“Le pur legittime, anche se immotivate, manifestazioni di dissenso da parte dei residenti contro l’apertura di un sito temporaneo di stoccaggio nel rione dell’Aranciata Faito si stanno esaurendo a favore di una più violenta forma di contestazione in cui emerge, chiaramente, la matrice camorristica”.
Lo ha detto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio, commentando i disordini verificatisi in città nelle ultime ore.
“Il risultato è che la preoccupazione delle tante persone perbene che abitano nel quartiere è ora strumentalizzata e gestita da soggetti di pessima qualità sociale, civile e morale, sicché le proteste delle prime ore stanno assumendo rapidamente – o hanno già assunto – colorazioni di tipo criminale: la polizia è già stata informata di alcune telefonate di minaccia giunte sulle utenze cellulari di funzionari e dipendenti della Multiservizi, l’azienda che si occupa della raccolta rifiuti in città; i cui autisti, peraltro, sono stati avvicinati e minacciati, a loro volta, da ‘personaggi’ ben noti della zona. Sono certo che gli autori di questi gesti intimidatori saranno presto identificati, così come sarà identificato chi ha organizzato e messo in atto un vero e proprio attacco militare al sito individuato per lo stoccaggio dei rifiuti, saldando con una fiamma ossidrica i cancelli di ingresso, al fine di impedire l’accesso ai nostri tecnici”, ha continuato Bobbio.
Per il primo cittadino, è giunto il momento di “riflettere anche sulle modalità visibili della protesta, in cui non compaiono uomini ma solo donne e bambini, che occupano le strade e partecipano alle barricate; modalità tipica e tristemente famosa, per le tante scene già viste nei rioni-bunker della camorra a Napoli, di una criminalità organizzata che evidentemente ha tutto l’interesse a difendere i propri fiorenti business illegali nel quartiere, primo tra tutti lo spaccio della droga”.
Il primo cittadino ha inoltre sottolineato la dannosità di una “forma dilagante di ribellismo contestatario anarcoide, che ha assunto i contorni di una vera e propria moda, che vale tanto a Castellammare quanto a Terzigno o in Val di Susa: laddove si protesta e si attacca in maniera fisica e violenta una legittima decisione delle Istituzioni, allora significa che qualcuno sta scientificamente o incautamente mettendo in discussione i meccanismi stessi della democrazia, e questo non è più tollerabile”.
“Temo il consolidarsi di una rete trasversale di ‘ribelli’ pronta ad attecchire nelle città in cui, a vario titolo, si accendono focolai di protesta, e pronta a innescare forme estreme e non condivisibili di protesta violenta anche in trasferta, lontano cioè dai loro luoghi di residenza come potrebbe succedere in forma molto più estesa anche a Castellammare”.
Per questo motivo, ha concluso Bobbio, “rivolgo un appello al ministro dell’Interno, Roberto Maroni, e al ministro della Difesa, Ignazio La Russa, per irrobustire la presenza di uomini e mezzi della forza
pubblica in provincia di Napoli e, in particolare, a Castellammare, dove – e qui mi rivolgo al Governo, invece – sarebbe quanto mai utile l’intervento, ancora una volta, dell’Esercito. So bene e mi rendo conto che non è compito dell’Esercito raccogliere i rifiuti in strada, ma purtroppo nel disastro generale – e con una criticità drammatica qual è quella della città di Napoli che sta assorbendo quasi completamente la totalità della forza pubblica sul territorio – oggi è necessario che chiunque abbia una risorsa la metta a disposizione.
È tempo che tutte le Istituzioni, nessuna esclusa, smettano di far finta di non vedere e si adoperino per ripristinare un principio basilare della democrazia che, se non ci si muove, rischia di essere perso per sempre: il principio di autorità”, ha concluso Bobbio.
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