attività svolta alle Terme come Direttore Generale, gravemente corresponsabile della situazione devastante ereditata nel 2010, c’è ben poco per non dire nulla da aspettarsi. Certamente solamente, Cuomo e Marasca e qualche sciocco disposto ancora a crederci, potevano pensare ed addirittura parlare, in materia di ristrutturazione del complesso termale, di fondi europei “tipo più Europa”, dimostrando in materia la più crassa delle ignoranze. Quanto al Consigliere Regionale Gabriele, in tema di appetiti esterni e locali sulle terme, farebbe bene a rileggersi gli atti dell’inchiesta Tommasino e a chiedere maggiori ragguagli ai suoi amici della sinistra e di SEL. Certo che un Sindaco il quale, farfugliando di privatizzazione, non solo non si presenta ai lavoratori con una bozza di documento già predisposta ma non fa nemmeno un cenno alla necessità di blindare una gara europea tale da assicurare la partecipazione dei più grandi gruppi imprenditoriali internazionali, non lascia adito ad alcuna speranza circa la blindatura di questo percorso contro gli appetiti della più squallida e minimale imprenditoria locale, magari con brutte amicizie.  Concluede il Presidente di “Nuova Città” Luigi Bobbio.


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