Sulla vicenda delle Terme e su ciò che è accaduto ieri al Palazzetto
del Mare si è avuto il test definitivo sulla totale e pericolosa incompetenza e
inadeguatezza del Sindaco Cuomo, il quale ormai può fare solo una cosa utile
per la città: dimettersi. Dichiara l’ex Sindaco di Castellammare di Stabia.
Qualche anima candida fra i lavoratori termali, mostrando una insolita
e inopportuna tolleranza, ha addirittura dichiarato di aver aspettato due mesi
perché il Sindaco si facesse un’idea sulla questione Terme! Mi sarei aspettato
che qualcuno evidenziasse invece ancora una volta la insostenibilità di
continuare ad avere un Sindaco-Alice nel Paese delle Meraviglie; un Sindaco che,
pur sbandierando con infantile orgoglio i suoi natali Stabiesi, la sua
appartenenza a una nota famiglia di politici cittadini, il fatto di essere
stato già Consigliere Comunale e di essere stato negli ultimi anni il
responsabile cittadino del PD (circostanze in base alle quali era lecito
attendersi una più che approfondita conoscenza di tutte le questioni), continua
a manifestare nei fatti una reale e profonda ignoranza di tutti i gravi
problemi della Città, Terme in testa. Nicola-Alice chiede tempo da quando è
stato eletto. In campagna elettorale manifestava soluzioni per tutto; eletto
Sindaco chiede tempo per capire su tutto. E’ incredibile. E forse sarebbe
meglio che non studiasse e che non pensasse se poi se ne deve uscire, da
perfetto bambinone, con ipotesi di lavoro come quelle con le quali ha cercato
ieri di arringare i lavoratori delle Terme. A questi ultimi mi permetto di
ricordare solo che se i quattro traditori, uno dei quali figlio di una loro
collega, ( Carrillo, Maiello, Gargiulo, Pane) avessero votato il mio Bilancio
di previsione 2012 senza nascondersi dietro motivazioni false e pretestuose,
oggi le Terme sarebbero in piena attività, proiettate verso il futuro e il loro
posto di lavoro sarebbe garantito.
Le cose dette dal Sindaco Cuomo all’incontro di ieri fanno
rabbrividire. In primo luogo non è nemmeno in grado di governare il Bilancio di
previsione 2013 nel quale, invece di subire passivamente quello predisposto
sotto la gestione commissariale, dovrebbe inserire la possibilità economico
finanziaria di pianificare e centrare gli obiettivi politico programmatici
prioritari per la città trai quali certamente non può mancare la messa in
sicurezza e il rilancio delle nuove Terme. Come si può fare a spiegarli e a
fargli comprendere che il percorso per la ricapitalizzazione resta aperto e
possibile e che per il Comune comporta solo l’onere di appostare in bilancio
appena 120mila Euro?come fanno lui e il suo Assessore a non rendersi conto che
una società non ricapitalizzata è, in fatto e in diritto, liquidata e, quindi,
non può essere privatizzata? Si chiede l’onorevole Bobbio
Come si fa a fargli capire che, perso il treno degli investimenti ( il
famoso Milione e 800mila Euro che avevo inserito nel mio bilancio) l’unica
strada che gli resta è quella di predisporre subito il capitolato sulla
privatizzazione per il relativo bando da affidare immediatamente alla Stazione
Appaltante di Napoli? La sua totale incompetenza sulla materia si manifesta
poi, su questo specifico tema, devastante e addirittura disarmante. La sua idea
di privatizzazione di un complesso ridotto nelle condizioni in cui sono le
Terme del Solaro, è quanto di più vecchio, datato, ideologicamente obsoleto,
commercialmente e imprenditorialmente lontano dalla realtà, si possa immaginare
nella peggiore delle ipotesi. Con la sua idea di privatizzazione il Sindaco
Cuomo ha superato se stesso. Le Terme sono quasi morte per colpa dei suoi amici
vecchi e nuovi e per colpa dei quattro traditori e lui, a due mesi dalla sua
elezione, ancora sta “approfondendo” e studiando come fare a “rendere la
privatizzazione più appetibile ai privati”?! E’ pazzesco! Il Sindaco Cuomo non
si rende neanche conto che le strutture del complesso termale cadono a pezzi da
anni ed anni e che chiunque acquisisca la gestione dovrà in primo luogo
procedere al ripristino non solo degli immobili ma anche degli impianti e dei
servizi. Non si rende conto che una privatizzazione oggi necessita di un bando
di gara che, per velocizzare i tempi e invogliare i partecipanti, preveda per
il privato l’esclusione del pagamento di canoni al Comune per non meno di 15-20
anni al fine di compensare i 10-15 Milioni di Euro che sono necessari e
indispensabili in opere strutturali e infrastrutturali più i debiti per i quali
un’Amministrazione seria avrebbe già avviato il percorso del concordato.
Agghiacciante è poi la risposta data dal Sindaco Cuomo ai lavoratori
circa il loro futuro, senza nemmeno un ipotesi di lavoro riguardante la sicura
praticabilità, già all’interno del capitolato, di un percorso di difesa
dell’occupazione attraverso i meccanismi della formazione professionale, della
riqualificazione, della razionalizzazione dell’organizzazione del lavoro, e dei
meccanismi incentivanti. Certo mi rendo conto ( e farebbero bene a rendersene
conto anche i lavoratori termali) che dall’Assessore Marasca già ben noto per
l’attività svolta alle Terme come Direttore Generale, gravemente
corresponsabile della situazione devastante ereditata nel 2010, c’è ben poco
per non dire nulla da aspettarsi. Certamente solamente, Cuomo e Marasca e
qualche sciocco disposto ancora a crederci, potevano pensare ed addirittura
parlare, in materia di ristrutturazione del complesso termale, di fondi europei
“tipo più Europa”, dimostrando in materia la più crassa delle ignoranze. Quanto
al Consigliere Regionale Gabriele, in tema di appetiti esterni e locali sulle
terme, farebbe bene a rileggersi gli atti dell’inchiesta Tommasino e a chiedere
maggiori ragguagli ai suoi amici della sinistra e di SEL. Certo che un Sindaco
il quale, farfugliando di privatizzazione, non solo non si presenta ai
lavoratori con una bozza di documento già predisposta ma non fa nemmeno un
cenno alla necessità di blindare una gara europea tale da assicurare la
partecipazione dei più grandi gruppi imprenditoriali internazionali, non lascia
adito ad alcuna speranza circa la blindatura di questo percorso contro gli
appetiti della più squallida e minimale imprenditoria locale, magari con brutte
amicizie. Concluede il Presidente di
“Nuova Città” Luigi Bobbio.
Nessun commento:
Posta un commento