martedì 25 gennaio 2011

Consiglio Comunale del 24/01/2011: Le conclusioni del sindaco Luigi Bobbio

I Revisori hanno cercato di provocare nei fatti e senza la possibilità di motivazioni alternative, se non quelle della non perfetta padronanza della materia, un Consiglio Comunale “politico” che, se si fosse tenuto, avrebbe potuto solo puntare al risultato di coinvolgere irritualmente, impropriamente e con poca correttezza, i Consiglieri Comunali, segnatamente quelli di maggioranza in una responsabilità assolutamente non loro, né in punto di diritto né in punto di fatto, una responsabilità riguardante vicende gestionali in nessun modo riconducibili alla vigente normativa in materia di responsabilità, vicende in ordine alle quali i Consiglieri Comunali non hanno alcun potere-dovere di intervento.
Non potendo infatti i Consiglieri Comunali adottare un provvedimento di revoca diretta di atti di gestione, circostanza questa che dovrebbe essere ben nota al Collegio dei Revisori, quel che residua delle loro iniziative non può essere che il tentativo di indurre i Consiglieri Comunali di Maggioranza ad un atto politico quale certamente sarebbe stato, se il Consiglio Comunale fosse stato convocato su richiesta dei Revisori, un “invito” al Sindaco a ritirare gli atti di gestione.
Viceversa il tentativo era quello di indurre i Consiglieri Comunali di Maggioranza ad un sostanziale e formale avallo dei suddetti atti di gestione che avrebbe consentito di raggiungere l’incredibile, scontatissimo risultato prefigurato dai Revisori di coinvolgere i Consiglieri Comunali di Maggioranza in un (ancorché mera) ipotesi di responsabilità contabile.
Tutto ciò, avendo gli stessi Revisori mostrato di ignorare che gli atti di gestione da essi dedotti in contestazione, gravando sul bilancio 2010 hanno già prodotto i loro effetti per i quali se vi fosse responsabilità contabile, la stessa si sarebbe già concretizzata restando del tutto inutili qualsivoglia invito a ritirare l’atto o qualsivoglia revoca dello stesso.
Questa vicenda sta a dimostrare, nella sua lettura complessiva, di uno stile di comportamento inaccettabile le cui motivazioni e le cui conseguenze dovranno essere accertate nelle sedi competenti.
Quel che è certo fin d’ora è che non è accettabile sotto nessun aspetto che oggi e fin dal primo atto del mio insediamento chi (il Collegio dei Revisori) ben poco ha fatto per contrastare il deficit strutturale, soltanto dichiaratosi nelle nostre mani, oggi si arroghi il ruolo intimidatorio di gettarci in faccia lo stesso deficit al solo fine di concretizzare la ricerca di un risultato politico legato ad una perdurante e pressante opera di terrorismo psicologico nei confronti dei Consiglieri Comunali di Maggioranza, mirando con le modalità di funzionamento dell’Organo e con l’incredibile numero e varietà di soggetti cui i referti vengono indirizzati, ad un risultato di mera pubblicizzazione degli stessi, sganciato da qualsivoglia prospettiva concreta e quindi teso ad un fine politico.
D’altronde cosa mai ci si poteva attendere da un Organo elettivo in cui è risultato eletto, nel dicembre 2008, con ruolo primario, il fratello di un Consigliere Comunale della maggioranza all’epoca in carica? In un epoca in cui si parla spesso ed a sproposito di questioni di opportunità, mi sembra quanto basta per fornire un accenno sia pure meramente storico.

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