“Per quanto mi riguarda, il Partito democratico di Castellammare di Stabia può dire quello che vuole e fare tutte le conferenze stampa che crede, continuando peraltro a dire cose false o infondate. La cosa mi lascia del tutto indifferente e se serve a dargli una magra consolazione per la violenta sconfitta elettorale mi fa piacere per loro. Purtroppo per il Pd e i suoi poco appariscenti rappresentanti, sono stato eletto sindaco e chiederò di essere valutato e giudicato dai cittadini tra 5 anni. Prima di allora, sono solo chiacchiere e ciance di chi ha talmente massacrato e disgregato il tessuto civile, amministrativo ed economico della città quando l’ha governata, da rendere oggi a me particolarmente faticoso e difficile rimettere le cose a posto. D’altronde, in questa opposizione c’è grande continuità e grande coerenza: così come erano incapaci e dannosi quando erano al governo della città, allo stesso modo sono incapaci, dannosi e incuranti dell’interesse della collettività da opposizione consiliare”.
Lo ha detto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio.
“In poco più di dieci mesi di amministrazione della città, avendo ereditato un Comune economicamente saccheggiato, in deficit strutturale, con una organizzazione comunale portata in maniera scientifica allo sfascio, con un tessuto urbano sistematicamente e coscientemente degradato e distrutto, ho dovuto dedicarmi ad un lavoro difficile e certosino di riparazione e di restauro. Questo è l’unico modo serio di lavorare. Finito di rimettere a posto e riportato alla normalità lo scenario nei suoi aspetti basilari, cosa che sta ormai per realizzarsi, farò partire concretamente le iniziative di rilancio alle quali sto già lavorando”, ha continuato Bobbio.
“Delle critiche politiche di questi politicanti da strapaese non voglio poi neanche parlare. Mi rendo conto, peraltro, che la mia elezione ha spiazzato tutti e l’opposizione in particolare, perché forse qualcuno si aspettava che avrei continuato a praticare uno stile di finto fair play che in qualche maniera potesse stendere un velo di oblio su tutto quello che di brutto e di cattivo è stato fatto dalla precedente Amministrazione. Così, ovviamente, non è stato, perché questo non è il mio stile, perché non credo nel consociativismo di nessun tipo e sotto nessuna forma e perché rifiuto di far ricadere su di me e sulla mia maggioranza le gravissime colpe dell’attuale opposizione. Non cerco scuse, ma espongo e denuncio dati di fatto. Se la ripresa della città è lenta, ciò dipende esclusivamente dalla spaventosa entità del disastro ereditato, e tremo al solo pensiero di cosa sarebbe accaduto di Castellammare se Vozza e il suo sistema di amministrazione avessero prevalso per la seconda volta. È bene che tutti sappiano che la mia elezione, peraltro, è coincisa con il profondo mutamento anche dello scenario normativo nazionale in tema di amministrazione di Enti locali, con – tra l’altro – nuove regole, durissime in materia di deficit, di risorse finanziarie governative, di società partecipate, di gestione degli Enti locali in generale, il tutto collegato a una macchina comunale profondamente inquinata e avvelenata dal sistema vozziano e dal radicato collateralismo dell’apparato comunale. Tutto ciò non mi ha impedito di iniziare e spingere molto avanti il duro lavoro di recupero e di rilancio, trovando in quest’opera la positiva collaborazione della parte sana della macchina amministrativa. Non mi meraviglio, infine, delle critiche alle mie scelte di amministrazione, anche perché sarei preoccupato di una eventuale condivisione da parte di chi, anche per nascondere probabilmente percorsi ben poco ostensibili, ha amministrato prima di me questa città per cinque anni, senza realizzare nulla di concreto, ma ha soltanto elaborato in via del tutto teorica i soliti luoghi comuni, ideologizzati, fanfaroni e dannosamente teorici della peggior sinistra vetero-comunista che questo disgraziato paese possa ancora annoverare. Pds, Ds, Pd, vecchi democristiani di sinistra sempre comunisti sono, sempre il male della città hanno fatto, sempre il male vorrebbero, con buona pace di qualche ormai scomparso politico stabiese, il quale probabilmente oggi – se potesse – tirerebbe un ceffone a qualche suo stanco epigono”, ha concluso Bobbio.
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