lunedì 27 agosto 2012

Juve Stabia, Bobbio: confermo disponibilità per stadio, superiamo divisioni tra tifosi

“Credo sia stato corretto manifestare la disponibilità dell'Amministrazione comunale da me guidata a consentire l'utilizzo dello stadio Romeo Menti per la disputa di un unico incontro calcistico così come richiesto in via eccezionale dall'Amministrazione comunale di Sorrento fattasi tramite della società sportiva del Sorrento Calcio”.
Lo ha detto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio.
“Al di là delle logiche di schieramento e di tifoseria, si tratta a mio giudizio di un modo corretto, serio e sereno di intendere e di impostare i rapporti istituzionali fra due città non solo territorialmente vicine, ma partecipi di una comune vocazione territoriale all'ospitalità e all'accoglienza le cui Amministrazioni peraltro sono legate da ottimi rapporti politici e personali tra i sindaci – ha aggiunto Bobbio -. Ribadisco, pertanto, la mia disponibilità nel senso suindicato nella considerazione, inoltre, che ci viene richiesta la disponibilità alla disputa di un unico incontro senza, quindi, alcuna possibile ricaduta negativa in termini di eccessiva usura del manto erboso. Sono e resto convinto che bisogna praticare oltre che sostenere e incentivare una politica del dialogo e della collaborazione tra le Amministrazioni comunali e le comunità tra loro contigue. Castellammare di Stabia e gli stabiesi sono, da sempre, adusi alla disponibilità e all'accoglienza e il tempo dell'autoisolamento è ormai finito. Si tratta, quindi, di una questione di buon vicinato tra città che peraltro condividono vocazioni simili nonché di un'ottima occasione per cominciare a chiudere anche una intollerabile stagione di sterili contrapposizioni tra le tifoserie”.
“È chiaro che ciò necessita non solo della collaborazione e della convinzione dei diretti interessati, ma anche della convinta opera di mediazione e di convincimento da parte di chi, specialmente avendo un ruolo politico, è chiamato non solo a interpretare in maniera passiva ma anche ad orientare i pensieri e i convincimenti delle frange più accese della tifoseria. Un comune senso di responsabilità e di disponibilità farebbe certamente bene al rilancio di immagine della nostra città. - ha continuato Bobbio -. Chi, invece, dovesse continuare a soffiare sul fuoco della sterile e violenta contrapposizione non potrebbe che ricavarne un ben modesto tornaconto personale. È ovvio, peraltro, che la disponibilità da me dichiarata e ribadita alla disputa di quest'unico incontro resta legata e condizionata alla decisiva parola dei responsabili istituzionali a vario livello dell'ordine pubblico, ferma restando anche la possibilità alternativa di una disputa dell'incontro a porte chiuse.
Auspico che il presidente Manniello che, orgogliosamente stabiese di nascita e da lungo tempo cittadino sorrentino, voglia unire alle mie parole anche il suo autorevole avallo proprio a manifestazione ulteriore di quella stretta vicinanza tra le due città che lui stesso così bene interpreta. Invito tutti alla calma e al senso di responsabilità che notoriamente è una delle qualità migliori e principali dei miei assessori e della mia maggioranza”.
“Invito, quindi, a dare alle cose il loro giusto valore nella considerazione incontestabile che la stabilità di governo cittadina, in relazione ai gravissimi problemi di Castellammare, non può in nessun modo essere messa in relazione o in collegamento con la disputa di una partita di pallone. Da Castellammare deve partire anche una stagione nuova: il cosiddetto odio e le avversioni tra tifoserie non sono un fato ineluttabile, ma sono un malcostume che va superato. Porgere, per primi, la mano non è segno di debolezza ma è segno di forza e di sicurezza. Vorrei, infine, ricordare a tutti che il ragionamento sulle tifoserie 'nemiche' non può essere utilizzato a corrente alternata e volta per volta come ci fa comodo. Se la questione un po' pretestuosa legata alle tifoserie avversarie tra loro fosse stata così fondata e insuperabile la cosa avrebbe dovuto pesare anche lo scorso anno, quando mi fu chiesto da consiglieri comunali di maggioranza e dalla società Juve Stabia di attivarmi fortemente, cosa che feci con successo, presso la Prefettura di Avellino e l'Amministrazione comunale della città irpina per ottenere che lo stadio Partenio fosse considerato impianto di riserva per le partite casalinghe della Juve Stabia. È noto a tutti, oggi come ieri, la cosiddetta 'avversione' tra la tifoseria stabiese e quella avellinese, ma questo allora non impedì né a coloro che me lo chiesero con insistenza, né a me né al sindaco e al Prefetto di Avellino di raggiungere il risultato così tanto agognato. Se tanto mi dà tanto, e se la coerenza vuol dire ancora qualcosa, oggi tocca a noi”, ha concluso Bobbio.

venerdì 10 agosto 2012

Lotta ai parcheggiatori abusivi, 1,5 km di strisce di divieto di sosta a Pozzano L’interdizione al parking va dalla spiaggia libera Calcina fino al «Famous Beach»

nella foto: le zebrature sulla S.S. 145 (ph. Manzo)
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Il cerchio è chiuso. Con la tracciatura delle strisce di divieto di sosta per un chilometro e mezzo circa, sulla Statale Sorrentina, all’altezza di Pozzano, l’Amministrazione comunale – che ha chiesto e ottenuto dall’Anas l’autorizzazione per i lavori – ha scritto il probabile ultimo capitolo della campagna di contrasto al fenomeno dei parcheggiatori abusivi, da oggi completamente azzerato lungo le «vie del mare» e non solo.
Le strisce, che partono dalla spiaggia libera di Pozzano fino al lido «Famous beach», vanno a interdire alla sosta selvaggia l’unica porzione di strada ancora presidiata dai parcheggiatori abusivi, ormai «confinati» lì dall’incessante azione di ripristino della legalità messa in moto dal sindaco Luigi Bobbio per sconfiggere questa prepotente e criminale usanza di impadronirsi del territorio per taglieggiare gli automobilisti, soprattutto durante i mesi estivi.
Fin dall’insediamento, il primo cittadino ha adottato una serie di provvedimenti che hanno avuto un effetto dirompente sull’«assetto» e sulle modalità di organizzazione di un business gestito in tutto e per tutto dalla criminalità organizzata come, peraltro, confermano anche numerose indagini della Direzione distrettuale antimafia di Napoli. Dapprima il potenziamento dei servizi di controllo della polizia municipale sulle spiagge libere cittadine (con il progetto, l’anno prossimo, di dotare i caschi bianchi di un natante per la sorveglianza del litorale via mare), poi l’installazione dei paletti-antisosta lungo via Acton e, da ultimo, il divieto di sosta nell’unica piazzola dove – come in una «riserva indiana» - operavano gli ultimi parcheggiatori abusivi di Pozzano. Un’escalation di interventi che di fatto testimonia, per la prima volta nella storia, a Castellammare di Stabia, l’esistenza di un piano operativo – e della corrispondente volontà politica – di sconfiggere finalmente e completamente questa piaga.
nella foto: gli operai Multiservizi in azione (ph. Manzo)
Gli automobilisti che vorranno raggiungere i lidi cittadini potranno usufruire delle aree parcheggio che l’Amministrazione comunale ha aperto presso le Antiche Terme (con servizio navetta gratuito andata e ritorno per le spiagge libere) o nelle vicinanze del Crowne Plaza con tariffe particolarmente vantaggiose, nonché del servizio Circum, atteso che la società di trasporto ferroviario, su richiesta dell’Amministrazione, ha riaperto la fermata di Pozzano la cui operatività viene resa possibile attraverso il lavoro di due dipendenti della società Multiservizi.
L’Amministrazione comunale ringrazia il compartimento Anas Campania nella persona del capocompartimento ing. Caporaso per le virtuose sinergie istituzionali messe in campo.

giovedì 9 agosto 2012

Occupazione di suolo pubblico abusiva, chiusura per 5 giorni del «Mod» Doppio controllo dei vigili, Bobbio: rispetto per i commercianti che pagano

Aveva trasformato il marciapiedi in uno «chalet» all’aperto con tanto di sedie, ombrelloni e tavolini. Peccato, però, che il proprietario del bar «Mod» di corso Garibaldi non abbia avuto la premura di chiedere e ottenere le necessarie autorizzazioni amministrative per l’occupazione di suolo pubblico.
Per due volte, gli agenti della sezione commerciale del Comando di polizia municipale di Castellammare di Stabia hanno riscontrato, a distanza di pochi giorni, l’«invasione» del marciapiedi e per altrettante volte i caschi bianchi hanno contestato al titolare la violazione dei relativi articoli del Codice della Strada, con relativa sanzione. Un comportamento di reiterata inosservanza delle regole, quello tenuto da Antonio M., proprietario del locale, che ha spinto il sindaco Luigi Bobbio a firmare un’ordinanza di chiusura per cinque giorni del locale per l’immediato ripristino dello stato dei luoghi, a spese a totale carico del commerciante. In caso di ulteriore inadempimento, l’uomo sarà denunciato all’autorità giudiziaria. Il verbale di accertamento, intanto, è già stato trasmesso alla locale compagnia della guardia di finanza.
“Simili comportamenti non sono e non saranno tollerati non solo per riaffermare l’obbligo di tutti di osservare e rispettare le regole, ma anche per il rispetto che è dovuto, in primis da questa Amministrazione, ai tantissimi commercianti stabiesi, vera forza trainante e volano economico della città, che operano osservando le regole e pagando fino all’ultimo centesimo quanto richiesto”, ha commentato il sindaco Luigi Bobbio.

mercoledì 8 agosto 2012

Datteraro scoperto e denunciato dalla polizia municipale sul lido «La Palombara» I controlli ad opera della pattuglia voluta dal sindaco per sorvegliare i lidi pubblici stabiesi

nella foto: il datteraro in azione
VIDEO
Se ne stava tranquillo, seduto sugli scogli, a martellare come un fabbro, incurante degli altri bagnanti che, a pochi passi, nuotavano o giocavano a palla. Picconate robuste, che hanno mandato in frantumi chissà quanti massi per fare incetta del più prelibato e proibito dei frutti di mare: i datteri.
La giornata di pesca (fuorilegge) di Sabato M., pensionato di Sant’Anastasia, si è però interrotta ben presto, grazie al provvidenziale intervento della pattuglia di agenti della polizia municipale che il sindaco Luigi Bobbio ha, per la prima volta, introdotto per il controllo e la sorveglianza delle spiagge libere cittadine. «Ronde» dei caschi bianchi che attraversano a piedi i lidi stabiesi per raccogliere le segnalazioni dei bagnanti – che hanno accolto con eccezionale entusiasmo l’inedita iniziativa – e per intervenire in caso di necessità.
L’uomo è stato notato sulla scogliera del lido «La Palombara», in via Acton, mentre spaccava parte di uno scoglio semisommerso con un grosso martello. Uno, due, tre colpi ben assestati che hanno «bucato» il masso laddove, presumibilmente, erano cresciuti i ricercatissimi frutti di mare. Al suo fianco, Sabato M. aveva un secchiello contenente il «bottino» di giornata: circa mezzo chilo di datteri appena pescati. Se non fosse stato fermato, altri se ne sarebbero aggiunti con grave danno per l’habitat marino.
Vistosi scoperto, l’uomo ha immediatamente nascosto il secchiello tra gli scogli e gettato in mare il martello, ma le precauzioni sono state inutili perché, raggiunta a nuoto la riva, è stato identificato dagli agenti di polizia municipale che hanno anche provveduto a recuperare i datteri. Nulla ha potuto dire, il pescatore di frodo, per giustificarsi perché gli agenti avevano immortalato la scena con una chiarissima ripresa video.
nella foto: i datteri sequestrati
Di solito, in casi del genere, l’arresto in flagranza è scontato, ma il pm di Torre Annunziata ha deciso per la denuncia a piede libero trattandosi di un pensionato di 67 anni, per di più invalido.
“Il mio plauso agli agenti che sono intervenuti sul lido «La Palombara» in maniera così efficiente e rapida – ha commentato il sindaco Luigi Bobbio –. Per l’anno prossimo, sto seriamente pensando di potenziare il programma di pattugliamento delle spiagge libere cittadine con l’acquisto di un natante di cui dotare la polizia municipale per il controllo via mare del litorale”.

martedì 7 agosto 2012

«Piu Europa», aggiudicati i lavori del waterfront di corso De Gasperi

E tre. Con l'aggiudicazione dei lavori di riqualificazione, rigenerazione e valorizzazione del waterfront (tratto Hotel Miramare - porto turistico Marina di Stabia) salgono a tre i progetti, rientranti nel Programma integrato urbano «PIU EUROPA», che l'Amministrazione comunale ha messo in cantiere, dopo il restyling della Torre dell'Orologio (completato a tempo di record) e la trasformazione dell'ex Casa del Fascio in una moderna e accogliente biblioteca (la consegna è prevista entro la fine del 2013).
Le opere relative al waterfront rientrano nell'ambito del progetto esecutivo di valorizzazione di corso De Gasperi. I lavori, del valore di 3 milioni di euro, con un ribasso sulla base di gara del 26,777 per cento, dureranno 420 giorni e inizieranno a fine settembre.
"A seguito della sottoscrizione dell'accordo di programma con la Regione Campania, avvenuta il 24 gennaio scorso, era stato dato il via all'avvio delle procedure di gara - hanno sottolineato il sindaco, Luigi Bobbio, e l'assessore all'Urbanistica, Francesco Di Somma - gestita dalla Stazione unica appaltante del Provveditorato alle opere pubbliche di Campania e Molise. A tale proposito, ringraziamo il provveditore Guglielmi e lo staff tecnico per la collaborazione e la celere e altamente professionale attività svolta".
Per i restanti interventi previsti e già finanziati del «PIU EUROPA», riguardanti la videosorveglianza cittadina e il rifacimento della villa comunale, dopo le ferie estive, saranno avviate le relative procedure di gara.
"Il rifacimento di corso De Gasperi è di fondamentale importanza perché costituisce l'intervento sponda per l'avvio della rigenerazione di tutti gli immobili posti ai lati dell'arteria stradale, dall'Hotel Miramare fino a Marina di Stabia - hanno aggiunti Bobbio e Di Somma -. Si tratta di una imponente azione di trasformazione urbanistica, i cui parametri di attuazione sono contenuti nelle linee guida adottate dalla Giunta municipale a settembre dello scorso anno e condivise, con grande soddisfazione, dai proprietari degli stessi immobili. Successivamente, tali parametri sono stati tradotti in forme e funzioni in un masterplan al quale l'Amministrazione comunale sta lavorando con grande impegno in vista della concertazione coi privati coinvolti. Tale concertazione - è bene sottolinearlo - è fondamentale perché il «PIU EUROPA» e la norma vigente in materia urbanistica
prescrivono che qualsiasi intervento di trasformazione urbana deve avvenire attraverso una pianificazione partecipata, e non imposta alla vecchia maniera. In questo caso, l'Amministrazione e i privati dovranno sottoscrivere e quindi condividere una scelta da intraprendere che, fin dalle fasi preliminari di studio del progetto, gode dell'unanime e convinta adesione dei diversi attori coinvolti e sempre nel rispetto dell'interesse pubblico".
"Sono molto soddisfatto dell'attivismo concreto che l'Amministrazione da me guidata sta manifestando su tutti i fronti della vita civile della nostra città - ha aggiunto ancora Bobbio -. Il «PIU EUROPA» è uno dei più importanti. A questo proposito, mi piace ricordare a tutti, tra l'altro, che, in perfetta e virtuosissima distonia con la precedente Amministrazione, non solo stiamo seguendo perfettamente i percorsi istituzionali disegnati dalla normativa vigente, ma stiamo inoltre traducendo in fatti concreti le vuote e più volte smentite chiacchiere del passato. Ribadisco, inoltre, con buona pace di tutti, che il «PIU EUROPA» del waterfront per i privati, al di là di qualche estemporaneo proclama, è per definizione concertato con gli stessi privati. Così come mi piace rappresentare che la mia Amministrazione, nel passare dalle parole della precedente Amministrazione ai fatti di oggi, ha dovuto fare i conti, per limitarci al «PIU EUROPA», anche con una serie di «stranezze» progettuali e procedimentali ereditate dal passato che siamo riusciti a sanare nell'interesse della città e nel rispetto delle leggi. La nostra città è a un punto di svolta: avevo detto, all'atto del mio insediamento, che il disastro ereditato era enorme e che sarebbero serviti circa due anni per rimettere le cose in ordine e poter finalmente partire con le azioni positive - ha sottolineato Bobbio -. I fatti stanno dimostrando a tutti che avevo ragione. Due sono le grandi direttrici sulle quali ci stiamo muovendo e che sono sotto gli occhi di tutti: azioni forti, incisive e a tutto campo sul recupero di vivibilità, dignità e legalità per i cittadini stabiesi, ossia - in una parola - la quotidianità di Castellammare di Stabia. L'altra per i grandi progetti e le grandi opere che stanno cominciando finalmente a cambiare non solo l'aspetto della nostra città, ma ne stanno realizzando il futuro che parla di rinascita e di rilancio".

lunedì 6 agosto 2012

Parcheggiatori abusivi distruggono parchimetro area sosta comunale a Pozzano Bobbio: vendetta per la guerra vinta dall’Amministrazione contro i guardamacchine

nella foto: la colonnina vandalizzata
Ha tutta l’aria di una «rappresaglia» l’atto vandalico di sabato sera che ha portato alla distruzione del parchimetro installato nell’area di sosta a pagamento, gestita dalla società Multiservizi, a Pozzano. Una «rappresaglia» che porta, molto probabilmente, la «firma» dei parcheggiatori abusivi della zona, finiti nel mirino dell’Amministrazione comunale che ha varato una serie di misure di contrasto che, di fatto, ne hanno quasi azzerato la prepotente presenza in città e sulle «vie del mare» rispetto agli anni scorsi, sottraendo al loro illegale controllo ampie porzioni del territorio stabiese.
La colonnina è stata vandalizzata e resa inutilizzabile, ma ciò non ha comunque impedito la continuazione del servizio che è proseguito con la tradizionale ricevuta a mano. Già da domani, comunque, un nuovo dispositivo elettronico sarà installato e operativo.
Il parchimetro non ha riportato manomissioni né alla gettoniera né alla cassettiera che contiene le monete, il che fa pensare che gli autori del raid vandalico volessero lanciare un preciso messaggio e non portare a termine un furto.
L’area di Pozzano e, più in generale, la statale Sorrentina che conduce ai lidi balneari cittadini è da sempre considerata tra le fonti di reddito più remunerative della camorra. Numerose inchieste della Direzione distrettuale antimafia di Napoli hanno ricostruito l’interesse del clan D’Alessandro per i parcheggi fuorilegge, soprattutto nel periodo estivo. Un business a tal punto florido che, per controllarlo, i killer della cosca non esitarono a uccidere un parcheggiatore che non voleva dividere con la famiglia gli incassi giornalieri.
La vera e propria «campagna» condotta dall’Amministrazione Bobbio contro i parcheggiatori abusivi ha portato in questi mesi a importanti successi mai registrati in precedenza. L’apertura di due aree di parcheggio a pagamento (con tariffe tra le più basse della provincia), presso le Antiche Terme e il Crowne Plaza, appunto; il potenziamento dei controlli della polizia municipale, anche con pattugliamenti a piedi dei caschi bianchi sulle spiagge libere cittadine, che hanno portato a decine e decine di multe e segnalazioni all’autorità giudiziaria; l’installazione di paletti antisosta lungo via Acton hanno di fatto cancellato i parcheggiatori abusivi dall’area.
A costoro, appunto, era rimasto solo il tratto di Statale che va proprio dal parcheggio gestito dalla Multiservizi fino al Famous Beach nei punti, fino all’altro giorno, privi di marciapiedi e delimitati solo da striscia bianca continua. Su tali aree, l’Amministrazione ha chiesto e ottenuto dall’Anas, nell’attesa di un intervento già pianificato per la realizzazione di nuovi marciapiedi, di poter tracciare a terra una zebratura tale, ai sensi del codice della strada, da rendere vietata la sosta. Verosimilmente, la «perdita», da parte dei parcheggiatori abusivi di queste ultime ampie aree di sosta selvaggia, ha fatto scattare il meccanismo ritorsivo, perfettamente in regola peraltro con i trascorsi della «nobile» categoria.
nella foto: l'area parcheggio sulla S.S. 145
“Ovviamente, non sono di sicuro questi gesti inqualificabili a potere nemmeno rallentare l’opera di bonifica del territorio – ha commentato il sindaco Bobbio -. Migliaia di cittadini perbene sono felicissimi della nuova stagione. Probabilmente, ai parcheggiatori abusivi superstiti resta la rabbia di non avere più qualche santo in paradiso nelle stanze di Palazzo Farnese come risulta da ormai più che note intercettazioni telefoniche risalenti al 2009. Con l’occasione mi piace annunciare che sto chiedendo all’Anas l’autorizzazione alla zebratura anche dell’ampia area sita tra l’incrocio di Pozzano e l’Hotel Crowne Plaza. Sono convinto – ha concluso Bobbio – che il commissariato di Castellammare di Stabia arriverà rapidamente all’identificazione dei responsabili del gesto vandalico”.

Scuola, Consiglio di Stato boccia ricorso: sì a fusione dirigenze Stabiae-Pansini Passa la linea dell’Amministrazione comunale, no al ricorso del consiglio d’istituto

Il Consiglio di Stato ha annullato la sospensiva, decisa dal Tar Campania nel maggio scorso, sul dimensionamento scolastico proposto dall’Amministrazione comunale di Castellammare di Stabia. La decisione del Consiglio di Stato è di eccezionale importanza in quanto nega in radice la legittimazione processuale del consiglio d’istituto che aveva proposto il ricorso sconfessando, in particolare, la scelta della scuola media statale «Stabiae» di opporsi alla delibera di «fusione» delle dirigenze tra la «Stabiae», appunto, e la «Pansini». Secondo i giudici amministrativi di secondo grado, infatti, il consiglio d’istituto non era legittimato a proporre ricorso e a stare in giudizio. Dunque, si tratta di un ricorso avverso destinato inevitabilmente a essere respinto – si potrebbe dire impropriamente – anche nel merito, in quanto a fronte di una pronuncia simile del Consiglio di Stato, il Tar non potrà fare altro che adeguarsi dichiarando a sua volta inammissibile il ricorso.
Ciò significa che, a differenza di quanto stabilito in un primo momento dal Tar, non ci sarà alcuna sospensione nell’effetto del provvedimento di riorganizzazione delle dirigenze dei due istituti scolastici, ma si procederà nel solco individuato e tracciato dall’Amministrazione Bobbio, nella persona in particolare dell’assessore prof.ssa Loredana Strianese, e condiviso dalla Regione Campania al fine di garantire esclusivamente l’interesse della collettività e l’efficienza scolastica.

Monti Lattari, la sede del Parco si trasferisce alla Reggia di Quisisana Bobbio: prestigioso riconoscimento. Coppola: ma resta progetto scuola restauro

La scelta, alla fine, è caduta sulla location sicuramente più bella e suggestiva: il Palazzo Reale. Ma non è stata solo l’estetica il valore aggiunto. Il progetto che l’Amministrazione comunale ha presentato per la manifestazione d’interesse pubblico, per l’individuazione della nuova sede del Parco regionale dei Monti Lattari, è stato premiato anche e soprattutto per quegli specifici requisiti (fruibilità, facilità di collegamento) che fanno del complesso di Quisisana probabilmente la migliore porta d’accesso al massiccio dei Monti Lattari.
Così, terminati gli iter burocratici e amministrativi previsti in questi casi, nelle prossime settimane
Castellammare di Stabia ospiterà, per la prima volta nella sua storia, la sede di uno dei parchi regionali più belli d’Italia. Un’area che abbraccia due province – Napoli e Salerno – per ben ventisette Comuni che vanno dalla penisola sorrentina a quella amalfitana fino all’agro-nocerino.
“Sono estremamente soddisfatto dell’avvenuta individuazione della sede della Reggia di Quisisana come sede del Parco dei Monti Lattari – ha commentato il primo cittadino, Luigi Bobbio -. Che l’Ente Parco, la cui importanza è nota, abbia puntato sulla Reggia di Quisisana come sua sede rappresenta un orgoglio per la comunità stabiese e un reciproco riconoscimento di prestigio tra lo stesso parco dei Monti Lattari e la storia e il presente della città di Castellammare di Stabia. Ringrazio per questo i sindaci dei Comuni dell’Ente Parco, il presidente Guida per la fiducia accordatami e l’assessore Coppola per il certosino lavoro svolto per arrivare a questo prestigioso risultato. Si tratta, peraltro, di un’ulteriore importante tessera del mosaico che stiamo componendo circa la piena e completa valorizzazione della Reggia di Quisisana, facendone una struttura destinata a diventare ben presto centro motore di cultura, strategie istituzionali e amore per il bello in una logica tesa a farne qualcosa di vivo e non – ha concluso Bobbio – un oggetto inanimato inchiodato a scelte teoriche al limite del delirante quali quelle con cui, precedenti Amministrazioni comunali e regionali, avevano cercato di buggerare i cittadini”.
“È per noi motivo di grandissima soddisfazione – ha aggiunto l’assessore alla Cultura e al Turismo, Antonio Coppola – che il Parco abbia trovato casa sul Monte Faito, sicuramente il polmone verde dei Lattari. Si tratta di un’occasione ghiotta per il rilancio di un grande attrattore turistico che può rappresentare un richiamo per i grandi flussi nazionali e internazionali per l’intero comprensorio e per la città di Castellammare in particolare”.
“Il recupero dei giardini storici di Quisisana, il grande lavoro che l’Amministrazione comunale, sotto la spinta del sindaco Bobbio, sta portando avanti per rilanciare l’immagine del Palazzo Reale e per sottrarlo al degrado degli anni scorsi, il potenziamento delle strutture ricettive sul Faito possono rappresentare i tasselli mancanti di un network turistico cittadino integrato che ha ormai preso forma. Un sistema che unisce, in un’unica filiera, la classica offerta turistica balneare con quella storico-archeologica (pensiamo, ad esempio, agli scavi di Stabiae), con quella del termalismo e con quella naturalistica, appunto – ha continuato Coppola –. Voglio però ribadire che la nuova sede del Parco sarà allocata in un’area – è bene specificare – che sarà occupata senza compromettere, in alcun modo, il progetto originario della scuola di restauro che è, e resta, in piedi. Dunque, un’iniziativa non esclude l’altra. Anzi, si completano a vicenda e rendono la Reggia di Quisisana finalmente un centro vivo e pulsante della nuova stagione turistica e di rilancio sociale di Castellammare di Stabia”.
“Ringrazio tutta la comunità del Parco che ha voluto la sede a Castellammare – ha infine commentato il presidente del Parco regionale Monti Lattari, Giuseppe Guida – e ringrazio altresì l’Amministrazione comunale stabiese e il sindaco Bobbio per aver offerto una sede così prestigiosa. Sono convinto che si tratta di una sinergia virtuosa, che farà bene tanto a Castellammare quanto al Parco. I presupposti ci sono tutti”.

Ferrovie, Comuni chiedono a Vetrella dismissione tratta Gragnano-Castellammare Al suo posto una pista ciclabile finanziata con un bando europeo per la mobilità sostenibile

Muove le prime pedalate il progetto di trasformazione della tratta ferroviaria Gragnano-Castellammare di Stabia in una pista ciclabile.
Con una nota indirizzata all’assessore regionale ai Trasporti, prof. Sergio Vetrella, i sindaci di Castellammare di Stabia (Luigi Bobbio) e di Santa Maria la Carità (Francesco Cascone) e i commissari straordinari di Gragnano (Salvatore La Rosa e Francesco Greco) hanno chiesto la conferma dell’esclusione della tratta (finora soltanto sospesa) dal sistema ferroviario regionale.
La riattivazione della linea, infatti, come confermato dalla stessa Rfi, a seguito di una apposita riunione operativa con l’amministratore delegato sistemi urbani Fs dell’11 luglio scorso, non rientra fra gli obiettivi strategici aziendali della società, che anzi ha dato parere favorevole all’avvio della procedura autorizzativa interministeriale per la definitiva dismissione della tratta.
Dunque, una occasione irripetibile per attuare la direttiva nazionale 2012 per la mobilità sostenibile e trasformare i vecchi, antieconomici e poco frequentati binari della Gragnano-Castellammare (e, si spera a breve, anche altri) in una pista ciclabile di ultima generazione, energeticamente autosufficiente. I Comuni interessati, sotto la spinta propulsiva del sindaco Bobbio, hanno tra l’altro già aderito alla possibilità di partecipazione al bando europeo «Life+ call for proposal 2012» per il finanziamento del progetto.

Politiche sociali, biglietti gratis ai disabili per i 6 spettacoli della cooperativa Cat

Alla scoperta della cultura e delle tradizioni stabiesi senza «barriere». Potrebbe definirsi così l’iniziativa, adottata dall’Amministrazione comunale di Castellammare di Stabia, su proposta degli assessori Sabrina Di Gennaro (Politiche sociali) e Antonio Coppola (Cultura), che consentirà a cento disabili di poter gratuitamente assistere a sei spettacoli messi in scena dalla cooperativa di teatro Cat nell’ambito della rassegna estiva «Ritorno alla dignità – acqua di monte, gente di mare» che si terrà, a partire da domenica, 5 agosto, nella splendida location delle Antiche terme.
“Si tratta di un progetto nel quale abbiamo, fin dal primo momento, creduto in maniera convinta – hanno sottolineato i due esponenti della Giunta Bobbio – che offrirà a tante persone la possibilità di rivivere le atmosfere, le emozioni e l’arte di grandi protagonisti del teatro e della letteratura, giganti come Viviani, Di Giacomo, Eduardo de Filippo, Russo, Madonna...”
“Allo stesso tempo, ci è sembrato giusto pensare, una volta di più, alle fasce più deboli della popolazione, ai soggetti più svantaggiati come i portatori di handicap che, rivolgendosi agli uffici delle Politiche sociali, potranno farsi consegnare un biglietto omaggio per assistere agli eventi che, siamo certi, saranno ancora una volta baciati dal successo. Eventi di grande valore e richiamo, che ben s’inseriscono nel programma di riqualificazione e di valorizzazione turistica – anche in chiave culturale – che l’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Luigi Bobbio, sta portando avanti fin dal suo insediamento per fare di Castellammare di Stabia una città turistica tutto l’anno”, hanno concluso la Di Gennaro e Coppola.

Condono, Bobbio: riaprire termini 2003, ministro Clini non ceda a pregiudizi

“Solo uno spiacevole pregiudizio, anche un po’ razzista (a volte giustificato, ma stavolta certamente no) può portare a dichiarazioni contrarie, come quella del ministro Clini, al disegno di legge sulla riapertura del condono edilizio del 2003 in Campania”.
Lo ha detto il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Bobbio.
“Purtroppo, che la Campania nei decenni passati sia stata massacrata dall’abusivismo edilizio è un dato di fatto. Così come è inoppugnabile che il nefasto fenomeno sia stato il frutto di una sostanziale connivenza o, quanto meno, della colpevole inerzia e della negligenza di Amministrazioni locali, da quella regionale ai Comuni, che sono passate con grande disinvoltura dalla negazione di un diritto dei cittadini quale una sana e corretta pianificazione del territorio, all’estremismo di un Put folle ed ipocrita che, fortunatamente, sta per crollare grazie alla giunta Caldoro. Un fenomeno nefasto – ha aggiunto Bobbio – nel quale una volta di più si è rispecchiato il perverso fenomeno dello scientifico assoggettamento dei cittadini al bisogno di casa: il territorio veniva lasciato senza controlli efficaci; non si redigevano gli strumenti urbanistici; non si rilasciavano le concessioni edilizie; la gente aveva bisogno di case; troppi hanno violato la legge seppur spesso per necessità e, in questo modo, si sono automaticamente trasformati in servi-clientes di quegli stessi politici locali che, scientificamente, li avevano costretti a tale condizione per poterne poi mantenere in un perverso e distorto meccanismo di intreccio di interessi, il consenso elettorale. Chi, oggi, tanto dal Governo quanto dalla sinistra (gravemente colpevole di questo stato di cose, visto che ha governato la Campania a tutti i livelli negli ultimi vent’anni) si scaglia con furore moralista contro la richiesta di riapertura del condono 2003, mostra o di non conoscere tutto questo, nel caso del Governo, o, nel caso della sinistra, di voler fare del peloso moralismo politico sulla pelle di coloro che ha contribuito a rovinare per bieche ragioni di cassa elettorale”.
“Ormai il disastro è fatto in ragione di tutto ciò che è stato realizzato e, piaccia o non piaccia, al di là dei casi di speculazione e di camorra che vanno colpiti con violenza, come bene sta facendo la magistratura, migliaia di cittadini perbene hanno comunque trovato un tetto per sé e per i loro familiari. All’indomani dell’approvazione della legge sul condono 2003, la sinistra bassoliniana con la propria legge regionale – di cui successivamente e rapidamente la Corte Costituzionale fece strame – negò ai cittadini  campani la possibilità di accedere allo stesso strumento di sanatoria, rendendoli di fatto diseguali rispetto agli altri cittadini italiani e dinanzi alla Costituzione, e oggi il Parlamento ha il dovere di sanare questa grave ferita civile – ha continuato il primo cittadino –: io, come noto, sono un sindaco inflessibile sul fronte del contrasto all’illegalità e anche all’abusivismo, ma di fronte a questo specifico argomento mi sento di affermare che, fermi restando i termini relativi alla data di realizzazione degli abusi, come previsti dalla legge del 2003, i termini per la presentazione delle istanze di condono in Campania devono essere riaperti per ripristinare i diritti di uguaglianza violati dei cittadini campani. Lo Stato, la Nazione devono sanare una situazione inaccettabile causata dalla legge regionale bassoliniana, palesemente incostituzionale ma che ebbe modo di godere di un periodo di vigenza, prima dell’intervento della Corte Costituzionale, sufficiente a impedire che migliaia di campani potessero presentare, nei termini fissati dalla legge nazionale, le istanze di condono”.
“Al mio amico Nunzio Fragliasso, uno dei migliori magistrati che abbia mai conosciuto, mi sento solo di dire che in questa vicenda risiede l’unica, vera, profonda diseguaglianza che la storia del condono 2003 ha causato in Campania. Quanto al ministro Clini posso solo aggiungere, e spero che il resoconto giornalistico non sia fedelmente riproduttivo delle sue parole, di informarsi meglio e di fare uno sforzo per uscire dal generalismo di facciata: qui nessuno vuole un nuovo condono, vogliamo soltanto che i cittadini campani tornino a essere uguali agli altri, almeno in questo. E poi, in tempi di revisione della spesa e di tagli agli Enti locali, una maggiore attenzione dello stesso Governo ai flussi di cassa che, attraverso la riapertura dei termini della presentazione delle istanze di condono, sarebbero legittimamente garantiti ai Comuni, ce l’aspettiamo proprio da un governo di tecnici – ha concluso Bobbio – che rinunci alla diabolica tentazione di vestire i panni del moralismo manicheo”.

giovedì 2 agosto 2012

Abusivismo a Varano, Bobbio denuncia la Soprintendenza per pratiche condono lumaca

Se n’è stata ferma, per anni. In silenzio. Senza rispondere alle numerose sollecitazioni che l’Amministrazione comunale di Castellammare di Stabia, attraverso il sindaco Luigi Bobbio e i dirigenti del settore Urbanistica e Avvocatura, le inviava per esprimere i pareri, scontatamente contrari, necessari a completare l’iter di rigetto delle domande di condono edilizio per la «zona rossa» di Varano, quella – cioè – sottoposta a vincolo di inedificabilità assoluta. Con un unico risultato: ritardare di mesi e mesi l’avvio delle operazioni di abbattimento di manufatti abusivi, che mai avrebbero potuto essere sanati, e lasciando l’area archeologica al confine con i Comuni di Gragnano e Sant’Antonio Abate, ricca di straordinari reperti, in uno stato di degrado e abbandono.
Alla fine, perdurando questo mutismo, il primo cittadino di Castellammare di Stabia ha deciso di mettere insieme un corposo dossier esponendo alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata i fatti anche laddove dovessero configurare «comportamento penalmente rilevante» da parte della Soprintendenza archeologica di Pompei.
Nell’esposto, ci si sofferma sulla vicenda inquadrandone, in particolare, gli antefatti e gli antecedenti maturati negli anni immediatamente precedenti all’insediamento del sindaco Bobbio.
Si tratta, in particolare, di alcuni incontri, risalenti al novembre 2008, testimoniati da note ufficialmente protocollate, da cui emerge che l’Amministrazione comunale di allora inspiegabilmente chiese e ottenne dalla Soprintendenza la sospensione per dodici mesi dell’analisi delle pratiche rimesse dall’Ufficio Condono di Palazzo Farnese. Si badi bene che, nel caso di aree archeologiche sottoposte a vincoli di inedificabilità assoluta, come nel caso della zona rossa di Varano, la Soprintendenza è chiamata a fornire un parere pressoché scontato, nel senso della contrarietà, alle domande già esaminate dai competenti uffici comunali. Non è prevista alcuna discrezionalità né sui tempi né sui risultati delle istruttorie, perché la normativa al riguardo è specifica e non ammette deroghe. Invece, a seguito di quell’incontro, cui, come risulta dagli atti, a dire dei dirigenti firmatari, avrebbero partecipato - tra gli altri - il sindaco e il soprintendente di allora, Vozza e Guzzo, per circa un anno, la Soprintendenza effettivamente rimase ferma, nel senso che non venne espresso alcun parere. Ma non è tutto. Nel novembre 2009, infatti, nel corso di un nuovo incontro, Soprintendenza e Comune raggiunsero un altro accordo che non è motivato né giustificato né legittimato da alcuna normativa nazionale in materia. Decisero, cioè, di lasciare inspiegabilmente aperta una porta per gli abusivisti della zona rossa, valutando le domande di condono caso per caso. I due Enti si attribuirono, in pratica, una facoltà non consentita dalla legge, visto che il vincolo di tutela archeologica è assoluto e generale. Fatto sta che, paradossalmente, nemmeno in questo caso, Comune e Soprintendenza riuscirono ad affrontare seriamente la questione relativa all’abusivismo nella zona rossa di Varano. Non un documento, non un’istruttoria, non un atto venne firmato allora. Tutto rimase uguale. Cioè, fermo.
Questo stato di cose è andato avanti fino all’insediamento dell’Amministrazione Bobbio; il nuovo sindaco si è impegnato a risolvere alla radice il problema contestando la legittimità e la validità non solo i termini degli «accordi» raggiunti dal suo predecessore, ma soprattutto l’intera gestione delle pratiche di condono da parte della Soprintendenza archeologica di Pompei. Il sindaco per prima cosa ha incaricato infatti l’Avvocatura comunale di redigere un parere per superare l’impasse del perdurante silenzio della Soprintendenza, parere che trova conforto in una circolare del ministero dei Lavori pubblici del 1995 a proposito del principio di silenzio-rigetto, e proprio grazie a questa valutazione l’Amministrazione comunale oggi ha riavviato la macchina amministrativa per l’esame delle pratiche per i condoni nella zona rossa e soprattutto per l’avvio degli iter amministrativi che, rigettate le istanze di condono, porteranno agli abbattimenti dei manufatti. Il risultato di questi anni di inspiegabile silenzio sono stati un duplice danno: agli utenti che attendevano da decenni (le pratiche di condono sono riferite alle leggi del 1985, del 1994 e del 2003) la definizione delle istanze, e al territorio che si è così ritrovato senza alcun tipo di tutela.