Inizierà domani mattina alle ore 11.00, nello splendido scenario della Reggia di Quisisana “Palazzo Reale”, la due giorni dedicata ad Annibale Ruccello, noto drammaturgo stabiese scomparso tragicamente e prematuramente 25 anni fa.
“La forza del linguaggio e dell’innovazione del compianto artista stabiese è ormai riconosciuta da tutto il teatro nazionale e, per tale motivo, il sindaco, Luigi Bobbio, e l’assessorato alla Cultura, già ai tempi della redazione del bilancio comunale, avevano istituito un capitolo ad hoc per onorare al meglio la memoria di uno dei figli illustri di questa nostra città”, ha commentato l’assessore alla Cultura, Antonio Coppola.
“Mi dispiace sottolineare, ma è giusto che da ora in poi si inizi a farlo, che qualche esponente della stampa locale che, per deontologia professionale dovrebbe avere come unico obiettivo quello di “informare” la popolazione, riesce invece, con la solita e ormai monotona cantilena, a fare opposizione politica; una vicenda ancor più grave se si considera i suoi trascorsi di addetto stampa della passata amministrazione eche la dice lunga sulla qualità dell’informazione in città.
Chi ha già sentenziato questa iniziativa in maniera evidentemente faziosa e preventivamente negativa – ha continuato l’assessore Coppola - dovrebbe sapere che la due giorni, dedicata al nostro Annibale Ruccello, prevede la partecipazione di artisti di spessore nazionale in due momenti: il primo dedicato al dibattito e al confronto sui temi che il drammaturgo stabiese metteva in scena; il secondo al Teatro Supercinema mettendo in scena Anna Cappelli.
Parlare di evento in tono minore è un'offesa alla qualità e allo spessore dei partecipanti al convegno e alla rappresentazione.
Il tema della cultura è molto sentito da questa Amministrazione qualsiasi sia l’estrazione politica dei vari protagonisti della vita storico-culturale della nostra Città, perché nessuno può credere di poter vantare una sorta di esclusiva sullaCultura a Castellammare di Stabia.
E’ proprio questo l’errore più grande che oggi si possa fare: la Cultura è di tutti, senza colore e senza tessere di partito”, ha concluso Coppola.
Nessun commento:
Posta un commento