giovedì 16 giugno 2011

Cooperativa “I vecchi e il mare”, Bobbio: ecco la verità sulla vertenza col Comune

In relazione alle recenti notizie di stampa riguardanti il rapporto tra l’Amministrazione comunale di
Castellammare di Stabia e la cooperativa “I vecchi e il mare”, il sindaco Luigi Bobbio specifica quanto segue:
“Bisogna ricordare alla memoria di tutti, specialmente dei distratti, le conclusioni della commissione d’accesso in ordine alla vicenda dell’affidamento dei servizi sociali da parte del Comune di Castellammare negli anni 2006/2009, conclusioni da cui emerge la anomalia di questi rapporti.
In particolare, la commissione d’accesso conclude evidenziando che, nel quadriennio 2006/2009, due sole cooperative sociali, tra le quali, appunto, “I vecchi e il mare’, sono risultate aggiudicatarie, per oltre 5 milioni e mezzo di euro, del sessanta per cento delle intere risorse economiche oggetto di monitoraggio, con l’affidamento a ‘I vecchi e il mare’ di ben il 32,4% del totale per una cifra complessiva di 1.802.783,66 euro.
Il tutto in un contesto di mancanza assoluta di partecipazione alle procedure di gara atteso che, nella quasi totalità delle stesse, si è registrata la sola partecipazione dell’impresa poi risultata aggiudicataria.
La commissione d’accesso ha evidenziato poi una serie impressionante di irregolarità procedurali tra le quali quella relativa al fatto che iribassi di aggiudicazione sono risultati irrisori, perlo più nell’ordine dello 0,1% della base di gara. La commissione evidenziava altresì che, oltre al corrispettivo a base d’asta, per quanto riguarda la struttura alloggio ‘Notte e Giorno’ , affidata alla cooperativa ‘I vecchi e il mare’, era stato riconosciuto alla stessa cooperativa dall’Amministrazione comunale di allora, per ciascuno degli anziani inviati presso la struttura, un corrispettivo ulteriore compreso tra il 69 e il 75 per cento dell’indennità pensionistica di ciascun anziano, nonché una quota integrativa di contribuzione a carico dell’Ente locale di provenienza del ricoverato.
Concludeva la commissione d’accesso, sempre in relazione alla struttura ‘Notte e giorno’ che, in definitiva, sotto la parvenza dell’affidamento di un servizio di gestione sociale di una casa-anziani e a fronte di un corrispettivo di appalto sottostimato rispetto al reale, si era proceduto, in favore della cooperativa ‘I vecchi e il mare’, all’aggiudicazione in concessione di una struttura comunale per servizi alberghieri per anziani lasciando al concessionario ampi margini di guadagno, oltre a quelli fissati dall’appalto stesso tali da poter ipotizzare, nei tre anni, un corrispettivo di oltre 500mila euro rispetto ai 135mila indicati nel bando di gara.
Concludeva ancorala commissione d’accesso che, dagli accertamenti eseguiti dalla commissione d’indagine, è risultato che il personale impiegato dalla stessa società per lo svolgimento del servizio era composto da soggetti sottoposti a pene detentive o alternative alla detenzione, gravati da misure di prevenzione e, comunque, tutti collegati da rapporti di parentela o contiguità con il clan camorristico D’Alessandro.
La commissione d’accesso, tra le prescrizioni affidate alla mia neoeletta Amministrazione, imponeva di assicurare il ripristino della legalità e la cessazione del pregiudizio nel settore dei servizi sociali con riferimento specifico alle irregolarità rilevate nell’iter di affidamento per la concessione della struttura ‘Notte e giorno’ affidata alla cooperativa ‘I vecchi e il mare’.
La cooperativa, di parte sua, in data 1/10/2010 ha avviato la risoluzione del contratto per inadempimento del Comune sotto il profilo del ritardo e del parziale mancato pagamento delle prestazioni; a sua volta, il Comune di Castellammare di Stabia, in data 26/10/2010, ha provveduto a revocare l’aggiudicazione dell’appalto in esecuzione della prescrizione prefettizia come sopra descritto.
I pagamenti, peraltro, non sono stati effettuati dal Comune in ottemperanza ad obbligo di legge, che pone il divieto alla P.A. di effettuare pagamento a soggetti che siano connotati dalla presenza di una non regolare posizione fisco-contributiva come, per l’appunto, nel caso della cooperativa ‘I vecchi e il mare’. Per ottenere tali pagamenti la cooperativa ha proposto ricorsi per decreto ingiuntivo, opposti dal Comune. Tra gli importi richiesti sono presenti anche somme che la cooperativa invoca in aggiunta agli importi previsti dal contratto, quali interessi moratori, cioè interessi molto più alti rispetto a quello legale e stabilito automaticamente dalla legge.
Il Comune contesta tali interessi, in quanto non possono dirsi maturati in presenza di una non regolare posizione fisco-contributiva.
Si è tentata anche soluzione transattiva, una volta che la cooperativa aveva ottenuto una dilazione di pagamento dall’Inps e, pertanto, aveva sanato la propria posizione; tale soluzione non prevedeva il riconoscimento di importi vantati a titolo di interessi moratori; tale provvedimento, regolarmente assunto dagli Uffici comunali, non ha trovato copertura finanziaria, perché numerosi degli importi vantati dalla Cooperativa, risultanti da imputare a prestazioni di servizi, erano già stati erogati, ma imputati dalla cooperativa, secondo una propria facoltà di Legge, ad interessi moratori.
È chiaro che, se gli importi impegnati presso il Comune per le prestazioni ed erogati su richiesta della società vengono da quest’ultima imputati ad interessi, viene meno la copertura finanziaria della transazione.
Non di meno, scaduto lo strettissimo termine concesso dalla cooperativa per la transazione, quest’ultima ha notificato ulteriore decreto ingiuntivo, per soli interessi moratori, opposto dal Comune, con la rinuncia, dunque, ad ogni ipotesi di componimento bonario.
Non si comprende, dunque, il motivo della protesta in atto, se è stata la stessa cooperativa a decidere di non attendere i tempi tecnici amministrativi del Comune ed a coltivare ulteriore azione giudiziaria con i decreti ingiuntivi”, ha dichiarato il sindaco Bobbio. “Ad oggi, la posizione della cooperativa è nuovamente irregolare sotto il profilo fisco-contributivo, per cui il Comune non può in ogni caso versarle gli importi dovuti.
Di conseguenza, secondo quanto previsto dalla legge, il Comune ha in corso di istanza all’Inps di Castellammare di Stabia la richiesta della quantificazione dell’esatto ammontare del debito della cooperativa, onde rimettere gli importi alla stessa Inps, prelevandoli da quelli presenti presso le casse comunali e dovuti alla cooperativa, nonché procedendo, in seguito, quando la posizione sarà sanata, a versare il residuo alla cooperativa, senza interessi moratori o aggiuntivi, tanto, per far fronte legittimamente ai propri obblighi e sottrarsi da ogni aggravio derivante dal giudizio.
Da tutto quanto esposto, risulta quindi quantomeno evidente che, da un lato, non è certamente l’Amministrazione comunale l’interlocutore naturale dei dipendenti della società cooperativa ma sono essi, al contrario, a doversi dolere con la società stessa per il modo, a nostro giudizio errato, con cui la società ha ritenuto di gestire i rapporti legali col Comune.
Tant’è che l’Amministrazione, consapevole del principio ovvio secondo il quale l’opera effettivamente prestata va comunque retribuita, ha mosso i propri passi in tal senso, ma di fatto le iniziative improprie della società hanno sostanzialmente, fino ad ora, vanificato gli effetti che, indirettamente e mediatamente, avrebbero potuto essere benefici dal punto di vista economico per i dipendenti della cooperativa stessa.
Per quanto mi riguarda, questa storia è conclusa e seguirà i percorsi giudiziari civili o di altra natura che sono in atto”.

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