Nella foto: sit-in degli Ausiliari sotto la finestra del Comandante Vecchione |
"Il Comandante della polizia municipale di Castellammare, dott.
Vecchione, da notizie di stampa, sembrerebbe stia per accingersi a
consumare un atto di una gravità assoluta ed estremamente preoccupante
in relazione alla tenuta in termini di legalità della stessa
Amministrazione comunale di Castellammare di Stabia. Intendo riferirmi
alla paventata assoluta determinazione dello stesso comandante di
procedere, per quanto riguarda la gestione delle aree di sosta a
pagamento, alla risoluzione del rapporto con la società Multiservizi e
all'affidamento della stessa all'Ati formata dalle società TMP e
Bourelli".
Lo ha detto l'ex sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio.
"Sul punto, è necessario, da parte mia, esprimere la mia ferma indignazione per una decisione del Comandante Vecchione che, se concretizzata, sarebbe in pieno e totale dispregio dei percorsi di trasparenza e di legalità cui è stata improntata, negli ultimi tre anni circa, la gestione del Comune di Castellammare di Stabia - ha aggiunto Bobbio -. Ed è per questo che, in qualità di ex sindaco, chiedo con forza l'intervento risolutivo del commissario prefettizio, dott.ssa Bonadies, affinché stronchi l'iniziativa del comandante Vecchione esclusivamente dovuta a pavidità personale e a timore (peraltro del tutto infondato) per le proprie sorti economiche legate a un ipotetico giudizio di ottemperanza. Non vi è dubbio alcuno, infatti, che il commissario Bonadies, una volta messa pienamente a conoscenza del fatto e dei suoi antefatti, seguirà la strada della piena e assoluta legalità impartendo al dott. Vecchione precisa direttive circa il divieto di procedere alla reviviscenza del contratto originariamente stipulato con l'Ati TMP-Bourelli colpita, dopo la riserva della decisione da parte del Tar Campania, da una seconda interdittiva antimafia atipica datata 12 ottobre 2012 con la quale si ribadiva quanto già evidenziato nelle prime due e della quale lo stesso Tar, per ovvie ragioni, non ha potuto tenere conto".
"Ed è tanto più strana la posizione che sembrerebbe essere stata assunta dal dott. Vecchione se solo si consideri che la sua decisione sarebbe stata presa senza neanche chiedere un parere all'avvocatura municipale e senza confrontarsi con il commissario prefettizio. Aggiungo che le stranezze non finiscono qui, perché il dott. Vecchione sa benissimo che contro la sentenza del Tar è stato proposto ricorso al Consiglio di Stato con contestuale istanza cautelare. Il dott. Vecchione fa quindi finta, nella sua pavidità, di non sapere che sono almeno due le ragioni per le quali un minimo di prudenza vorrebbe che non si interrompesse il rapporto con la Multiservizi e non si affidasse il servizio all'Ati in questione: la prima riguarda l'avvenuta incardinazione del ricorso al Consiglio di Stato e la richiesta sospensiva; la seconda riguarda la nuova interdittiva antimafia atipica che ha colpito l'Ati e che, quindi, in fatto e in diritto, come nel primo caso, nel 2011, impone anche oggi non solo di non stipulare un nuovo contratto con la stessa Ati, ma anche di non far rivivere il primo - ha continuato l'ex primo cittadino -. La cosa lascia adito a più di qualche dubbio e di qualche sospetto, se solo si considera che ripristinando l'originario contratto annullato ai sensi della normativa vigente il dott. Vecchione provvederebbe, consapevolmente, alla luce della seconda interdittiva, della quale il Tar ovviamente non si è occupato, a fare un chiaro, incredibile e intollerabile piacere ad una Ati raggiunta da osservazioni assai pesanti da parte del competente ufficio prefettizio. La cosa più rilevante è che questa 'inopinata cortesia', il dott. Vecchione, non la farebbe soltanto all'Ati in questione, ma - per il tramite della TMP - la farebbe alla famigerata Sintesi srl (la precedente società di gestione pesantemente tirata in ballo negli atti riguardante l'omicidio Tommasino, il clan di Scanzano e in quelli della commissione d'accesso) visti i consolidati e acclarati rapporti tra la TMP e la stessa Sintesi. Infatti, giova ricordare che la prima società in Ati con la TMP era la Smart, diretta emanazione della Sintesi fraudolentemente messasi in Ati con la TMP per poter cercare di riprendere, in mano, nel 2011, la gestione delle aree di sosta a pagamento da cui era stata da me cacciata a seguito delle prescrizioni della commissione d'accesso. E che nella vicenda la TMP non fosse stata certamente imbrogliata dalla Smart e dalla Sintesi è emerso, poi, proprio dalla interdittiva atipica nella quale la Prefettura ricostruì un coevo rapporto diretto tra la TMP stessa e la Sintesi in quanto si accertò che la Terzo Millennium sas (amministrata, come la TMP, da Morelli Giuseppe) partecipò in Ati con la Sintesi ad una gara di appalto presso il Comune di Sant'Antimo il cui esito, guarda caso, per l'esclusione per irregolarità della Terzo Millennium e di altra società, fu favorevole alla società Sintesi! Ora, tutte queste circostanze sono ben note al dott. Vecchione e sono sicuro che non saranno certamente sottovalutate dal commissario prefettizio, al quale chiedo sin d'ora di imporre un deciso stop alla improvvida e sciagurata iniziativa del comandante Vecchione il quale dovrebbe infine spiegare (e non è detto che non debba farlo nelle sedi competenti) per quale ragione l'interdittiva antimafia atipica gli consentì, nel 2011, di risolvere il contratto con la Ati in questione, mentre oggi la seconda interdittiva atipica non ha per lui alcun rilievo al punto da portarlo a dichiarare nuovamente efficace il contratto a suo tempo risolto. Ribadisco il mio appello al commissario prefettizio affinché proprio sotto la sua gestione non si creino le condizioni per aprire pericolose falle nella corazza di rigorosa legalità che ero faticosamente riuscito, in questi anni, a costruire a protezione della città e dell'Amministrazione", ha concluso Bobbio.
Lo ha detto l'ex sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio.
"Sul punto, è necessario, da parte mia, esprimere la mia ferma indignazione per una decisione del Comandante Vecchione che, se concretizzata, sarebbe in pieno e totale dispregio dei percorsi di trasparenza e di legalità cui è stata improntata, negli ultimi tre anni circa, la gestione del Comune di Castellammare di Stabia - ha aggiunto Bobbio -. Ed è per questo che, in qualità di ex sindaco, chiedo con forza l'intervento risolutivo del commissario prefettizio, dott.ssa Bonadies, affinché stronchi l'iniziativa del comandante Vecchione esclusivamente dovuta a pavidità personale e a timore (peraltro del tutto infondato) per le proprie sorti economiche legate a un ipotetico giudizio di ottemperanza. Non vi è dubbio alcuno, infatti, che il commissario Bonadies, una volta messa pienamente a conoscenza del fatto e dei suoi antefatti, seguirà la strada della piena e assoluta legalità impartendo al dott. Vecchione precisa direttive circa il divieto di procedere alla reviviscenza del contratto originariamente stipulato con l'Ati TMP-Bourelli colpita, dopo la riserva della decisione da parte del Tar Campania, da una seconda interdittiva antimafia atipica datata 12 ottobre 2012 con la quale si ribadiva quanto già evidenziato nelle prime due e della quale lo stesso Tar, per ovvie ragioni, non ha potuto tenere conto".
"Ed è tanto più strana la posizione che sembrerebbe essere stata assunta dal dott. Vecchione se solo si consideri che la sua decisione sarebbe stata presa senza neanche chiedere un parere all'avvocatura municipale e senza confrontarsi con il commissario prefettizio. Aggiungo che le stranezze non finiscono qui, perché il dott. Vecchione sa benissimo che contro la sentenza del Tar è stato proposto ricorso al Consiglio di Stato con contestuale istanza cautelare. Il dott. Vecchione fa quindi finta, nella sua pavidità, di non sapere che sono almeno due le ragioni per le quali un minimo di prudenza vorrebbe che non si interrompesse il rapporto con la Multiservizi e non si affidasse il servizio all'Ati in questione: la prima riguarda l'avvenuta incardinazione del ricorso al Consiglio di Stato e la richiesta sospensiva; la seconda riguarda la nuova interdittiva antimafia atipica che ha colpito l'Ati e che, quindi, in fatto e in diritto, come nel primo caso, nel 2011, impone anche oggi non solo di non stipulare un nuovo contratto con la stessa Ati, ma anche di non far rivivere il primo - ha continuato l'ex primo cittadino -. La cosa lascia adito a più di qualche dubbio e di qualche sospetto, se solo si considera che ripristinando l'originario contratto annullato ai sensi della normativa vigente il dott. Vecchione provvederebbe, consapevolmente, alla luce della seconda interdittiva, della quale il Tar ovviamente non si è occupato, a fare un chiaro, incredibile e intollerabile piacere ad una Ati raggiunta da osservazioni assai pesanti da parte del competente ufficio prefettizio. La cosa più rilevante è che questa 'inopinata cortesia', il dott. Vecchione, non la farebbe soltanto all'Ati in questione, ma - per il tramite della TMP - la farebbe alla famigerata Sintesi srl (la precedente società di gestione pesantemente tirata in ballo negli atti riguardante l'omicidio Tommasino, il clan di Scanzano e in quelli della commissione d'accesso) visti i consolidati e acclarati rapporti tra la TMP e la stessa Sintesi. Infatti, giova ricordare che la prima società in Ati con la TMP era la Smart, diretta emanazione della Sintesi fraudolentemente messasi in Ati con la TMP per poter cercare di riprendere, in mano, nel 2011, la gestione delle aree di sosta a pagamento da cui era stata da me cacciata a seguito delle prescrizioni della commissione d'accesso. E che nella vicenda la TMP non fosse stata certamente imbrogliata dalla Smart e dalla Sintesi è emerso, poi, proprio dalla interdittiva atipica nella quale la Prefettura ricostruì un coevo rapporto diretto tra la TMP stessa e la Sintesi in quanto si accertò che la Terzo Millennium sas (amministrata, come la TMP, da Morelli Giuseppe) partecipò in Ati con la Sintesi ad una gara di appalto presso il Comune di Sant'Antimo il cui esito, guarda caso, per l'esclusione per irregolarità della Terzo Millennium e di altra società, fu favorevole alla società Sintesi! Ora, tutte queste circostanze sono ben note al dott. Vecchione e sono sicuro che non saranno certamente sottovalutate dal commissario prefettizio, al quale chiedo sin d'ora di imporre un deciso stop alla improvvida e sciagurata iniziativa del comandante Vecchione il quale dovrebbe infine spiegare (e non è detto che non debba farlo nelle sedi competenti) per quale ragione l'interdittiva antimafia atipica gli consentì, nel 2011, di risolvere il contratto con la Ati in questione, mentre oggi la seconda interdittiva atipica non ha per lui alcun rilievo al punto da portarlo a dichiarare nuovamente efficace il contratto a suo tempo risolto. Ribadisco il mio appello al commissario prefettizio affinché proprio sotto la sua gestione non si creino le condizioni per aprire pericolose falle nella corazza di rigorosa legalità che ero faticosamente riuscito, in questi anni, a costruire a protezione della città e dell'Amministrazione", ha concluso Bobbio.
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